E’ stata una maratona notturna sul Campo Centrale del Foro Italico con Coco Gauff che è riuscita a spuntarla dopo tre ore e 32′ minuti di feroce battaglia con la cinese Qinwen Zheng. Una partita “fisicamente dura” ha commentato l’americana, che ha anche ammesso come le condizioni del campo fossero lentissime. Adesso c’à la finale contro Jasmine Paolini, con cui ha perso a Stoccarda quest’anno, ma contro cui ha vinto negli altri due precedenti.
D. La partita più lunga della tua carriera. Quanto hai dovuto scavare in profondità per portarla a casa?
GAUFF: “Cercavo solo di lottare per ogni punto. Sapevo già prima che sarebbe stata una partita fisicamente dura. L’ultima volta che abbiamo giocato è durata più di tre ore. In generale sono solo felice. Non è stato per niente il mio miglior livello, ma sono solo felice di essere riuscita a superarla e di essere arrivata ad un’altra finale“.
D. Come valuti questa partita? E come valuti la prestazione di Zheng Qinwen?
GAUFF: “Ovviamente è un’avversaria difficile. Molto talentuosa, specialmente su questa superficie. Ha vinto la medaglia d’oro a Parigi. Fa sempre bene. E’ un’avversaria tosta. Sono sicura che avremo molte altre battaglie in futuro. Sono davvero felice di essere riuscita a vincere“.
D. Sabato giocherai contro Paolini. Avete giocato a Stoccarda. Com’è andata quella partita e cosa ti aspetti?
GAUFF: “E’ stata una partita dura. Lei ha giocato bene. È un’avversaria tosta. Penso che, soprattutto qui con il pubblico di casa a sostenerla, giocherà un gran tennis. Devo aspettarmelo. Spero di riuscire a giocare a un livello migliore e magari vincere il titolo. In caso contrario, sono comunque orgogliosa di questa partita”.
D. Il tuo slice di dritto: qual è l’origine di questo colpo? Lo usavi molto da giovane, ma ora lo tiri solo in momenti chiave.
GAUFF: “Non è qualcosa che pianifico. A volte sono in una posizione scomoda, o la palla rimbalza in modo strano, e non ho altra scelta che usare lo slice. Non intendo colpirlo così bene. Oggi ne ho tirato uno che mi ha sorpresa, non lo faccio apposta (sorride). Vorrei solo riuscire a colpire il mio slice di rovescio altrettanto bene. È solo una questione di adattabilità. Non ci lavoro spesso, ma a volte questi colpi vengono fuori. Penso che faccia parte del gioco. Sono stata un po’ fortunata con questi colpi”.
D. C’è stato un momento della partita in cui hai sentito che il campo era molto lento?
GAUFF: “Onestamente, per tutta la partita il campo mi è sembrato lentissimo. Soprattutto dopo due game, le palle diventano così pesanti. Era la mia seconda partita serale. La prima è stata al primo turno, e stavo giocando contro qualcuna con uno stile di gioco completamente diverso. E’ stato difficile. Penso che entrambe stavamo lottando per riuscire a superare l’altra. A Riyadh ci sono stati un po’ più di vincenti, più aggressività. Oggi ci provavamo, ma la palla non andava da nessuna parte. La finale credo sarà di giorno, quindi spero che il campo sarà un po’ più veloce“.