[WC] L. Boisson b. [3] J. Pegula 3-6 6-4 6-4
Nessuno, forse neanche la stessa vincitrice di questo match, si sarebbe mai aspettato un esito del genere: la numero 361 del mondo Lois Boisson, in tabellone grazie a una wildcard, batte la testa di serie numero 3 Jessica Pegula, prenotando un posto nei quarti di finale del Roland Garros.
Una favola che ha del miracoloso, per una giocatrice che ha certamente dimostrato di meritare una classifica ben maggiore. Innegabile il grande aiuto datole da una fallosissima Pegula, discontinua e fortemente condizionata da dubbi e paure.
La francese sarà ora avversaria della numero 6 del mondo Mirra Andreeva, per continuare a sognare ancora.
Il match- L’imponente Philippe Chatrier è il palcoscenico designato per l’ultima tennista francese rimasta in gara, la wild card Loïs Boisson. La ventiduenne francese parte in maniera determinata al servizio, ma la prestazione non è sufficiente ad impedire a Pegula di piazzare subito il break, gestendo bene da fondo e chiudendo a rete. La francese non si spaventa e recupera subito il break, giocando sapientemente sia di rovescio incrociato che col dritto. La statunitense nei movimenti fa un po’ più di fatica e subisce l’immediato controbreak. Le due giocano complessivamente bene, alternando scambi combattuti a qualche errore. L’equilibrio regge sino al tre pari poi Pegula alza i giri del motore portando la francese a incrementare il numero degli errori. Il ritmo della tennista di Buffalo cresce così come la precisione dei suoi colpi con Boisson che è costretta a subire. Chiamata a servire per rimanere nel set la francese si disunisce del tutto. Con un doppio fallo la numero 361 al mondo consegna il set point, convertito agevolmente da Pegula con una risposa di rovescio. Troppi gratuiti per Boisson ben 14 (a fronte di 4 vincenti), al contrario la prestazione di Pegula è un crescendo in un set chiuso con 15 vincenti e 6 errori non forzati.
Nonostante il risultato a lei favorevole del primo set, la statunitense non riesce a scappar via: Boisson non molla, aiutata da un pubblico evidentemente coinvolto, e, sfruttando qualche errore di troppo della sua avversaria, concretizza il break nel quinto gioco. Pegula resta concentrata conscia del proprio miglior tennis, trovando nell’immediato la via del controbreak. Quelli che potevano esser due giochi destinati a spezzare per sempre l’equilibrio del match, danno ancor più forza alla giocatrice di casa, brava a restare aggressiva nei turni in risposta. Le difficoltà sul rovescio della francese la costringono a correre chilometri e chilometri, ma Pegula non riesce a giocare correttamente due punti di fila, fra scelte errate, brutte volée e nastri sfortunati. Sono soltanto i game in battuta della numero 3 al mondo ad allungarsi punto dopo punto, fra sue illogiche decisioni e difese irreali della francese: il boato dello Chatrier accompagna il break di Boisson, che dopo 52 minuti può servire per il secondo parziale.
La tensione non sembra soffrirla, la straripante personalità fa da padrone: dito all’orecchio per richiamare il pubblico, si va al terzo e decisivo set.
Pegula va di fretta, troppo di fretta, non riesce a chiudere il punto e soffre le solidissima difesa avversaria, non trovando la via del vincente: break in apertura, americana a un passo dal baratro.
Vista la difficoltà nello sfondare da fondo, Pegula comincia a cercar sempre più spesso la via della rete, accorciando gli scambi: scacciando via le brutte sensazioni precedenti, l’americana recupera il break, dimostrando di esser ancora in partita.
Pegula sale sempre più di livello, e Boisson non sembra più impeccabile come nei minuti precedenti, faticando negli scatti in avanti. La numero 3 del mondo, seppur cresciuta tennisticamente, resta fragile mentalmente, tornando a sbagliare qualsiasi cosa dopo un’ottima precedente fase di partita. Dopo oltre 10 minuti di gioco, alla quarta chance, Lois Boisson va a servire per il match, sorprendendo, forse, anche i suoi stessi tifosi.
Al servizio per il match la transalpina comincia a sentire la pressione, per la prima volta nel corso dell’intero match: complice un doppio fallo, Pegula ha la palla per rientrare, ma Boisson vince un fortunatissimo punto a pochi centimetri dal nastro. Annullata un’altra palla break, la giocatrice di casa alza le braccia al cielo e chiama a se il pubblico, chiedendo supporto in quelli che sarebbero gli ultimi passi di una miracolosa impresa. Sul 40-40 Boisson sceglie di smorzare una palla che avrebbe dovuto tirare con tutta forza da sopra la spalla, regalando all’avversaria la possibilità di passante: palla sotto al nastro, a campo spalancato, è il primo matchpoint.
Ed è quello buono, la wildcard francese numero 361 del mondo è ai quarti di finale del Roland Garros.