[6] N. Djokovic b. M. McDonald 6-3 6-3 6-3
Novak Djokovic torna a brillare sul campo che gli regalò, 9 anni fa, il quarto Slam di fila vinto consecutivamente. Il cosiddetto “Nole Slam“, ultimo sigillo prima dei due anni più duri della sua carriera. Questa vittoria arriva invece in seguito a un periodo non idilliaco per il serbo, che lo scorso anno al Roland Garros “olimpico” aveva vinto quello che era stato fino qualche giorno fa il suo ultimo titolo. Prima del centesimo conquistato a Ginevra.
In una giornata strana a Parigi, quantomeno da un punto di vista climatico, e con tanto di lamentele per il troppo vento (i francesi saranno anche bravi nelle cerimonie, ma ancora non si sono trasformati in Borea o Noto), Nole è tornato Djokovic. Ha preteso, ottenendo, la chiusura del tetto, e non ha lasciato scampo a Mackenzie McDonald, prolungando a 73 la striscia di primi turni Slam vinti.
Il match- Il primo parziale vede il break arrivare a favore del serbo arrivare nel quinto game, senza nessun particolare effetto speciale, ma tenendo lo scambio intenso da fondo. McDonald si dimostra troppo leggero, soprattutto sulla terra, per causare effettivi fastidi a Nole, che tra l’altro strappa il servizio proprio nel game immediatamente successivo all’interruzione per chiedere di chiudere il tetto. E verrà accontentato poco dopo aver chiuso il primo set per 6-3. In tutto ciò sui campi laterali si giocava tranquillamente, con il pubblico caldissimo grazie alla spettacolare Muller-Mensik sul Campo 14.
Nel secondo set il break arriva nel primo game e, salvo un paio di chance conquistate dall’americano (frutto maggiormente di distrazione del serbo piuttosto che di vero strappo in risposta), basterà sin quasi alla fine. All’ultimo game utile Djokovic va infatti a strappare nuovamente il servizio, mettendo in discesa la partita, vissuta di fatto nei soli giochi in cui al serbo è servito alzare la marcia. Difatti il terzo parziale è solo un sentiero verso la fine di un match il cui risultato è apparso indirizzato sin da subito.
Nole non concede neanche una palla break nel set decisivo, comportandosi da cannibale dei giorni migliori. McDonald, il cui gioco ottimo sul cemento perde di brillantezza sulla terra, non può far altro che arrendersi all’inesorabilità di un giocatore che ha vinto l’81esimo match di fila a livello Slam contro giocatori classificati fuori dalla top 30. E l’ultimo americano, nonché unico dal 2010 in avanti, ad aver battuto Djokovic negli Slam rimane Sam Querrey nel 2016, a Wimbledon. Nole potrebbe trovare al secondo turno Moutet, che affronterà Tabur.