[WC] R. Gasquet b. M. Arnaldi 6-3 4-6 6-4
Etonnant, Richard: Gasquet torna per la dodicesima volta al Country Club di Montecarlo, dove quando esordì nel 2002 battendo l’argentino Franco Squillari il suo avversario odierno aveva soltanto un anno, e supera Matteo Arnaldi dopo oltre due ore e mezzo di lotta. Il nostro alfiere ha giocato un incontro pieno di errori non forzati, 53, e soprattutto è mancato nella strategia: non ha puntato sul logoramento fisico di un avversario di trentanove anni, cercando troppo frettolosamente la conclusione e accorciando in tal modo gli scambi. Matteo ha perso il primo set ma ha saputo ritornare nel secondo, quando ha tenuto una condotta di gare più prudente e assennata.
Gasquet è finalmente calato nelle gambe ma nel set decisivo ha dimostrato tutta la sua classe, forzando con il braccio e ottenendo tutto dal suo talento senza limiti. Fatti i dovuti complimenti all’eroico francese, bisogna dire che ancora una volta Arnaldi ha cominciato male la stagione rossa, come lo scorso anno quando cedette qui all’indiano Nagal, evidenziando forti limiti anche di personalità. Urge la riscossa in vista di Roma; per Gasquet invece l’avventura a Montecarlo continua, contro Auger-Aliassime o Altmaier.
Primo set: Arnaldi fallosissimo e senza idee, il set va a Gasquet
Gasquet ha la palla del 2-0 con il servizio dalla sua, quando Arnaldi libera un dritto inside in perfetto e tempestivo e vince finalmente la tensione che gli ha sin lì intorpidito il braccio portandolo a sbagliare tanto di dritto quanto di rovescio e a cedere la battuta nel primo game. Gasquet commette doppio fallo e dà al nostro portacolori la palla per il contro-break immediato, che riequilibra subito la contesa.
Arnaldi tiene spesso in mano lo scambio ma non sembra per il momento di poter contare granché sulla precisione; la migliore profondità ancora latita e Richard in contenimento dimostra di potersi ancora disimpegnare con eleganza ed efficacia. Il francese passa di rovescio e di dritto e sorprende in numero 39 del ranking quando questi si sposta troppo per spingere con il dritto e scopre il lato del rovescio. Matteo cede ancora la battuta nel quinto game e si porta con una certa fatica sul 3-4, con un break comunque da recuperare: l’atleta ligure non esibisce la pazienza necessaria per attendere l’attimo più propizio per l’affondo nelle difese della wild card transalpina, che si difende senza bruciare troppe energie.
Gasquet si porta sul 5-3 e nel nono game aggancia un passante di dritto dopo una gran corsa che accende l’entusiasmo del pubblico francese e scrive 15-15 sul tabellone. L’anziano spadaccino sente di poter chiudere il set e le incertezze dell’azzurro, che smarrisce la prima palla, lo incoraggiano. Arriva per lui il setpoint, Arnaldi lo costringe di nuovo a una corsa da sinistra verso destra e Richard non si tira indietro: il risultato è un altro passante lungolinea di dritto, una perla assoluta, anche dal punto di vista atletico. Pugno alzato per il numero 148 del ranking: cinque errori gratuiti per lui, diciotto per l’azzurro, che ha solo il 55% di prime palle in campo.
Secondo set: Matteo si sblocca nel cuore della partita e pareggia il conto
Poche idee e poca convinzione per Arnaldi in un set dove Gasquet ha ben figurato, anche per colpe dell’italiano, un po’ in tutti gli aspetti del gioco. L’estroso atleta di Beziers apre il secondo parziale al servizio e regala due doppi errori e tre palle-break, che però Matteo non sa tradurre in un break che sarebbe quanto mai prezioso. Gasquet incontra ora qualche difficoltà in più nel difendere la battuta: la percentuale con la battuta principale crolla sotto il 40% ma l’azzurro non sa approfittarne, permanendo alto il numero dei suoi errori in manovra. Nel quarto game Matteo tiene in campo una difficile demi-volée e pretende l’applauso della folla portandosi l’indice all’orecchio, esibendo un gesto forse poco opportuno visto il livello generale del suo gioco.
Gasquet gli risponde con un dropshot di rovescio con taglio dall’alto verso il basso; gli applausi arrivano da soli, senza sollecitazioni da parte del tennista francese che sale facilmente sul 3-2, senza break. Arnaldi seguita dal canto suo a commettere troppi errori e a non stancare l’anziano rivale, che incamera la maggior parte dei punti che si decidono con meno di dieci colpi.
Il settimo game è in questo senso il primo di una nuova, possibile partita: Gasquet sbaglia fino allo 0-30 ma sa riprendersi nei due punti successivi. Arnaldi forse intuisce qualche impaccio nel suo avversario e finalmente decide di essere meno definitivo nei suoi affondi e punta maggiormente a spostare il rivale. Richard sbaglia ancora e lo fa perché con le gambe non arriva come vorrebbe, sfiancato dalla robusta regolarità del sanremese; arriva così il break per Arnaldi, che subito consolida il vantaggio con il 5-3.
Matteo torna in battuta sul 5-4 in suo favore e apre il game con un passante di dritto in chop al termine di una splendida corsa in recupero; l’azzurro completa lo sforzo e mette in parità il conto dei set. Per lui c’è il 53% di prime palle in campo, mentre Gasquet si ferma al 35%.
Terzo set: Gasquet tiene il campo e vince di puro braccio
Gasquet ha terminato il secondo parziale con fatica; si giova di una fuga negli spogliatoi del suo contendente e alla ripresa della vicenda assistiamo a un primo game lunghissimo, che delinea alcuni tratti che verosimilmente caratterizzeranno la contesa: Gasquet cerca di essere più definitivo per accorciare la sfida, il pubblico si scalda sempre di più per lui e Arnaldi continua ad abbassare il numero degli errori.
Richard impiega dieci minuti per tenere la battuta all’inizio della frazione, annulla tre palle-game al rivale e scodella un paio di soluzioni, compresa una palla corta di dritto, che dopo il prossimo Roland Garros mancheranno a tantissimi appassionati. Gasquet chiede tutto al suo estro smisurato e sale a sua volta alla palla-break nel game successivo, dopo essersi spinto a rete e aver ammaestrato un bel passante di dritto di Matteo. Arnaldi scrive comunque 1-1 e non perde contatto con il rivale nel punteggio.
È il momento più divertente ed emozionante del duello, con il francese pronto a difendere il campo come riuscì a fare a Montpellier nelle splendide e sfortunate difese a Bercy nel 2023 con Tommy Paul e lo scorso gennaio a Montpellier con Griekspoor: Arnaldi raggiunge con grande solidità il 2-2 ma Richard rilancia nel quinto game con due rovesci lungolinea vincenti che rischiarano per qualche attimo il nuvoloso pomeriggio monegasco. I game successivi al primo sono piuttosto veloci e Arnaldi insegue sul 4-3 senza trovare la strada per un break che sarebbe forse decisivo.
Chi perde per primo la battuta è invece proprio Arnaldi, che nell’ottavo gioco sbaglia due sventagli di dritto a uscire e si arrende, concedendo il 3-5. Gasquet si reca in battuta forte di una percentuale di prime palle che nel frattempo è salita fino a raddoppiare quella del secondo parziale, ma c’è un doppio errore sul 30-30 e la palla-break si traduce nel 4-5 perché Matteo scaglia un passante incrociato di rovescio magnifico.
Matteo serve per rimanere nel match ma i nervi lo tradiscono e la lucidità necessaria non c’è più; il suo smash del 15-30 finisce sui teloni e il matchpoint per Gasquet si risolve in un doppio errore. Arnaldi, quanti rimpianti.