Bada sempre al sodo Angelo Binaghi quando c’è da intervenire per difendere Jannik Sinner. Lo ha fatto sin dal primo momento, in tutti questi mesi concitati, quando il caso della contaminazione da clostebol è costata al numero 1 al mondo pressioni e attacchi mediatici infiniti.
Dopo l’intervista esclusiva del direttore del TG1 Gian Marco Chiocci al campione azzurro (qui trovate tutte le dichiarazioni), il presidente della FITP è tornato a parlare di Sinner ai microfoni di Rai Radio1 Sport: “Questa vicenda è servita a Sinner per capire come il mondo sia popolato da cretini invidiosi, ne abbiamo ascoltati anche in Italia esprimere critiche nei suoi confronti. Il fatto di essere stato un grande campione o una grande campionessa non ti rende esente da questi meccanismi, da queste idiozie”. Il riferimento, nemmeno troppo velato a dire la verità, è, tra gli altri, alle parole di Federica Pellegrini, apparse qualche settimana fa sulle colonne di Repubblica. La campionessa di nuoto e membro del CIO si era lasciata andare a dichiarazioni non certo precise sulla vicenda che ha portato alla sospensione di tre mesi di Jannik Sinner, a detta sua trattato diversamente da altri casi.
“Quello che è accaduto servirà a Sinner per maturare. Lui fino alla vicenda Clostebol aveva preso la sua carriera tennistica da professionista come è giusto che fosse per un ragazzo appassionato, ovvero col sorriso sulle labbra, sempre con la voglia di divertirsi e scherzare, disponibile con tutti. Quel che è accaduto serve per fare selezione” ha aggiunto Binaghi. “Il mondo del tennis professionistico è uno spaccato di quella che è la nostra società: c’è un’altissima percentuale di cretini che danno le opportunità a quelli che, come Jannik, non lo sono”.
Ad aver preoccupato maggiormente il massimo vertice della Federazione è stato il riferimento di Jannik all’idea, balenata nella sua testa per un attimo e poi prontamente e fortunatamente accantonata, di mollare, soprattutto per gli sguardi dei colleghi negli spogliatoi. “C’è anche una grande ignoranza, quelli che intervengono a sproposito non hanno evidentemente il tempo, e a volte neanche la capacità, di leggere pagine e pagine di regolamenti, sentenze e ricostruzione dei fatti accaduti. Ma in sostanza chi se ne frega di questi”.
In transizione dall’attacco alla difesa, Angelo Binaghi conclude con parole di elogio per Rafael Nadal, che non si è mai risparmiato nello schierarsi al fianco di Jannik anche nei giorni più complicati: “Ha detto bene Nadal, confermandosi il numero 1 a livello umano. Rafa ha chiesto perché si parli ancora del caso Sinner, un bravo ragazzo, innocente che ha accettato addirittura una squalifica ingiusta, il caso è completamente chiuso. Ha ragione Nadal, ora parlino le racchette” ha chiosato, rimandando la sfida a campi più consoni rispetto alla dialettica.
Beatrice Becattini