[9] M. Bellucci b. C. Norrie 6-4 2-6 6-3
Bravo e valoroso Mattia Bellucci, che passa il primo turno del tabellone cadetto del Rolex Montecarlo Masters ai danni dell’inglese Cameron Norrie. L’italiano è partito meglio del suo rivale, che ha però saputo nel corso del primo parziale e soprattutto del secondo attingere con esperienza alle risorse disponibili per annebbiare le idee del nostro portacolori. Bellucci ha così vissuto game disagevoli e ha ceduto nettamente il secondo set, ma è tornato nel terzo, quando le vicende non sembravano mettersi al bello per lui.
La sua carica interiore lo ha spinto all’arrembaggio e un aiuto di non poco momento è arrivato proprio da Norrie, incapace di dare continuità alle sue pur buone idee di gioco. Tra Mattia e il tabellone dei migliori c’è ora solo Marozsan, che ha eliminato il favorito Bergs.
Primo set: Mattia ha più coraggio e centra il traguardo parziale
Mattia parte con lodevole e incoraggiante energia; Norrie spinge con il dritto ma il tennista bustocco contiene e contrattacca con prontezza, mentre con la battuta si apre il campo per chiudere a rete in più di un’occasione. La prontezza di spirito del numero nove del tabellone minore costringe il britannico a cercare angolazioni nuove e più estreme per i suoi affondi, e nelle prime battute ci sono alcuni errori di troppo per lui: dopo dieci minuti il punteggio dice 3-0 per l’azzurro.
Il vantaggio su cui può contare non abbassa l’intensità di gioco del mancino italiano, che non smette di controbattere e di proporre iniziative, concedendosi anche un paio di palle corte per saggiare la corsa in avanti del rivale. Il mancino britannico prova, nel frattempo, ad alzare la traiettoria dei suoi colpi, cercando maggiore profondità a discapito della velocità di palla. La scelta pare confondere Mattia, che non ottiene il secondo break e cede la battuta che riporta Cameron sul 2-3 con la pallina in mano.
Nei tre game consecutivi che segnano il 3-3 dopo venticinque minuti di match ci sono tre dropshot di Bellucci cui Norrie sa trovare immediato antidoto: l’azzurro deve ora alzare la percentuale di prime palle, nei primi quattro game alla battuta ferma a un discreto 64%, dal momento che sulla seconda ha un pessimo due su otto.
Mattia tiene il servizio per il 5-4 e nel decimo game riprova a disturbare il rivale chiamandolo a rete; l’espediente funziona e l’azzurro cerca anche l’attacco sulla seconda di Norrie con lo slice di rovescio a una mano.
L’attacco è in realtà maldestro, troppo poco profondo, ma l’atleta inglese invia in corridoio un passante tutt’altro che arduo. Norrie non è preciso e con la seconda palla fatica anche lui di fronte ai colpi del nostro. Mattia ha così due palle-set e sulla seconda azzecca una risposta lungolinea di rovescio che gli vale la partita d’apertura.
Secondo e terzo set: Norrie vince il secondo parziale ma cede nel cuore del set decisivo
Bellucci serve per primo e si rilassa fino a gigioneggiare nel game d’esordio: un suo rovescio lungolinea eccede la linea orizzontale a lui più lontana e sul 15-40 Mattia opta per il servizio dal basso, mossa sciagurata che lo scaltro tennista albionico trasforma in oro. Break meritato, soprattutto dall’azzurro. Norrie, del resto, sta lavorando sempre meglio con i suoi tratteggi panciuti e vicini alla linea di fondo che imbarazzano Bellucci, sovente goffo sulla diagonale dei dritti e che deve ringraziare la buona continuità del servizio per guadagnarsi lo sgabello sull’1-2 e con un break di ritardo.
L’ex numero otto del ranking pensa di poter rientrare in gara e seguita a cercare velenosamente il drive del giovane varesotto, che non sa escogitare una manovra degna della situazione; Cam inoltre serve meglio di quanto non facesse nel primo parziale e concede sempre meno all’azzurro. Bellucci si innervosisce e forza alcune soluzioni che non trovano terra nei limiti delle linee giuste del court, facendosi togliere la battuta anche nel settimo game.
Bellucci è in ritardo 2-5 e riesce a costruirsi il 15-40 per un possibile primo contro-break, ma Norrie è ora molto più disciplinato che non nel primo set e sa attendere mentre offre all’italiano palline scomode su cui il nostro si ingobbisce; per l’inglese ci sono quattro punti consecutivi e un 6-2 che lo suggerisce come favorito per il passaggio del turno.
Bellucci si fa coraggio ma nello scambio sta annaspando ed è bravo a chiedere e ottenere il meglio dalla battuta principale, che lo porta all’approdo al 2-1 senza break. La condotta coraggiosa dell’azzurro forse innervosisce Norrie, che gioca in maniera frettolosa i primi scambi del quarto game e in un baleno si trova nelle secche dello 0-40, anche perché Mattia è di facili entusiasmi e incoscienza e spinge d’istinto, trovando il break in soli quattro punti.
L’euforia del bustocco dura poco: il contro-break arriva subito nonostante Mattia, sospinto dal pubblico, si inventi un altro dropshot per disinnescare la prima palla-game per il rivale. Norrie sembra poter prevalere ogniqualvolta riesca a dare ordine ai propri colpi e a contenere le evoluzioni improvvise dell’italiano. La sorpresa a questo punto è un nuovo game contro il giocatore in battuta, ma Norrie non trasforma il 40-30 e sulla palla-break subisce il passante lungolinea di rovescio di Mattia.
L’azzurro ora corre sull’abbrivio di un punteggio difficile da prevedere e sale 5-2; Cameron torna in battuta ma il suo avversario gli sta scappando persino dalla diagonale del dritto con improvvisi cambi di direzione che lo portano al matchpoint. Norrie ne annulla due prima di riparare nel 3-5 grazie a due ottime prime palle, ma Bellucci non trema e centra pochi minuti dopo il passaggio del turno.