Musetti si arrende al dolore: Alcaraz vince Montecarlo (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)
Il bicchiere mezzo vuoto piange perché Lorenzo Musetti ha pagato all’inizio del terzo set della finale le quattro rimonte di Montecarlo e,
ferito agli adduttori, ha ceduto di botto per 3-6 6-16-0 contro un Carlos Alcaraz che però aveva imposto il suo ritmo micidiale e sembrava padrone del match. Il bicchiere mezzo pieno sorride per i decisivi progressi dell’allievo di Simone Tartarini, come attitudine, personalità, pazienza e resilienza, sulle quali lavorava da anni e che gli valgono oggi la promozione-record al numero 11 del mondo portandolo nella dimensione che il suo tennis gli prometteva da sempre. Per cui magari il già fantastico Rinascimento del tennis italiano, che riabbraccia il numero 1 del mondo, Jannik Sinner, dopo i 3 mesi di stop della Wada per responsabilità oggettiva, ha trovato ufficialmente un “gemello” da candidare agli Slam, nel segno della gioventù. L’altoatesino, esempio
di solidità mentale e abnegazione, è dell’agosto 2001, il carrarino dal
braccio d’oro è del marzo 2002. Mentre dal Challenger di Monza i
17enni Federico Cinà e Jacopo Vasamì mettono l’accento sul futuro prossimo. Alcaraz e Musetti hanno entrambi grande talento e quindi tante soluzioni, e non accettano di giocare male, fino al punto di quasi autopunirsi con inattese sconfitte. Già avversari da under 16, Carlos, pur
più giovane di un anno, esplodeva precocissimo, confermandosi poi
da pro con già 4 urrà Slam e 6 Masters 1000, pur concedendosi troppi lapsus di concentrazione anche per divertire se stesso e il pubblico,
mentre Lorenzo ha avuto forse bisogno di un figlio per maturare e
accettare di giocare sporco e concreto per portare a casa la partita. […]
La liberazione di Sinner: il primo allenamento senza nascondersi (Massimo Calandri, Libero)
Se Jannik me lo chiedesse, sarei il primo a dargli una mano. Sono pronto ad allenarmi con lui». Due mesi fa, l’amico Lorenzo Sonego aveva dato in largo anticipo la sua disponibilità. Bene. Ieri sera a mezzanotte è scaduto il divieto: Sinner può ufficialmente riprendere in mano una racchetta. O per lo meno, farlo in qualche struttura affiliata a una federazione e contro tennisti professionisti.
Oggi però a Montecarlo ci sono buone probabilità che piova, e comunque al Country Club devono smontare tutte le strutture allestite per il torneo finito ieri: «Qui non verrà. Troppa confusione. Domani, magari», sostengono al circolo, e non hanno l’aria di mentire. Se il tempo regge, è possibile invece che scambi ancora qualche colpo sul campo privato di una villa di Roquebrune: a marzo lo hanno visto in diverse occasioni, in sella alla sua vecchia Vespa rossa, fare la spola da lì al suo appartamento che si affaccia sulla spiaggia del Larvotto.
Sì, ma con chi gioca? Il partner resta un mistero, o quasi. Nelle passate settimane tutti scommettevano sull’austriaco Dominic Thiem: che si è ritirato nell’ottobre scorso (ma risulta ancora tesserato), e spesso va a cena con Jannik in un locale del porto turistico monegasco. Non basta più. «Devo ritrovare il ritmo»: lo ha ammesso l’altra sera lo stesso Jannik a Merano, dove è intervenuto a sorpresa al Gran galà dello sport.
Può e deve riprendere in fretta confidenza con la terra rossa, in vista di un maggio (la sospensione scadrà il 4) che ha in calendario gli Internazionali d’Italia e poi a fine mese lo Slam parigino. Adesso è arrivato il momento di alzare il ritmo. Ci vuole qualcuno che abbia braccia e gambe a pieni giri. «In questi due mesi ho lavorato tantissimo a livello di fitness, per essere pronto a una stagione che sarà molto lunga», ha spiegato Sinner. […]
Il re della terra rossa (Silvio De Sanctis, Quotidiano Sportivo)
Finisce come da pronostico la prima edizione dell’Atkinsons Monza Open 25 che si è conclusa sui campi del Villa Reale Tennis di via Boccaccio. Raphael Collignon si era presentato ai nastri di partenza come il principale favorito per il titolo e alla fine il 23enne belga nato negli Stati Uniti, numero 91 del mondo, ha raggiunto l’obiettivo battendo nell’atto conclusivo Vitaliy Sachko per 6/3, 7/5. L’ucraino, sorpresa (fino a un
certo punto) del torneo brianzolo, voleva migliorare la finale raggiunta settimana scorsa a Barletta quando venne superato da Dalibor Svrcina, ma le fatiche degli ultimi giorni con dodici incontri disputati in quindici
giorni si sono fatti sentire nelle gambe e nella testa, acuiti da un dolore all’anca andato progressivamente ad aumentare, tanto da richiedere sul finire del primo set l’intervento del fisioterapista. “Sono partito come prima testa di serie – le parole di Collignon – e tutti si aspettavano che vincessi. Ma è stata una settimana complessa, contro tanti ottimi avversari. Sono riuscito a giocare quasi sempre il mio miglior tennis, rimanendo molto solido a livello mentale. Un aspetto che ha fatto la differenza. Sono davvero felice per questo successo, che mi dà la garanzia di entrare nel tabellone principale a Roland Garros e Wimbledon”.