Continua la difesa al titolo dell’ex numero 1 del mondo, Iga Swiatek, dominante su una sempre più in difficoltà Emma Raducanu: vittoria in un’ora e venti minuti, 6-1 6-2. La britannica ci prova, ma l’esito è sempre lo stesso: mai nessun set vinto in 6 incontri, 12 set a 0.
La polacca termina il match con 32 colpi vincenti, contro gli 8 della sua avversaria. 4 palle break salvate su 4, 9 punti su 9 quando scesa a rete: una prestazione perfetta statisticamente, meno se osservata nei dettagli. Complice un forte vento, gli errori gratuiti sono stati tanti, forse troppi. Ma ogni punto sembra riavvicinarci sempre più alla miglior versione di Iga Swiatek, che da ormai troppo tempo ci è stato impedito di ammirare.
[5] I. Swiatek b. E. Raducanu 6-1 6-2
Dopo una prima palla break annullata nel gioco inaugurale, la polacca impiega pochi minuti a prendere il largo facendo valere la propria miglior classifica: Raducanu ci prova, ma non è abbastanza per tener testa alla “Regina della terra rossa”. Alla prima palla break, nel quarto gioco, Swiatek va avanti, gestendo perfettamente lo scambio senza dover forzare eccessivamente.
La britannica prova a restare li in risposta, lottando e sfruttando i comunque presenti errori dell’avversaria, ancora lontana dalla propria miglior versione su questa superficie, almeno a livello tecnico.
Raudcanu, però, che con Iga non ha mai vinto neppure un set, sembra non avere il gioco per metterla in difficoltà, limitandosi ad attendere i gratuiti della sua avversaria: così facendo, un secondo break di vantaggio è presto fatto.
Al servizio per il set, fa tutto Iga: errori, vincenti, e set chiuso con molte più difficoltà di quelle mostrate dal punteggio.
La britannica non riesce a prendere il controllo dello scambio, facendosi sempre più trafiggere dalla perfetta risposta di Swiatek. Emma fatica negli spostamenti laterali, arrivando con grande ritardo su ogni palla e impedendosi di giocare palle competitive. Per Swiatek è facile, facilissimo, approfittarne: break nel terzo gioco e esito del match che appare già deciso.
Più aggressiva in risposta, Raducanu riesce a restare aggrappata, conquistando un’occasione per rientrare nel match: l’ex numero 1 del mondo, però, gestisce con grande esperienza, sfruttando il lento spostamento dell’avversaria e giocando con margine senza rischiare troppo. A campo spalancato, dritto lungolinea per ristabilire parità. Impaurita dalla posizione avanzata della britannica, però, Swiatek commette doppio fallo e si offre ancora: servizio vincente.
Brutto errore col rovescio sotto al nastro, e terza chance annullata.
Gli errori continuano, il vento condiziona la precisione tecnica delle due giocatrici, ma Swiatek sfrutta la maggior esperienza, dando margine e sicurezza ai propri colpi.
Le chance mancate cominciano a pesare sulle spalle di Emma, sempre più conscia del destino che l’attende, incapace di sfruttare le sue armi sulla terra: alzando ulteriormente l’aggressività in risposta, arriva il secondo break di vantaggio e la possibilità di servire per il match.
Chiude al secondo matchpoint, dopo un’ora e venti minuti di gioco.