Carlos Alcaraz si prepara ad andare in scena nell’ultimo atto del secondo slam stagionale. Sulla terra rossa del Roland Garros, il talento iberico sfiderà – per la prima volta in una finale Slam – il numero 1 del mondo Jannik Sinner, ovvero colui che rappresenta l’ostacolo principale di Carlos in ogni torneo che si rispetti. E di ostacoli più o meno probanti, lungo il proprio cammino dorato nell’Open di Francia edizione 2025, Carlos ne ha incontrati almeno un paio, ma procediamo per gradi.
In principio fu Zepperi. Il tennista originario di Latina, infatti, ha incrociato il campione in carica del Roland Garros nel primo turno dello slam transalpino. Carlos lo ha regolato in tre set e con il punteggio di 6-3 6-4 6-2, provando a mettere subito le cose in chiaro: con sé stesso, con i rivali, con la terra battuta del Suzanne Lenglen. Nel secondo turno, invece, Alcaraz ha incrociato il classe ’99 ungherese Fabian Marozsan (n. 56 ATP). Una gara che si è dimostrata subito più difficile del previsto, con Marozsan che ha fatto suo il secondo set. Il dominio nei parziali successivi, però, ha rimesso subito le cose a posto. Carlos, infatti, ha concesso solo tre game al proprio avversario, esaltandosi ed esaltando gli spettatori presenti sulle tribune del Philippe Chatrier.
Altro giro, altra corsa, altro incontro abbordabile ma non troppo. Sì, insomma, sotto i riflettori del sunnominato Philippe Chatrier, il numero 2 del mondo deve sudare più del previsto per avere la meglio su Damir Dzumhur in quattro set e conquistare l’accesso agli ottavi di finale del Roland Garros. Carlos riesce a spuntarla con il punteggio finale di 6-1 6-3 4-6 6-4, faticando più del previsto, ma trovando nuove consapevolezze. E lo stesso discorso, se vogliamo, potremmo estenderlo pure al match successivo, disputato – e vinto in quattro set – contro l’ostico statunitense Ben Shelton (numero 13 ATP). Un vero e proprio show tennistico per l’atleta di El Palmar, che si è trovato di fronte un’ottima versione di Shelton. Il murciano è riuscito a strappare il pass utile per i quarti di finale grazie ai (bei) colpi sciorinati sulla terra rossa parigina.
Straripante, invece, è l’aggettivo con cui potremmo descrivere, banalmente, la bella vittoria ottenuta da Carlitos contro il caro vecchio Tommy Paul. Un successo che gli ha spianato la strada verso la semifinale. La prova offerta dal tennista del New Jersey è stata piuttosto opaca, alla luce anche di un problema fisico, e Alcaraz è riuscito a superarlo in appena un’ora e trentadue minuti di gioco con lo score perentorio e definitivo di 6-0 6-1 6-4. In semifinale, l’azzurro Lorenzo Musetti ha vinto il primo set, dipingendo tennis per un paio d’ore ma si è dovuto arrendere sul più bello a un problema muscolare, esattamente come a Montecarlo. Alcaraz ha agguantato così la quinta finale Slam in carriera, nonché la seconda consecutiva in quel di Parigi. Il suo, fin qui, è stato un cammino regale. In attesa, naturalmente, della finalissima tutta da giocare contro il numero 1 del mondo Jannik Sinner.
