[2] N. Djokovic b. [6] H. Hurkacz 5-7 7-6(2) 7-6(2)
He chased it. He fought for it. Now, the 100th is finally his. 🤩@genevaopen | #GonetGenevaOpen | @DjokerNole pic.twitter.com/8OmM0Y2aav
— ATP Tour (@atptour) May 24, 2025
Lo bramava ed è arrivato. Novak Djokovic ha conquistato il centesimo titolo ATP della sua carriera. Dopo tre ore e otto minuti il 38enne serbo ha sconfitto Hubert Hurkacz, per l’ottava volta su altrettanti testa a testa, all’ultimo atto del Gonet Geneva Open con lo score di 5-7 7-6(2) 7-6(2).
Il servizio ha ricoperto il ruolo di protagonista in questa sfida, serrata sin dai primi istanti. Sono stati solamente tre i break in tutto il match. Il 28enne polacco si è trovato avanti 4-2 nel parziale decisivo, salvo poi tremare alla prima difficoltà, permettendo così a quello che sarebbe diventato poi il più anziano campione del torneo di rimettersi in carreggiata. Se nel primo tie-break i meriti del numero sei al mondo hanno riequilibrato la sfida nel computo dei set, nel secondo è stato il 31esimo tennista ATP (28 dal prossimo aggiornamento della classifica) a sciogliersi a livello nervoso quando i punti scottavano.
Una grande delusione per Hurkacz, che però per larghi tratti della contesa ha ricoperto di vincenti il suo avversario (52 – Novak 34 -, con 19 ace). Non era un caso, quindi, il suo quarto di finale a Roma e nemmeno la sua prima vittoria contro un top 10 sul rosso, proprio a Ginevra contro Taylor Fritz a livello di quarti di finale. Al Roland Garros sarà infatti uno da tenere d’occhio. Il primo turno contro Joao Fonseca promette scintille.
Quanto a Djokovic, beh, che dire. Pur non sfavillando mai nel corso dell’intera settimana, il ventiquattro volte campione Slam è riuscito in qualche modo a raccogliere più dividenti possibili dal suo tennis, molto migliorato rispetto agli appuntamenti passati sulla terra rossa, ma ancora con alcune lacune specialmente per quanto riguarda l’avvicinamento alla palla e gli spostamenti sulla superficie (di cui si è spesso lamentato durante la settimana).
Ciononostante, ha vinto ancora e il centesimo titolo (il 21esimo sul mattone tritato) lo pone di fianco a Jimmy Connors e Roger Federer tra i tennisti capaci di arrivare in tripla cifra di trofei ATP. Diventa poi il primo giocatore ad alzare una coppa di primo classificato in venti stagioni differenti. Ora c’è Parigi. Arriverà di certo con più fiducia e più partite sulle gambe. Ma basterà per superare l’agguerrita concorrenza?
Primo set: Djokovic perde dritto e appoggi prima del tie-break. Hurkacz approfitta
Servizio e dritto scandiscono il primo turno di battuta di Hurkacz, che grazie a due ace e due vincenti conquista il gioco inaugurale. Continua a manovrare in maniera eccelsa il 28enne polacco dal lato destro. Ma anche Djokovic imprime un’intensità molto alta e difatti agguanta l’1-1. Entrambi cercano di prendere in mano il prima possibile il pallino degli scambi. Sotto gli occhi del presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi, i due danno vita a dei punti di estrema qualità che nella maggior parte dei casi si risolvono con un colpo vincente. Alzando le traiettorie nel quinto game, e costringendo il numero 31 al mondo (ex 6) a tentare soluzioni complicate, il protetto di Dusan Vemic si procura due palle break consecutive. Hubi però torna a martellare con battuta e dritto e un batter d’occhio risale la corrente.
Si procede on serve per svariati giochi, nei quali diminuiscono drasticamente gli scambi per dare spazio alle prime di servizio o alle combinazioni uno-due. Perde però un po’ gli appoggi il finalista di Miami nel dodicesimo gioco, a causa di un campo a detta sua troppo umido. A causa di ciò il dritto finisce spesso per essere colpito fuori fuoco e il polacco arriva quindi a set point. Doppio fallo di Nole e dopo cinquantatré minuti il semifinalista di Rotterdam sigilla il primo set 7-5 avendo sferrato in totale 17 vincenti (il 38enne di Belgrado solo 8).
Secondo set: al tie-break Djokovic prende il controllo del campo e domina Hurkacz
Nonostante qualche gratuito, e un tentativo di riscossa dell’avversario, Hurkacz parte con la testa avanti anche nel secondo parziale, dopo aver cancellato una palla break serba grazie a uno smash imprendibile. Fatica anche nel secondo gioco in battuta il polacco. Si fa rimontare da 40-0, ma sempre aiutandosi con la prima continua a mantenere l’imbattibilità nei suoi game in battuta. In questo frangente chi riceve può fare veramente poco e infatti si procede senza l’ombra di una palla break per chi risponde. Djokovic esprime nuovamente malcontento verso le condizioni del campo da gioco, ma ciò non intacca l’andamento della partita e il fitto equilibrio tra le parti.
Si salva ai vantaggi il semifinalista dell’Australian Open nell’ottavo gioco e in quello successivo è Hurkacz a recuperare, a suo modo, da 15-30. Servizi e dritti vincenti uno dietro l’altro. Inevitabilmente si arriva presto al tie-break e qui Djokovic parte con un minibreak (errore di dritto del polacco), ma il sesto tennista del seeding manovra bene con i colpi a rimbalzo e se lo riprende nell’immediato. Torna però avanti nello score il ventiquattro volte campione Slam, coprendo la rete con maestria fino a salire sul 4-2. Le avventure verso la rete diventano la regola per Nole, che anche da fondo gioca bene, trova profondità e dopo due ore e due minuti mette la firma sul secondo set con il punteggio di 7-6(2).
Terzo set: Djokovic recupera un break, Hurkacz si getta via al tie-break. Centesimo titolo per Nole
Si rientra nel rettangolo rosso a seguito di un toilet break di Hurkacz e il secondo favorito alla vigilia del torneo pare essersi un po’ distratto. Due doppi falli e un cattivo rimbalzo portano il polacco a palla break e qui è il dritto a tradire l’asso di Belgrado, che cede subito il servizio in apertura. A suon di ace il tennista di Breslavia sale sul 2-0, ma Nole qui dimostra di non essere ancora uscito dalla sfida e intasca il suo primo gioco della frazione. Come successo in entrambi i parziali precedenti, anche in questo è la regola dei servizi ad andare per la maggiore.
Almeno fino a che Djokovic capitalizza al meglio un calo del suo avversario nell’ottavo gioco. Hubi si irrigidisce, il temuto rivale non perdona e si riprende il break per poi effettuare il sorpasso sul 5-4. Ma la battuta torna presto a prendersi la scena ed è quindi il tie-break, ancora una volta, a diventare il giudice del parziale dopo tre ore di sfida.
La tensione si taglia con il coltello. Il primo ad assicurarsi un minibreak è Djokovic, che muove bene lateralmente Hurkacz e lo induce all’errore. Ma il polacco si riscatta presto con un eccellente rovescio lungolinea e una volée vincente. Va però poi fuori giri con il dritto e regala al serbo prima il 4-2 e poi il 5-2. Dal lato destro ormai il numero 31 ATP commette solo guai. Dopo tre ore e otto minuti, Nole chiude con un ace. Vince per 5-7 7-6(2) 7-6(2) e si laurea campione di Ginevra. Ma soprattutto è cento volte campione. Esulta in maniera pacata, mentre Hurkacz si mette le mani nei capelli. Novak Djokovic colpisce ancora e si avvicina al Roland Garros con rinnovate ambizioni.