Primi due sedicesimi di finale della parte alta del tabellone al Mutua Madrid Open e nessuna sorpresa, con le teste di serie Sabalenka e Kostyuk che vincono entrambe in tre set. Vediamo come sono andati i primi due match femminili di giornata.
[24] M. Kostyuk b. V. Kudermetova 6-0 4-6 6-4
Veronika Kudermetova è più forte nello scambio aperto ma non riesce a impostare l’incontro come vorrebbe perché commette molti errori e si concede troppe pause per aver ragione di Marta Kostyuk, che si merita così il passaggio del turno.
La tennista russa è protagonista di troppi errori in manovra e agevola di molto il lavoro della rivale, che trova il primo break nel secondo game: le servono ben quattro palle-break, che Kudermetova regala affondando in rete dritti semplici o commettendo doppio fallo. Il primo set scappa via gioco dopo gioco e dura appena sei game, dove si vede molto poco tennis. Veronika riparte nella seconda frazione senza migliorare i numeri non esaltanti alla battuta (percentuale di prime palle sotto il 60%) ma riesce a farsi rispettare di più e incamera il primo game della sua partita.
Kostyuk all’occorrenza è comunque più intraprendente e, in vantaggio per 2-1 e in ritardo 40-15 nel gioco, viene rimessa in gioco dalla rivale e si prende il break del 3-1 raggiungendo per prima la rete e chiudendo con una volée di rovescio. Da qui in poi però Kudermetova infonde maggiore continuità al palleggio e strappa la guida dello scambio alla rivale, rimontando e siglando il 6-4 che rimette la sfida in equilibrio.
Il set decisivo vede le duellanti scambiarsi il break nel secondo e terzo game; l’atleta russa è molto più concreta di quanto non fosse al principio della gara e riesce più di sovente ora a imporre il suo forcing superiore, ma Kostyuk non le è da meno nei propri turni al servizio e non perde terreno. La tennista ucraina è inoltre più a suo agio della rivale nel clima di lotta serrata che si sta delineando e ribalta il destino dell’ottavo gioco recuperando da 40-0 e annullando altre due palle-game, prima di togliere la battuta a Kudermetova e scrivere sul tabellone il 5-3 che la accosta alla vittoria.
La tennista di Kazan ha un nuovo sussulto e opera il contro-break ma fallisce di nuovo la difesa della propria battuta di fronte alla determinazione di Marta, che chiude con un dritto a uscire e fa il suo ingresso negli ottavi di finale, in attesa di capire se dovrà sfidare Kenin o Potapova.
[1] A. Sabalenka b. [28] E. Mertens 3-6 6-2 6-1
Aryna Sabalenka impiega un set intero per entrare nel match, poi però non ne esce più e vince per la decima volta contro Elise Mertens in dodici incontri. L’atleta belga ha mostrato di poter costruire valide iniziative d’attacco e ha anche posto dei problemi alla regina del circuito, ma ha anche confermato di essere un po’ troppo leggera per reggere il confronto con lei per oltre un’ora.
L’inizio agevole paradossalmente si rivela un peso per la campionessa di Minsk che, forte di un 9-2 complessivo nei confronti dell’atleta belga e di otto vittorie consecutive sino a oggi, toglie il servizio alla rivale nel secondo game; Mertens teme di giocare troppo corto e manca con il rovescio un affondo in diagonale che trova il corridoio. Quello che ci si aspetta sia il preludio alla fuga della numero uno del mondo, vincitrice degli ultimi 15 set dei loro confronti, si tramuta in una sorta di campanella della ricreazione per Aryna, che rende una versione pigra e scocciata della fuoriclasse che è.
Sabalenka fatica a trovare la giusta posizione dei piedi in risposta e concede gli errori necessari a Mertens, che con lodevole diligenza si porta addirittura sul 4-2 con un break di vantaggio. Qui la finalista del recente torneo di Stoccarda rimette ordine alle idee e alle risorse di cui dispone e ritrova parzialmente i colpi, ma nel frattempo Mertens cresce con il servizio e non ha cedimenti nei propri game; non solo, nel nono game toglie per la terza volta la battuta all’avversaria, questa volta dopo solo quattro punti, e chiude a proprio favore il parziale.
L’esito sorprendente del set ha per Sabalenka l’effetto di un pensiero molesto che scaccia il sonno e favorisce il ritorno alla lucidità; la due volte campionessa di Melbourne spinge con potenza e, rischiando molto poco, si catapulta sul 5-0 senza essere mai veramente disturbata dalla tennista fiamminga. Mertens ha modo di metter via due game prima che Aryna vinca a zero l’ottavo game e rinvii tutto al set della verità. La finalista della scorsa edizione prova ad aggredire subito in partenza e pesca una prima palla-break, ma Mertens sa di dover fare qualcosa di diverso per potersi disputare le sue chance e scende a rete, con esiti positivi; Aryna però non lascia perdere e la seconda opportunità è quella giusta. Sabalenka ha già risolto la caccia al break e prende così ad appoggiarsi sempre meglio ai colpi, riuscendo finalmente a far risaltare la differenza di valori in campo, gap che Mertens non può colmare: arriva in tal modo una serie di quattro game consecutivi che viene poi completato con il 6-1 finale per la Tigre di Minsk, che negli ottavi si misurerà con Masarova oppure Stearns.