Amanda Anisimova (23 anni, attualmente numero 16 del ranking mondiale) nel corso di una lunga intervista a “The Guardian” ha raccontato la storia del momento piĂą buio della sua carriera: due anni fa, infatti, la giocatrice americana – travolta dal peso delle aspettative e dalla depressione – decise di prendersi una pausa totale dal circuito. “Mi sembrava ingiusto continuare a spingere come se non fossi un essere umano”, dice Anisimova, che nel 2019 (a soli 17 anni) raggiunse la semifinale al Roland Garros, prenotando per sĂ© stessa un viaggio in prima classe nel mondo del circuito professionistico. Ma le cose andarono in maniera diversa: “Ero davvero molto giovane, e non avevo ancora sperimentato così tanto gli alti e bassi di questo sport”.
Aggiunge Amanda: “Verso la fine del 2022 sono esplosa. Stavo lottando con lo stile di vita e con lo stress che ne derivava, e questo mi stava influenzando molto anche in campo. Avevo perso la gioia che provavo quando andavo ad allenarmi o partecipavo ai tornei. Quel meccanismo non stava piĂą funzionando”. Per troppi mesi decise di nascondere la classica polvere sotto al tappeto, ma poi: “Ma poi ho avuto il privilegio e la possibilitĂ di potermi prendere una pausa. Sono consapevole del fatto che non sono molte le persone che possono permettersi di prendersi una pausa dalla propria carriera o dalla propria vita. Se non fossi stata pronta a tornare, o se il mio corpo non fosse stato in grado di reggere, avrei dovuto semplicemente trovare qualcos’altro da fare. Ma non potevo continuare a spingere me stessa oltre quel limite”.
Anisimova si è concessa vacanze preziose, ha trascorso molto tempo con amici e familiari e, per un semestre, ha studiato alla Nova Southeastern University in Florida dopo aver precedentemente completato la sua laurea – in economia e psicologia – a distanza, dedicandosi anche alla pittura. Dopo mesi senza nemmeno toccare una racchetta, verso la fine del 2023 ha ritrovato la strada verso il tennis, preparandosi al rientro in campo: “Penso di aver rinfrescato la mente e di essermi presa il tempo di cui avevo bisogno. Si tratta di un tema fondamentale e sono felice di parlarne apertamente. Ho la sensazione che la generazione precedente – travolta dalle pressioni esterne, dalle delicatezza della questione e dalle difficoltĂ esterne – abbia un po’ trascurato questo argomento”.