Il ritorno del Cavaliero Oscuro dopo 104 giorni di astinenza “forzata” dal tennis non hanno impedito a Batman – meglio noto come Jannik Sinner – di riprendere la propria marcia trionfale da dove era stato costretto ad interrompersi.
La vittoria in due set al terzo turno degli Internazionali BNL d’Italia 2025 ai danni di Francisco Cerundolo, che ha seguito i successi su Mariano Navone e Jesper De Jong con alcune pause di fisiologica ruggine spalmate nei tre incontri, è la ventiquattresima affermazione consecutiva del n. 1 al mondo. L’ultima sconfitta risale alla finale dell’ATP 500 di Pechino, 2 ottobre 2024, quando andò KO al tie-break del terzo set per mano di Carlos Alcaraz. Sono oltre 7 mesi di imbattibilità, anche se chiaramente non si possono dimenticare i tre mesi di assenza dalle competizioni con appena 2 tornei disputati nel 2025.
Ma la statistica curiosa, che ci viene fornita da Opta Ace, riguarda in parte anche questa striscia di vittorie. Jannik è diventato n°1 della classifica ATP all’indomani della finale del Roland Garros tra Alcaraz e Zverev (anche se ufficiosamente era stato incoronato alle 16.53 di martedì 5 giugno, in seguito al ritiro di Djokovic prima dei quarti contro Ruud a causa della lesione meniscale del ginocchio). Sappiamo già con certezza che Sinner completerà un anno da numero 1 del mondo, per 52 settimane di fila nessuno si è dimostrato superiore all’altoatesino nella continuità prestazionale.
Il successo negli ottavi romani sul maggiore dei fratelli argentini è stata la cinquantesima meraviglia del nostro numero uno da quando si è seduto sul trono mondiale. Ecco, nessuno come lui se non due giganti del calibro di Bjorn Borg e Jimmy Connors hanno impiegato meno partite per tagliare il prestigioso traguardo da quando esiste il ranking computerizzato (1973). Sono infatti appena 53 i match disputati per raggiungere le 50 vittorie, esattamente come l’orso svedese e l’imprevedibile Jimbo. Meglio persino di Roger Federer e Rafa Nadal: lo svizzero ci ha messo 54 match per il cinquantello, appena uno in più rispetto al triumvirato che domina la graduatoria, mentre lo spagnolo 56.
Oltre alla già citata frenata nella finalissima cinese contro Carlitos, le altre due piccole macchie che non hanno concesso a Jannik Sinner l’ebbrezza di far combaciare le prime 50 partite da n°1 con altrettante vittorie risalgono ai KO nei quarti di Wimbledon con Medvedev (6-3 al quinto) e nel medesimo turno a Montreal contro Rublev. Un ruolino di marcia spaventoso.