Niente da fare per Stefano Vukov, l’indagine indipendente conferma la sospensione per l’ex (?) coach di Elena Rybakina. “La WTA conferma che l’indagine indipendente su una potenziale violazione del codice di condotta WTA da parte di Stefano Vukov, – scrivono nel comunicato ufficiale -si è conclusa. A seguito di questo processo, la sospensione resta in vigore. Per proteggere la riservatezza e l’integrità dell’indagine e dei suoi risultati, la WTA non fornirà ulteriori dettagli. Rimaniamo impegnati a garantire che tutte le questioni siano gestite in modo giusto e obiettivo, in conformità con il codice di condotta WTA“.
L’allenatore italo-croato, separatosi e poi riunitosi con la giocatrice kazaka a inizio 2025, resterà impossibilitato a ricevere accrediti e accessi ai campi di allenamento, ma potrà seguire Elena come semplice, e pagante, spettatore. La vicenda sembra non volersi risolvere, dato il mistero che la avvolge. Sia Rybakina (il che lascia sinceramente sorpresi data la situazione) che Vukov stesso hanno negato qualsiasi comportamento non consentito, nonostante le critiche piovute da ogni dove. Le indiscrezioni sembravano raccontare un rapporto tossico, diversi erano stati volti noti che avevano invitato la giocatrice kazaka a trovare un allenatore che la trattasse con rispetto. Questo, però, non è mai stato confermato dall’ex numero 3 del mondo, che sembra esser rimasta in buoni rapporti con Vukov anche durante il periodo di separazione.
E che ha anzi insistito per riaverlo al suo fianco, nonostante il tentativo con Ivanisevic e la recente aggiunta al team di Sanguinetti. Sulla vicenda rimangono più interrogativi che certezze, e il comunicato rilasciato stasera dalla WTA non ne risolve molti. La sola conferma è la sospensione di Vukov, che dà una risposta a metà: il coach italo-croato ha assunto comportamenti non consoni, ed è stato giustamente sanzionato. Vedremo come si evolverà il tutto, con l’augurio che Rybakina possa trovare serenità e il proprio miglior tennis.
