Avanti a Parigi con il tifo (e i siparietti) di Donnaruma (Roberto Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
E’ stata una settimana di bellissime emozioni per il buon Rinderknech: si è sposato con la sua Hortense e ha trascorso un paio di giorni di romantica luna di miele in Bretagna. Certo, il regalo di nozze che gli ha fatto il computer nel sorteggio del Roland Garros se lo sarebbe volentieri evitato: un appuntamento al primo turno con Sinner, il più forte giocatore del mondo. E infatti lo aveva commentato così sui social: «Oh mio Dio! Contro chi abbiamo a che fare?». Contro il n.1, appunto. Vestito di un brillante verde smeraldo […] che cavalca la speranza di conquistare finalmente il tempio della terra rossa, Jannik si concede la solita serata in ufficio complicata solo da quel passaggio a vuoto che poteva costargli il terzo set e un fastidioso prolungamento della fatica; ma proprio li, una volta di più e sotto gli occhi di Gigio Donnarumma seduto nel suo box, dimostrerà cosa significhi possedere la tempra del migliore: 15° successo di fila in uno Slam e risposta ad Alcaraz. La sfida a distanza che dovrebbe portarli alla finale dei sogni è appena cominciata. […] Lo Chatrier è caldo, ma non bollente, tifa per il beniamino e tuttavia ha troppo rispetto per il fenomenale rivale per trasformarsi in una bolgia: certamente si infiammerà di più giovedì, nel prossimo turno, quando la Volpe Rossa incrocerà il glorioso Gasquet, che ha annunciato il ritiro non appena perderà. Piuttosto, in avvio di match, l’incendiario è Rinderknech: continue variazioni al servizio per non dar modo di leggerne le traiettorie e grande aggressività nei colpi a rimbalzo. Finché trova le righe, il francese resta con autorevolezza dentro il primo set mentre Jannik, che spreme il minimo sindacale dal servizio, risponde da dietro per far partire comunque lo scambio e a ogni modo concede qualche errore di troppo, il pegno all’adattamento a campo e clima. Ma quando il dottore in economia, ex terzino del Vincennes, serve sul 4-5, bastano due crepe perché Sinner ci si infili per il break che vale il primo set, il clic del campionissimo. Ora il match è in discesa, la Volpe Rossa ritrova il servizio […] e l’altro invece perde metri e misura. Senonché, nel secondo game del terzo set, il velo della confusione si impossessa di Jannik, che
sbaglia una palla corta scellerata e due smash. Break, a Rinderknech non par vero di essere di nuovo in vita e al pubblico di poter tornare a urlare la sua passione. L’ondata si trasforma in tsunami con il doppio break del 4-0 per Arthur, la gente estasiata canta la Marsigliese diretta in campo dal suo eroe. Ma non si festeggia un anno da n.1, non si rientra da una squalifica e si gioca subito una finale, non si vincono 42 partite da agosto […] se dentro non arde il fuoco sacro del rifiuto della sconfitta. Sinner ottiene il primo contro break del 4-1 e ferma l’emorragia, poi risale con la risposta e il ritrovato ritmo da fondo. Chapeau, direbbero da queste parti: «Il primo match non è mai facile, sono contento di come ho gestito la situazione, soprattutto nel terzo set […] e in quel momento ho cercato di concentrarmi su di me, sul mio gioco. E’ stato importante fare il contro break nel quinto game, perché vincere il set da 0-5 sarebbe stato impossibile». C’è perfino il tempo di ringraziare il pubblico […] e soprattutto Donnarumma […], prima di rivelare lo scambio di messami con Giulio Ciccone, costretto a ritirarsi dal Giro per una caduta: «Gli ho scritto, ha il cuore spaccato: è uno dei miei amici più stretti, avrei voluto essere vicino a lui». In campo, Jannik era stato portato in pellegrinaggio alla targa che da domenica sul Centrale ricorda Nadal: «E’ stato speciale come giocatore e ancor più come persona. Ha una bella famiglia, la placca con l’impronta è il minimo per lui. E stato un modello, un esempio». Di terra in terra.
A Parigi Sinner vince da signore (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport Stadio)
Primo turno, Roland Garros, Philippe Chatrier. Terzo set, 5-2 Rinderknech. Lo stadio intero intona la Marsigliese, trascinato dal miglior momento del tennista di casa, 29 anni e numero 75 del mondo. E una situazione che sulla terra di Parigi ha messo in crisi tanti campioni: non Jannik Sinner La qualità del suo dritto e della risposta salgono esponenzialmente, da quel momento cambia tutto. Vince 5 game consecutivi e chiude la sfida con lo
score di 6-4 6-3 7-5, scacciando i fantasmi di un possibile quarto set nel match che ha aperto la sua campagna parigina. Dalla versione “Cavaliere Nero” sfoggiata al Foro Italico, il numero 1 del mondo è passato a un completo verde e viola che, in un universo fumettistico, potrebbe al massimo ricordare “Joker”. Fino a quel passaggio a vuoto nel terzo set […] la sua era stata una prova pienamente solida: essenziale e in controllo. Perdere un set per strada probabilmente non avrebbe complicato troppo la questione, ma Jannik ha dimostrato ancora una volta di avere la caratura e la forza mentale per spegnere sul nascere ogni rischio. Tre anni dopo l’ultima sfida in ATP Cup, vinta dall’azzurro, Rinderknech si è presentato con un piano chiaro: aggredire subito. Strategia che, a inizio partita, paga. Il francese si guadagna tre palle break nel terzo gioco, tutte annullate da un Sinner che alza il grado di attenzione. Il match resta in equilibrio fino al 4-4, senza grandi scossoni, poi Jannik piazza il break nel decimo gioco e chiude il primo set senza clamori. In condizioni più rapide rispetto a Roma, ma non così veloci come solitamente è la terra parigina, Sinner non ha bisogno di colpi a effetto: prende confidenza, gioca semplice, pulito. Col passare dei minuti, le fiammate del francese sorprendono sempre meno. Quando il dritto smette di trovare le righe, l’inerzia si sposta. Il break nel quarto gioco del secondo set segna il passo: Sinner accelera, senza fatica, sotto gli occhi attenti del suo box, che per l’occasione ospita anche Gianluigi Donnarumma. Nel terzo set, quando non ci sono segnali d’avviso, Jannik perde due volte la battuta. Un blackout in cui i suoi errori si amalgamano con le magie di Rinderknech, che torna a trovare soluzioni vincenti da ogni zona del campo. Lo Chatrier si infiamma, ma il tennista di Gassin non andrà oltre il 3-5, 30-30. L’italiano gli gioca una risposta strepitosa sui piedi, poi controbrekka per la seconda volta e nel giro di poco si prende il successo. «L’esordio non è mai facile, ma sono felice di come ho gestito il terzo set. Recuperare da 0-4 sotto ha un grande valore […]. Avete fatto il tifo per Arthur, però mi avete rispettato e lo apprezzo. Ringrazio anche Donnarumma per essere venuto, qui a Parigi avete il miglior portiere al mondo». Domani, di nuovo un rivale francese. Ci sarà Richard Gasquet, 38 anni, all’ultimo Roland Garros della carriera. Ex enfant prodige, ex numero 7 del mondo, ha già perso tre volte contro Sinner, l’ultima proprio al secondo turno qui a Parigi lo scorso anno […]. I favori del pronostico sono tutti per l’altoatesino, ma Gasquet […] avrà motivazioni speciali. E un pubblico pronto a celebrarlo.
Jannik è ‘già’ show. Dedicato a Gigio (Daniele Azzolini, Tuttosport)
A ogni singolo “po, po, popporopò” Io stadio replica con un nitido Alé” e la colonna sonora è servita. Perché i “popporopò” non seguono il punteggio, e nemmeno i colpi più apprezzabili, ma sono un tributo allo status di francesi del tennis, che tifano i loro atleti con abnegazione, anche se negli ultimi anni c’è stato poco per cui tifare, Mentre quest’anno qualcosa c’è… Un giovane tennista che promette assai bene, un campione che a lungo è stato il vanto e la gloria della Francia con la racchetta, ornai a un passo dal pensionamento. Arthur Fils che passa sul cileno Jarry da mesi caduto in uno stato cli torpore tennistico che non promette un granché, e Richard Gasquet che vince la sfida delle wild carri contro Ansane. Poi c’è Arthur Rinderknech, da cui tutti si aspettano qualcosa anche se nessuno saprebbe dire cosa. E il classico giocatore “ndo cojo, cojo…”, perché tira tutto ciò che gli passa vicino, il più delle volte fuori, ma sempre con inaudita violenza. E questo, emoziona. Sono tutti dalla parte di Sinner, ieri Rinderknech fresco di matrimonio […]; poi Gasquet in secondo turno, quindi Fils, che è tipo da prendere con le molle, veloce di gambe e di testa. amica cosa certa è che Sinner è atteso da una settimana di “popporopo”. Alla fine la bella. Hortense non ha ricevuto il regalo promesso, ma se l’amore c’è, un mazzo di fiori andrà benissimo. Sinner non è tipo da intenerirsi, e sa anche che la caciara organizzata di ieri era solo la prova generale del tifo che del prossimo turno con Gasquet aumenterà di intensità. Poco importa. «Al primo turno non si può mai dare niente per scontato, e nel primo set, così come nel terzo lui mi ha sorpreso parecchie volte». Nel primo Jannik è stato bravo a non perdere mai il filo di ciò che stavo facendo. Sarebbe potuto accadere, in realtà. Perché nei game centrali, dopo aver rischiato di partire a handicap nel primo turno di servizio, Rinderknech ha creato non pochi pericoli a Sinner e alla sua incolumità con i suoi spari improvvisi. E ha avuto un’occasione grande salendo 15-40 nel quinto gioco sul servizio di Sinner, che però non ha fatto una piega e ha continuato a cercare gli scambi, nei quali il francese raramente ha avuto la meglio. Ancora più difficile il terzo set, per via di qualche distrazione in più che Sinner si è concesso. Alleate preziose per il francese, alla ricerca di qualcosa che lo rimettesse in partita. Il break nel secondo gioco ha scatenato il tifo, che ha prodotto “ola” in serie, e le voci dello stadio di sono fatte sentire fino a Place de la Concorde. Un secondo break ha spinto Sinner sotto di quattro game, e i francesi hanno intonato la Marsigliese. Lì è scattato il piano di emergenza. Jannik ha messo da parte gli scambi di forza, perché il rischio di doversi rifugiare in un avventuroso quarto set era troppo alto. Sbagliare poco e attendere gli sviluppi per cogliere Rinderknech in difficoltà era la strada più conveniente. Nel quinto game Sinner ha messo a segno il break della ripartenza, sul 5-3 quello del riaggancio, avvenuto poi sul 5 pari. Desolato, Arturo ila continuato a cappottare. Terzo break per l’italiano e 6-5, trasformato rapidamente nel 7-5 che ha chiuso il match. Una vittoria importante, ottenuta nell’atmosfera più difficile e nel match iniziale del torneo. C’è di che andarne fieri. Ma Sinner ha cercato di ammansire il pubblico, ha parlato molto bene di Rinderknech, ha accettato una ha detto che il comportamento del pubblico non dà mai fastidio quando nasce dal cuore, e ha ottenuto, tra qualche fischio degli irriducibili, la sua quota di applausi […] Gli servirà, probabilmente, nei turni a venire. Ma sarà una scalata e sarà bene mettere da parte quelle piccole distrazioni. Il torneo promette ribaltoni a non finire. Ieri ha messo alla porta il numero quattro Taylor Fritz, trafitto dal tedesco Altmaier che causò un amaro capitombolo anche a Sinner.
Sinner tra ruggine e lampi di luce. E’ di fil di ferro: rimonta da 0-4 (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)
C’è chi è rotolato giù dalle montagne dell’Alto Adige verso il mare a 13 anni e chi è caduto bambino nel calderone della pozione magica del tennis, come Obelix. Ma ad Arthur Rinderknech, 29 anni, francese di mare […], numerosa famiglia di tennisti a partire dai nonni, non basta aggrapparsi all’albero genealogico per scuotere alle radici il tabellone di Parigi. Dall’altra parte della rete, in un primo turno del Roland Garros che è la coda della luna di miele dopo le recentissime nozze con la collega Hortense, Arturo trova l’ostacolo più alto del tennis contemporaneo. E pazienza se è vestito come il fratello di Super Mario in quel vecchio videogioco ambientato nel regno dei funghi: sotto il […] costume verde e blu, riconoscibile dai riccetti rossi che sfuggono ribelli dal berrettino che si calca in testa come il casco i suoi amici piloti, c’è Jannik Sinner. Sono 353giorni che il leader non affronta un match tre set su cinque sulla terra rossa […], non esattamente la sua superficie d’elezione, e sulla rive droite è arrivato con i sei incontri di Roma in valigia, il Master 1000 con cui ha interrotto il digiuno trimestrale, il male minore conseguito al caso Clostebol. C’è gente, a questo punto della stagione, che ha le suole più sporche di terra rossa di Jannik, insomma. Questo spiega una certa circospezione nell’approccio al debutto sul centrale che porta marchiata a fuoco l’impronta di Rafa Nadal, il collezionista spagnolo di capolavori del Louvre (14) celebrato con una reunion dei Fab Four […] che ha lasciato più di un occhio umido in giro per il Bois de Boulogne. Ma questa non è una notte di rimpianti. E un lunedì sera di lavoro per Sinner, chiamato a colmare il gap con la sua nemesi Alcaraz affiorato nella finale al Foro. «Non sono dove vorrei essere, c’è margine per crescere» ha detto alla vigilia. Arturo tifato da tutto il clan Rinderknech in tribuna […] gli offre un allenamento attivo lungo tre set, con la scocciatura delle tre palle break da annullare al terzo game, bivio in cui il francese gli dà una grossa mano […]. Annessosi il secondo 6-3, Sinner si ritrova nella stessa situazione all’inizio del terzo, quando alla terza crepa si lascia sorprendere da un lob concedendo il break all’avversario […]. C’è del calcare nelle tubature, effetto collaterale dell’inattività. Nel cuore dello scambio, quando il ritmo dovrebbe prendere in automatico il sopravvento, come a Roma ogni tanto gli sfugge ancora la misura dei colpi, in lunghezza. Olio di gomito, e si sistema tutto. Ma adesso Rinderknech non ha più nulla da perdere e gioca a tutto braccio sulle righe, in piena trance agonistica: aveva postato la foto di Sinner da Papa Leone XIV per invocare un miracolo e qualche piccolo prodigio, sul centrale ancora innamorato del ricordo di Nadal, arriva. Un doppio break porta 4-0 il francese, ma il sangue blu scorre nelle vene dell’altro. Jannik non molla, accorcia lo svantaggio […], inizia la rimonta […], aggancia […], sorpassa […] e chiude con un servizio spietato e vincente […]. Tutto bene sotto il cielo di Parigi. «Il primo match non è mai facile, ma sono rimasto lì con la testa e ho recuperato. Mi sono costruito la fiducia punto dopo punto, posso fare meglio» dice Super Jannik Bros atteso giovedì da un altro incrocio francese. Il bel rovescio monomane di Richard Gasquet finirà i suoi giorni parigini al cospetto del n.1 del ranking. Ci sono modi peggiori per morire.
L’esordio vincente di Sinner spegne il circolo di Rinderknech (Massimo Calandri, La Repubblica)
Venticinque minuti di ebbrezza possono bastare, come regalo di nozze? Jannik Sinner è stato molto […] generoso col francese Arthur Rinderknech, fresco di nozze: nel terzo set di un match che sembrava già chiuso si è fatto strappare due volte il servizio. E lo ha lasciato andare avanti 4 a O, mentre quello […] infiammava il Philippe Chatrier, tutto per lui. Clic. All’improvviso, così com’era cominciato, è tutto finito. Sinner ha ripreso il controllo e vinto in 2 ore e 15 minuti […]. Giovedì, quasi sicuramente la sera, incontrerà nel secondo turno del Roland Garros un altro ragazzo del posto, la leggenda Richard Gasquet. E’ finita come previsto. Ma quell’inspiegabile black out, in una partita che sembrava poco più di un allenamento, trasmette una strana inquietudine. Però Jannik sorride. «Non è mai semplice, la partita d’esordio in uno Slam. Ma sono felice di aver vinto in tre set e di come ho rimontato nel terzo: se lui fosse andato sul 5 a O, tutto sarebbe stato più complicato», dice il campione altoatesino. Che ha avuto belle parole per il pubblico e per Gigio Donnarumma, portiere del Psg, che ha solo due anni più di lui ma quando difendeva la porta del Milan era l’idolo di uno Sinner adolescente tifoso rossonero: «Grazie Gigio per essere venuto». Era seduto accanto al mentore manager del tennista, Alex Vittur, e con lo staff […]. Jannik rivolto al pubblico parigino ha sorriso: «Avete il miglior portiere del mondo». Rinderknech una settimana fa si è sposato con Hortense Boscher, una bella ragazza dai capelli rossi, e dopo un viaggio di nozze di tre giorni ha voluto continuare la sua luna di miele qui al Roland Garros. Alla vigilia aveva ricordato quel successo a Lione di tre anni fa e proprio sulla terra rossa […], poi s’era appellato ai tifosi della Tribuna Blu «che, sono sicuro, trascineranno tutti». Jannik all’inizio è sembrato gestire senza troppa fatica l’incontro, ricordando ad Arthur le 74 posizioni di differenza nel ranking. Poi, quell’improvviso buio quando sembrava già finita. «Ho sbagliato qualche colpo, e a quel punto mi sono concentrato sul mio gioco: cercando di muovermi meglio, recuperando fiducia», ha spiegato. Fra due giorni, appuntamento con Gasquet […]. Gasquet è un’altra storia da raccontare: 39 anni tra un mese, numero 1 junior quando Jannik era appena nato […] , poi 4° nel ranking Atp […], semifinali a Wimbledon e Us Open, quarti qui a Parigi. Ieri ha superato in quattro set il connazionale Terence Atmane. Chiuderà la sua splendida carriera sulla terra rossa parigina. Potete immaginare la carica di emozione che si porterà dietro. «So che sarete tutti con lui», ha detto Sinner al termine dell’incontro. «E’ giusto così. Sono solo felice di poter giocare con un campione come Richard: ci divertiremo».
Sinner vince senza brillare “La prima non è mai facile” (Stefano Semeraro, La Stampa)
Come è complicata Parigi, appena un anno dopo. E la prima di Sinner al Roland Garros, dopo le emozioni per l’omaggio a Rafa è tempo di accogliere il sovrano delle classifiche che aspira a diventare anche il re della terra […]. A Jannik manca una settimana per completare dodici mesi da Number One […], l’enfant du pays Arthur Rinderknech, cognome alsaziano e natali provenzali, gran servizio e non molto altro che però nel 2021 […] aveva sorpreso la Volpe. Jannik, davanti a Gigio Donnarumma ospite nel suo box, si presenta vestito fra il dandy e lo scolaretto, maglietta verde menta con colletto bianco, pantaloncini blu elettrico, scarpe bicolor, ma nonostante il servizio intermittente non ci mette molto a salire in cattedra. Nove game di studio, scarni, lontani dalle emozioni nadaliane, fra rigore sinneriano e qualche sprazzo di Arthur, che però sul 5-4 per il Number One si autoaffonda con tre o quattro nefandezze. Anche il secondo set scivola via indolore, all’inizio del terzo Jannik invece si svaga, sciala qualche punto di troppo e con due smash sbagliati apre la porta al ritorno di fiamma dell’avversario. Fra le pose bauscia di Rinderknech e la marsigliese che germoglia in tribuna si arriva prima sul 4-0 […], poi sul 5-3 e servizio per Arthur che, giunto alla prova dei nervi, come era prevedibile si squaglia contro la mente superiore della Volpe. Finisce 6-4 6-3 7-5 per Jannik, ma è un tagliando provvisorio, e chissà che toccare la targa di Rafa sul centrale
per rendergli omaggio non gli serva d’ispirazione. «Ho sbagliato parecchio, il primo match non è mai facile, ma sono contento di come ne sono uscito. Grazie al pubblico, e a Gigio, il miglior portiere del mondo, per essermi venuto a vedere». Al prossimo turno gli tocca di nuovo un indigeno, ma dal grande passato: Richard Gasquet, coetaneo, amico e antico rivale di Rafa Nadal, che ha deciso di dare l’addio al tennis qui a Parigi. A nove anni era sulle copertine delle riviste specializzate con titoli da predestinato; a trentotto, fra pagine chiare […] e altre in penombra, spera in un ultimo passaggio alla ribalta nel torneo di casa. «Non è stato facile prepararmi, ma sognavo di giocare un’ultima volta qui», racconta. «Rafa l’altro giorno mi ha voluto citare, e questo mi ha dato una carica in più. Avrei preferito giocare contro Arthur, ma sarà comunque bello sfidare il numero 1 del mondo con il tifo dalla mia parte». Oggi intanto debutta Djokovic, resuscitato in Svizzera dopo un periodo di vicissitudini più o meno opache e opposto all’americano Mackenzie McDonald. «Dopo la vittoria a Ginevra ho ritrovato fiducia. Avevo qualche dubbio sul mio livello di gioco, adesso sono molto più ottimista. Ho ancora ambizioni, ho ancora degli obiettivi». Guai a dubitarne. […]
Sinner scavalca la prima trappola (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)
Benvenuti al tennis, benvenuti a Parigi, benvenuti nel pathos e
all’incertezza, benvenuti nello sport inventato dal diavolo, dove
niente è sicuro, benvenuti nel mondo di Jannik Sinner, il numero 1 del mondo, il re della tenuta mentale e nervosa. Che vince bene un primo set concreto, con tre palle break salvate, e lo chiude per 6-4 in tre quarti d’ora, domina ancor più nettamente il secondo che conclude per 6-3 in 34 minuti. Ma poi, al terzo, quando l’avversario comincia a duettare col pubblico di casa, la mette sul ridere non potendo piangere per l’impotenza contro il numero 1 che gli chiude sempre più ogni spazio e l o stringe in una morsa implacabile. Un calo violento come già a Roma, il re ha un calo comprensibile dopo tre mesi senza tornei, e quindi senza il passo partita e i tempi particolari della contesa sul campo. Se lo perdesse da 0-4 contro il francese da due colpi e via, servizio-dritto, Arthur Rinderknech, il primo avversario al Roland Garros, non trascendentale, ma pericoloso perché attaccante anomalo che si esalta davanti al suo pubblico sarebbe quasi normale. Invece l’altoatesino decide di spingere sull’acceleratore e di dare una dimostrazione di classe e di potenza che impressiona e lascia il segno sul pubblico, rimontando in un baleno fino al 7-5 finte. Sotto gli occhi di Gigio Donnarumma che ospita nel suo angolo: “E’ il portiere più forte del mondo“, dice. il Profeta dai capelli rossi con maglietta verde col colletto bianco, i pantaloncini blu come il cappellino e le scarpe bicolori che marcia deciso al nuovo esame di francese, contro il 38enne Richard Gasquet all’ultimo Roland Garros. […] Il Roland Garros sembra l’Eldorado coi 78mila euro che vanno già in tasca a chi gioca il primo turno di singolare, ma le pressioni Slam sono enormi. Soprattutto per i Vip. Lo sa bene Carlos Alcaraz, campione uscente e favorito dalla terra rossa rispetto al numero 1 del mondo, Jannik Sinner, che ha appena battuto sotto il traguardo di Roma. Perciò, all’esordio, lo spagnolo che deve sostenere la pesantissima eredità di Rafa Nadal si presenta in versione rugby con la maglietta a strisce orizzontali e in versione campione concentrato per liquidare senza fronzoli per 6-3 6-4 6-2 Giulio Zeppieri […], alla quarta promozione dalle qualificazioni. Del resto a tifare Alcaraz c’è mezzo PSG: «Conosco anche Luis Enrique e quindi nella finale di Champions tiferò Parigi». E Carlitos è troppo motivato: «Sappiamo tutti cosa sia stato quest’anno per me: ottimi tornei, poi sconfitte nei primi turni, poi ancora buone prestazioni e via così. Adesso quello che sto cercando di fare è trovare continuità all’interno di un torneo e anche di un singolo match, evitando le distrazioni e i momenti di pausa». […] I poeti francesi hanno scritto tantissimo sul tempo che passa. Lo scozzese senza paura, Jacob Fearnley, decapita subito il campione di Parigi 2015, Stan Wawrinka, sempre più giù di fisico e di risultati ed aggregato solo con wild card. Taylor Fritz, in caduta libera anche per motivi fisici […], cede al cacciatore di teste Daniel Altmaier […], che a Porte d’Auteuil aveva già castigato da teste di serie Berrettini e Sinner. A proposito di brutti ricordi per gli italiani: nel segno dei campi che quest’anno a Parigi sembrano poco amici del top spin […], il picchiatore Gabriel Diallo, eroe della Davis canadese, fa fuori l’atteso protagonista d’Argentina, Francisco Cerundolo. Fra le donne, Caroline Garcia, che secondo Murray doveva diventare numero I del mondo, saluta il torneo di casa dove è arrivata ai quarti nel 2017, salendo subito dopo al 4 del mondo, per poi bloccarsi davanti alle sue paure. L’ex numero 1 regina di 4 Slam, Naomi Osaka, che la terra non l’ha amata mai, si arrende subito e piagnucola: «Dovrei fare di meglio. Odio deludere le persone. Come Patrick […], che ha lavorato con i più forti». Paula Badosa ringrazia, felice anche per il giorno di vacanza che le regala il mal di schiena cronico cui fa eco una prestazione finalmente all’altezza del fidanzato Stefanos Tsitsipas […] nel delicato confronto contro Etcheverry. Fa notizia anche il successo netto […] di Iga Swiatek su Sramkova: la polacca, in crisi esistenziale, di gioco e di risultati, proprio dal terzo trionfo consecutivo, quarto in 5 anni, al Roland Garros di 12 mesi fa, deve comunque risalire da 3-1 sotto contro la slovacca per misurarsi con la rediviva Emma Raducanu, altra star alla ricerca del tempo perduto. Mentre la rivelazione 2024, Emma Navarro, è umiliata.