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Roland Garros

Roland Garros, Gauff è più forte di Keys e degli errori: è in semifinale

Un match di sicuro intenso, combattuto, ma caratterizzato da errori e tensione. Ha vinto chi ha sbagliato meno, Coco Gauff, che accede alla semifinale dove troverà la vincente tra Andreeva e Boisson

Last updated: 04/06/2025 23:19
By Carlo Galati Published 04/06/2025
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11 Min Read
Coco Gauff - Roland Garros 2025 (foto X @rolandgarros)


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Back-2-back Paris semifinals 🔒#RolandGarros @CocoGauff pic.twitter.com/rTr2oo0B13

— Roland-Garros (@rolandgarros) June 4, 2025

Due ore e undici minuti di tennis incerto, nervoso, sgraziato. Poi ventisette minuti finali in cui Coco Gauff ha finalmente fatto Coco Gauff. È bastato — o forse no, ma è stato sufficiente. Sullo Chatrier, in una giornata in cui la bellezza ha deciso di prendersi una pausa, la numero 2 del mondo approda comunque alla sua seconda semifinale al Roland Garros, tre anni dopo la prima, superando Madison Keys con il punteggio di 6-7(6) 6-4 6-1. Un match pieno di strappi, più mentali che tattici, segnato da una statistica che definire impietosa è un eufemismo: 101 errori non forzati e 40 vincenti in totale. Più che una partita, una battaglia a chi sbagliava meno.

La giovane statunitense — 21 anni a marzo e numero 2 al mondo— ha saputo navigare nel marasma di doppi falli, break concessi a grappoli e dritti fuori misura (sia suoi che dell’avversaria). Dopo aver perso un primo set in altalena, condotto il secondo a suon di break e resistito alla solita rimonta a metà parziale, Coco ha trovato finalmente un minimo di continuità nel terzo set, chiudendo con un parziale di 5 game a 0 che ha spazzato via dubbi e resistenze.

Ora Gauff si gode due giorni di attesa prima della semifinale, in programma giovedì, contro la vincente del match tra Mirra Andreeva e la sorprendente francese Lois Boisson, che gioca davanti al proprio pubblico con niente da perdere e tutto da guadagnare. Sarà una semifinale interessante, comunque vada. E con una Coco così incostante, tutto potrà ancora succedere, anche, forse, ritrovare il tennis migliore.

Primo set: tanti break, pochi lampi. Keys la spunta in un primo set da montagne russe

Si parte subito a spron battuto, almeno sul piano del punteggio. Madison Keys aggredisce fin dai primi colpi il servizio di Coco Gauff, che sembra quello dei brutti vecchi tempi: ballerino, poco incisivo, insicuro. Ne approfitta subito l’americana più esperta, che strappa il break in apertura. Ma, come spesso capita nel tennis femminile, e ancor più nei primi game, la reciprocità degli errori è garantita: anche Keys traballa al servizio e regala il contro-break, subito rientrato da Gauff. È un fuoco fatuo.
Coco continua a sbagliare, soprattutto col dritto in uscita dal servizio. Il terzo break consecutivo è quasi inevitabile. Solo sul 2-1, con un minimo di precisione al servizio — più chirurgia che potenza — Keys riesce a tenere finalmente la battuta e consolidare il vantaggio. Sul 3-1, la numero 2 del mondo sprofonda di nuovo: perde il servizio a zero, disinnescata dalle risposte ficcanti di Keys e dai suoi stessi errori banali, spesso su colpi d’approccio.
Il doppio break sembra preludere al 5-1, ma proprio quando tutto sembra indirizzato, Gauff risale la china, aiutata più dagli errori di Keys (sempre più numerosi col dritto e anche con la seconda palla) che da lampi di genio. Arriva un altro contro-break: siamo 4-2 Keys, ma l’inerzia comincia a spostarsi. Gauff tiene finalmente un turno di battuta e, nel game successivo, ottiene due palle break complici un doppio fallo e un dritto largo della sua avversaria. Sul 4 pari, tutto è di nuovo da scrivere.
Ora Gauff appare più solida al servizio, mentre Keys paga un conto salato ai suoi 15 errori non forzati. Coco si porta avanti per la prima volta nel set sul 5-4, ma non riesce a chiudere i conti. Keys, a fatica, tiene la battuta con un bel dritto vincente e si va 5 pari. Si naviga a vista, tra errori ed esitazioni: 6-5 Gauff, poi 6 pari con Keys che riesce a restare in carreggiata grazie a due ottimi punti nel 12° gioco. Il tie-break è la giusta (e inevitabile) conclusione di un set segnato più dagli errori che dalla qualità.
Il gioco decisivo si apre con un doppio fallo di Gauff, subito riscattato da un ottimo scambio vinto con determinazione in difesa. Keys si riprende con un gran passante, ma poi regala due punti con altrettanti errori di dritto: 3-2 Gauff. Da lì in poi è una sagra dello sbaglio: tra un doppio fallo, un dritto in rete e un nastro che danza sul campo, si arriva sul 5-4 per Gauff. Chi sbaglia meno, vince. E a sbagliare meno, per una volta, è Keys: ha un primo set point sul 6-5, annullato da una smorzata più fortunosa che bella di Gauff, aiutata dal nastro. Ma un altro doppio fallo — il settimo del set — condanna Coco, che cede la battuta decisiva sul servizio al corpo di Keys. Il set si chiude 7-6(6) per Madison in 58 minuti di brutto tennis, dove la vera protagonista è stata l’incostanza.

Secondo set: tra errori, break e fischi Gauff pareggia il conto dei set

Stessa sceneggiatura, solo a ruoli invertiti. Anche il secondo set si apre nel segno delle occasioni non sfruttate. Coco Gauff ha due palle break in apertura, ma le getta al vento con errori evitabili. Keys, graziata, si aggrappa a un dritto finalmente in campo per riequilibrare il game e poi salvarsi. Le occasioni non finiscono lì: altre due palle break per Gauff, ma anche queste evaporano tra l’intraprendenza di Keys e le incertezze di Coco. Alla fine, dopo 13 punti, la numero 7 del mondo chiude un game maratona con un raro serve & volley che le restituisce ossigeno.
Game lungo, ma senza effetti collaterali immediati: Gauff tiene il servizio a 15 con un ace e pareggia sull’1-1. Poi è di nuovo lei ad avere l’occasione, due per la precisione: la prima se ne va in rete, ma la seconda le regala il break grazie all’ennesimo dritto sbagliato di Keys. Un errore fotocopia di molti altri. La numero 2 del mondo conferma il vantaggio con autorità e scappa sul 3-1. Il set prende una piega netta: sul proprio servizio, Keys implode ancora. Ancora dritto fuori misura, ancora break: 4-1 Gauff con doppio vantaggio, situazione che ricalca quasi perfettamente quanto visto nel primo parziale, solo al contrario.
A questo punto, il dato statistico si fa impietoso: 27 vincenti e 75 errori non forzati complessivi. C’è davvero poco da aggiungere, se non che il match continua a vivere di strappi e smottamenti. Keys, per non essere da meno, ha tre palle break nel game successivo e la terza è quella buona, grazie a un gratuito di Gauff — un dritto lanciato oltre le linee senza alcun perché — che rimette in corsa l’avversaria. Keys tiene finalmente la battuta e, come spesso accade in questo match schizofrenico, arriva anche il contro-break del 4-4: la seconda chance viene convertita con un bel dritto piedi dentro il campo.
Il set, almeno nei numeri, è di nuovo in equilibrio. Ma dura poco. Gauff ottiene l’ennesimo break approfittando, manco a dirlo, di un’altra sequenza di errori gratuiti di Keys. Stavolta la numero 2 del mondo non trema: va a servire per il set e chiude con un rovescio in rete dell’avversaria. 6-4 e tutto da rifare. Il pubblico del Philippe Chatrier non gradisce e si fa sentire con qualche fischio. Difficile biasimarli: siamo a quota 83 errori non forzati in due set. E manca ancora il terzo.

Terzo set: Gauff chiude un set meno folle 

Coco Gauff comincia il terzo set al servizio e, finalmente, sembra dare un senso di continuità al suo tennis. Tiene la battuta senza affanni, poi sfrutta le solite indecisioni di Keys — più mentali che tecniche — per strappare subito il break e salire 2-0. Il punteggio dice che la numero 2 del mondo ha in mano il match. Forse davvero, stavolta.
Keys prova a rimettere ordine, tiene il servizio e resta in scia sul 2-1, nonostante Gauff continui ad alzare il pressing, senza però liberarsi del vizio del doppio fallo (10 fin lì, e non sembrano finiti). Coco allunga sul 3-1, giocando un tennis finalmente più ordinato, se non brillante. Il 4-1 arriva puntuale, come nei due set precedenti, e inizia a profilarsi la solita dinamica: chi è avanti, si blocca. Chi rincorre, rimonta. Ma oggi, fortunatamente per Gauff, la trama cambia.
Coco stavolta non si perde per strada e, con un piccolo sforzo in più, consolida il vantaggio: 5-1 e pubblico che già si prepara al congedo. E infatti la chiusura è dietro l’angolo. Nel settimo gioco arriva il break finale, che sa quasi di liberazione per Gauff. Tre match point: basta il primo. Epilogo coerente con la partita, con Keys che saluta lo Chatrier con l’ennesimo dritto lungo.
Dopo 2 ore e 11 minuti si chiude così un match che non verrà ricordato per la qualità, ma forse sì per la quantità: 101 errori non forzati e 40 vincenti in totale. Numeri che parlano chiaro.


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