2) Amanda Anisimova a Doha
Amanda Anisimova ha vinto il WTA 1000 di Doha (disputato dal 9 al 15 febbraio) senza essere testa di serie. Se non ho controllato male, dal 2021, cioè da quando WTA ha istituito la categoria dei WTA 1000, non è accaduto molto di frequente che la vincitrice non facesse parte delle teste di serie: soltanto sei volte. Prima di approfondire la statistica, una precisazione: alcuni 1000 prevedono 32 teste di serie (quelli a 96 partecipanti), mentre altri 16. In ogni caso ecco quali sono stati i tornei vinti da giocatrici unseeded. Tra parentesi la posizione che occupavano nel ranking e poi la loro età nella settimana della vittoria:
Montreal 2021: Camila Giorgi (n. 71) 29 anni
Cincinnati 2022: Caroline Garcia (n. 35) 28 anni
Dubai 2023: Barbora Krejcikova (n. 30) 27 anni
Dubai 2024: Jasmine Paolini (n. 26) 28 anni
Miami 2024: Danielle Collins (n. 53) 30 anni
Doha 2025: Amanda Anisimova (n. 41) 23 anni
Come si vede, nel caso di Anisimova non è tanto la posizione numero 41 della classifica a spiccare, quanto piuttosto la sua età: è di gran lunga la più giovane fra le giocatrici capaci di affermarsi da inattese. Per Anisimova sottolineerei però anche un altro aspetto: Amanda era andata vicina al successo in un WTA 1000 già lo scorso anno a Toronto, quando perse in finale da Jessica Pegula dopo avere eliminato quattro teste di serie (Kasatkina, Kalinskaya, Sabalenka e Navarro). In quel momento nel ranking era addirittura numero 132.
Per vincere a Doha questa volta ha eliminato nell’ordine: Azarenka, Badosa, Fernandez, Kostyuk, Alexandrova e Ostapenko, lasciando per strada un solo set. Torniamo però alla questione della esperienza e della età: Ansimova pur essendo ancora piuttosto giovane non è certo una debuttante nel circuito. In realtà è come se fosse una “giovane anziana”. Ricordo che già nel 2019 aveva raggiunto la semifinale al Roland Garros (edizione poi vinta da Ash Barty), dopo avere eliminato la campionessa in carica Simona Halep con un perentorio 6-2 6-4. Essendo nata il 31 agosto 2001, significa che in quel momento Amanda aveva soltanto 17 anni.
Con il successo a Doha, quindi, non siamo di fronte alla scoperta di una nuova giocatrice, quanto piuttosto al ritorno ai vertici di una grande promessa che si era persa. Anzi, a guardare bene la sua storia come tennista, è addirittura la terza volta che Anisimova alterna ingresso in Top 30 a periodi di crisi: numero 23 nel 2019, poi un arretramento sino alla posizione 81 nel 2021. Quindi una prima risalita nel 2022 (numero 22 in agosto), a cui ha fatto seguito la decisione di fermarsi per più di metà stagione nel 2023. Conseguente uscita dalle prime 100 e oggi il ritorno con il best ranking: numero 18.
Sappiamo che Amanda ha avuto qualche problema fisico ma nel suo caso la maggiore difficoltà è probabilmente derivata dalla perdita del padre, che era anche il suo coach, proprio nel momento della affermazione a grandi livelli: nell’agosto 2019, qualche settimana dopo il suo exploit al Roland Garros. Lo abbiamo scoperto dopo, ma da quel momento ha faticato ad affrontare la vita da tennista professionista. Al punto da decidere di fermarsi nel 2023. Aveva spiegato la sua condizione attraverso un messaggio su Instagram: “Sto lottando per la mia salute mentale e il mio esaurimento nervoso dall’estate del 2022. Partecipare ai tornei di tennis per me è diventato insopportabile. A questo punto la priorità è il mio benessere mentale e ho deciso di prendermi una pausa per un po’ di tempo”.
Perdere il padre a 17 anni è durissimo per chiunque, ma se in più la figura del proprio padre coincide anche con quella di allenatore e riferimento professionale, il tutto diventa ancora più complesso. Seguendo il percorso di Anismova da fuori, è impossibile sapere se la vittoria di Doha rappresenti la chiusura definitiva di una fase di vita particolarmente difficile. Da appassionato me lo auguro, perché Amanda è ancora molto giovane e non penso sia ancora riuscita a esprimere in pieno il suo potenziale. Sicuramente non sarà mai un fenomeno di rapidità negli spostamenti ma, essendo una eccezionale colpitrice, quando trova i picchi di forma e riesce a comandare il gioco può mettere in difficoltà chiunque.
a pagina 3: Mirra Andreeva a Dubai