Alcaraz, Sinner e il tennis attuale
Un passaggio interessante è quello relativo al dibattito creato dal documentario su Carlos Alcaraz: “Penso che questo dibattito si stia svolgendo perché questo documentario su Carlos sembrava riflettere su questo aspetto. Tuttavia, conoscendo un po’ Carlos, non credo che il documentario rifletta la sua personalità o il modo in cui vive la sua carriera. Non sembra un tennista che si allena, ma a cui piace fare festa, che ha bisogno di fare festa e che non è molto professionale. Non è vero, lui non è così. Carlos è un grande professionista, lavora molto duramente per portare il suo tennis e il suo fisico ai massimi livelli. Credo che il documentario sia stato affrontato nel modo sbagliato, perché la percezione della gente è diversa dalla vita reale. Sei tu a decidere cosa vuoi fare e fino a dove vuoi arrivare. Nessuno ti obbliga o ti spinge”.
E sulla situazione del tennis attuale: “Il tennis di oggi è molto diverso dal mio. Poco più di due anni fa vincevo ancora gli Slam! Ci sono due giocatori che si distinguono dagli altri, Carlos e Jannik. Altri, come Draper, si stanno evolvendo, Rune ha vinto a Barcellona, Casper Ruud ha giocato molto bene a Madrid e Mensik ha vinto a Miami. Dovremo anche vedere come si svilupperà Fonseca. Credo che questo sia un periodo di transizione in cui due giocatori fanno la differenza. Zverev è un giocatore impressionante, ma non è ancora riuscito a vincere uno Slam. Dato il suo livello di tennis avrebbe già dovuto vincerne uno”.
Infine una lunga chiosa su Jannik Sinner: “Ha avuto un anno e mezzo impressionante. È stato molto solido nel gioco e concentrato, ma è stato anche in grado di mantenere la stabilità emotiva. Ha dimostrato una grande maturità. Come ho detto in altre occasioni, sono assolutamente convinto che Jannik non abbia mai voluto barare o fare qualcosa di illegale. Ci scommetterei la vita. C’è sempre molto rumore intorno a queste cose e quando accadono è un male per tutti. Credo che abbia attraversato un anno di calvario. Si può mettere tutto in discussione nella vita, ma io mi fido di Jannik e mi fido anche della legge”.
“Non mi piace dare la mia opinione su qualcosa che non conosco. Capisco che quando i tribunali prendono delle decisioni è perché hanno tutte le informazioni utili che noi non abbiamo. Non mi piace che altri giocatori ne parlino senza sapere. Non credo proprio che Jannik sia stato trattato in modo diverso solo perché è il numero uno del mondo. Per 20 anni mi sono sottoposto a tutti i test, che sono davvero numerosi, so quanto sono severi. Se sono state prese decisioni a favore di Jannik è perché il tribunale che doveva prendere quella decisione ha valutato che fosse giusto così”.
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