Un primo bilancio della stagione sul cemento 2025
Con il torneo di Miami è finita la prima parte della stagione sul cemento. Ora ci si trasferisce sulla terra, cominciando da quella verde di Charleston, e per ritrovare il duro occorrerà attendere il periodo successivo a Wimbledon. Come sono andate le cose sino a oggi? Se ragioniamo sui punti raccolti, fare il conto è molto semplice: basta fare riferimento alla Race 2025. Queste sono le prime posizioni (punti raccolti e nome):
3980 Sabalenka
3009 Keys
2565 Andreeva
2315 Swiatek
1810 Pegula
1365 Tauson
1320 Rybakina
1265 Anisimova
1255 Badosa
1244 Navarro
1190 Gauff
1172 Bencic
Tutte le altre giocatrici sono al di sotto dei mille punti. Se invece consideriamo i tornei più importanti (dai WTA 500 in su), questi sono i risultati (titolo e finaliste):
WTA 500 Brisbane
Sabalenka b. P. Kudermetova 4-6, 6-3, 6-2
WTA 500 Adelaide
Keys b. Pegula 6-3, 4-6, 6-1
AUSTRALIAN OPEN
Keys b. Sabalenka 6-3, 2-6, 7-5
WTA 500 Linz
Alexandrova b. Yastremska 6-2, 3-6, 7-5
WTA 500 Abu Dhabi
Bencic b. Krueger 4-6, 6-1, 6-1
WTA 1000 Doha
Anisimova b. Ostapenko 6-4, 6-3
WTA 1000 Dubai
Andreeva b. Tauson 7-6(1), 6-1
WTA 500 Merida
Navarro b. Arango 6-0, 6-0
WTA 1000 Indian Wells
Andreeva b. Sabalenka 2-6, 6-4, 6-3
WTA 1000 MIami
Sabalenka b. Pegula 7-5, 6-2
Evidenzierei sinteticamente quattro temi legati a questi dati.
Punto primo: l’inizio di stagione è stato caratterizzato dalla straordinario picco di forma di Madison Keys (capace di vincere consecutivamente Adelaide e lo Slam australiano). Vedremo se quella condizione risulterà irripetibile o se dopo una fisiologico periodo di calo saprà ripresentarsi così competitiva. Sulla terra, in carriera, Keys vanta una finale a Roma 2016 (sconfitta da Serena Williams) e una semifinale al Roland Garros 2018, quindi per lei non sarebbe così impossibile fare bene.
Punto secondo: dopo i successi di Keys, abbiamo assistito all’esplosione di Mirra Andreeva, cominciata in Arabia (vittoria a Dubai) e consolidata con il successo di Indian Wells; successo di pari valore in termini di punti WTA, ma ben più importante rispetto a Dubai per prestigio e montepremi. Confesso che non vedo l’ora di vederla in azione sulla terra, superficie che richiede grande resistenza fisica e mentale, ma che valorizza anche la qualità tattica, uno dei grandi pregi di Mirra.
Punto terzo: la costante positiva dei primi tre mesi di circuito è Aryna Sabalenka. Anche se con qualche pesante delusione (le sconfitte in finale a Melbourne e in California), è sempre arrivata in fondo agli appuntamenti più importanti (Australian Open e Sunshine Double). In carriera Sabalenka ha vinto 19 titoli, così distribuiti: 17 sul cemento, 2 sulla terra (Madrid 2021 e 2023), nessuno su erba. Sul cemento ha vinto 17 finali e ne ha perse 8. Su terra ha perso 6 finali su 8 e su erba 2 su 2. Segno che è in grado di esprimersi bene su qualsiasi superficie, ma le manca ancora qualcosa per essere performante su terra ed erba come sul cemento. Il 2025 sarà l’anno giusto per colmare il gap?
Punto quarto: l’inizio di 2025 in chiaroscuro per Iga Swiatek. Ancora numero due del mondo, e capace di raccogliere comunque un discreto bottino di punti, però mai presente in una finale. Ora però arriva la stagione su terra, e vedremo se finalmente sarà in grado di tornare davvero protagonista. Stoccarda, Madrid, Roma, Roland Garros: ritroveremo la miglior Swiatek?