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Interviste

Roland Garros, Mauresmo: “Per l’anno prossimo valuteremo cambiamenti alla sessione serale”

Poi anche l'ammissione "Nell'organizzazione di questo torneo ci sono stati alcuni errori, ma lavoreremo per migliorare l'anno prossimo"

Last updated: 09/06/2025 16:11
By Niccolò Moretti Published 08/06/2025
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14 Min Read
Amelie Mauresmo


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Pochi minuti prima dell’inizio della finale del torneo maschile tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è intervenuta ai microfoni dei giornalisti la direttrice del torneo, Amelie Mauresmo, per tracciare un bilancio finale del torneo. L’ex giocatrice francese è stata molto criticata negli ultimi giorni a causa della programmazione, a detta di molti poco favorevole per il torneo femminile. Questa volta i toni della conferenza sono stati più pacati rispetto all’ultima conferenza stampa, ma c’è stato modo di affrontare anche i temi più spinosi.

Nel salutare i giornalisti la direttrice del torneo ha espresso grande soddisfazione per l’edizione 2025 del Roland Garros, sottolineando come gli obiettivi di modernizzazione del torneo — perseguiti dal suo arrivo alla direzione nel 2022 — siano stati raggiunti senza snaturarne l’identità storica. Ha evidenziato il forte impatto emotivo dell’omaggio a Rafael Nadal, definito il modo migliore per inaugurare il torneo, e ha elogiato l’alto livello tecnico dei tabelloni maschile e femminile, culminati in partite di grande qualità, tra cui una finale femminile molto combattuta.

Tra i momenti salienti per il tennis francese ha citato il percorso sorprendente di Lois Boisson, che ha saputo coinvolgere il pubblico e contribuire alla popolarità del torneo. Mauresmo ha anche celebrato il record di affluenza (680.000 spettatori in tre settimane), favorito dalla settimana di apertura e dalle iniziative gratuite come la proiezione su maxischermi a Place de la Concorde, che hanno portato il Roland Garros “fuori dallo stadio” con grande successo.

Ha poi ricordato i miglioramenti organizzativi introdotti dopo le criticità segnalate nel 2024, in particolare sulla programmazione delle semifinali maschili, gestita quest’anno con due fasce orarie distinte che hanno dato buoni risultati, così come l’ingresso in campo delle giocatrici. Pur riconoscendo che ci sono ancora margini di miglioramento, ha rimarcato l’importanza del lavoro fatto e della visibilità data al tennis in carrozzina. Infine, ha citato i numeri significativi di ascolti televisivi (13 milioni per la finale femminile, oltre 6 milioni per il match di Lois) come conferma del successo dell’edizione.



D: Per quanto riguarda Rafa Nadal, Oltre all’omaggio resogli quest’anno e alla sua presenza nella campagna “Only at Roland Garros”, gli offrirete un ruolo stabile nel torneo? Vuole avere una presenza più permanente nel torneo ricoprendo una posizione ufficiale?
AMÉLIE MAURESMO: Come abbiamo detto, è un desiderio comune quello di avviare una forma di collaborazione tra Rafa e il torneo. Ovviamente, per prima cosa, ci siamo concentrati su ciò che doveva accadere quest’anno, tra la campagna di comunicazione e l’omaggio, ma naturalmente riprenderemo le discussioni affinché che il torneo ha condiviso con Nadal negli ultimi vent’anni possa continuare in una forma o nell’altra. Ne sono molto fiduciosa.

D: Questo impianto ha ospitato anche le Olimpiadi. Mi chiedevo se avete avuto l’opportunità di valutare quanto è stato fatto durante un evento che non era gestito direttamente da voi e se avete pensato di integrare alcune di quelle esperienze nel torneo?
AMÉLIE MAURESMO: Durante le Olimpiadi è vero che non eravamo gli organizzatori ufficiali, ma i nostri team sono stati molto coinvolti. Abbiamo sicuramente fatto delle valutazioni e abbiamo colto alcuni spunti che ci sembravano utili per Roland Garros, per farlo evolvere. Penso ad esempio alla musica e ad altri dettagli forse meno visibili. Abbiamo cercato di imparare e prendere il meglio da quell’esperienza per integrarlo nel nostro torneo.

D: Avete parlato della nuova programmazione per le semifinali maschili. Ovviamente, la seconda è iniziata alle 19:00, mentre finora siete sempre stati restii ad adottare quell’orario come inizio della sessione serale, per timore che il pubblico non fosse già presente. Ma stavolta le tribune erano piene. Dato questo successo, potreste riconsiderare questa possibilità per il futuro?
AMÉLIE MAURESMO: Beh, direi che è stata una sorta di “test and learn” su una singola partita. Quindi sì, tutto può restare aperto, assolutamente. Cerchiamo sempre di imparare dall’esperienza, da ciò che introduciamo di nuovo per il futuro. Ma vorrei anche sottolineare che le sessioni serali alle 20:30 o 21:00 hanno avuto grande successo, con spalti pieni dall’inizio alla fine dei match. Quindi vedremo. Rimaniamo con la mente aperta, su questo non c’è dubbio.

D: Una settimana fa ci hai detto: “Aspettiamo la domenica finale per vedere come va a finire la programmazione, in base a quali match ci saranno.” Ora ci siamo, e di fatto per il secondo anno consecutivo non c’è stato nessun match femminile in sessione serale. Da allora, Coco Gauff, Aryna Sabalenka, Iga Swiatek, Jessica Pegula, Ons Jabeur, oltre a ex giocatrici come Lindsay Davenport e Pam Shriver, hanno espresso la loro delusione. Accettate che abbiano espresso questa delusione? E ritiene che qualcosa debba davvero cambiare in futuro?
AMÉLIE MAURESMO: Allora, quello che penso — e sì, come avevamo detto l’altra volta — è che la questione riguarda soprattutto differenza di durata tra match maschili e femminili . Ho sempre sottolineato che l’intrattenimento c’è, da entrambe le parti. Credo che non staremmo neanche avendo questa conversazione se i due formati fossero uguali, perché secondo me è proprio la durata o la possibile durata del match a rendere complicata la programmazione.

D: Quindi propone che si giochi con lo stesso formato per garantire parità?
AMÉLIE MAURESMO: Sto solo dicendo che, se avessimo lo stesso formato, non staremmo parlando di questo. Tutto qui.

D: Siamo arrivati alla sua quarta edizione da direttrice di questo torneo. Cosa è più difficile: vincere uno Slam da giocatrice o dirigere Roland Garros?
AMÉLIE MAURESMO: Vincere da giocatrice (ride), sicuramente.

D: Hai parlato del compromesso tra modernità e tradizione. Le sessioni serali sul Suzanne Lenglen sono una possibilità? Potrebbero evitare alcune polemiche. E a proposito di tradizione, i giudici di linea: si dice che non siano più sufficientemente formati. È per questo che forse non ci saranno più l’anno prossimo?
AMÉLIE MAURESMO: Per quanto riguarda la prima domanda, sulle sessioni serali sul Suzanne Lenglen: dopo ogni edizione ci riuniamo in un seminario di fine torneo. Succede molto presto, perché vogliamo ragionare a caldo e porci le domande giuste.
Quella della sessione serale sul Lenglen è una delle domande che torneranno. Finora abbiamo messo da parte questa ipotesi per la capienza dello stadio. Ma ogni anno ci ripensiamo.
Osserviamo anche i comportamenti del pubblico, come consuma lo spettacolo, e cerchiamo di capire se possiamo cambiare qualcosa. Tra due settimane avremo il nostro seminario, e ne parleremo ancora. Quando ne parlammo per la prima volta, fu proprio la questione della capienza e del flusso del pubblico a porre un problema. Possiamo organizzare le cose diversamente? Sicuramente ci rifletteremo.
Invece a proposito dei giudici di linea per prima cosa è andata molto bene (tocca ferro, perché manca ancora un giorno!).
Faremo il bilancio finale dopo oggi, ma in generale il livello è stato molto alto. Ed è motivo di grande soddisfazione per noi, perché — come sapete — siamo un po’ gli ultimi dei Mohicani con i giudici di linea. Valuteremo anche questo punto. Ne avevamo già discusso l’anno scorso. Vedremo se ci sono aperture, vantaggi, svantaggi… In che modo potremmo fare a meno dei giudici di linea? Non ho ancora una risposta, ma discuteremo. L’anno scorso, quando affrontammo il tema, il problema era che l’arbitraggio elettronico sulla terra battuta non era ancora affidabile. Guardammo le esperienze di altri tornei, che erano piuttosto altalenanti. Non potevamo dire che il sistema fosse del tutto affidabile. Perciò abbiamo deciso di mantenere i giudici di linea. E questa sarà una discussione che affronteremo con i team per capire in che direzione vogliamo andare l’anno prossimo. La questione è aperta.

D: In passato hai detto che il contratto con Amazon Prime Video, che detiene i diritti delle sessioni serali, è stato un limite nel poter inserire match al meglio dei tre set. Questa settimana è stato riportato che Amazon Prime aveva chiesto che almeno una partita di Lois Boisson fosse programmata in sessione serale, ma la richiesta è stata rifiutata da voi. Puoi confermarlo? Se sì, perché è stata rifiutata?
AMÉLIE MAURESMO: Non commenterò mai richieste delle televisioni, richieste dei giocatori, o qualsiasi altra richiesta. Quindi sicuramente non risponderò a questa domanda.

D: Ultimamente tra i top 10 c’è molta discussione sulla distribuzione del montepremi nei tornei dello Slam. Come ex giocatrice, sei sensibile a queste richieste? Qual è la tua posizione?
AMÉLIE MAURESMO: Sono molto contenta che ci sia finalmente una comunicazione diretta. Te lo dico da ex giocatrice: niente intermediari, nessuno con interessi diversi da quelli dei tennisti.
Penso che, quando c’è dialogo, le cose possano evolversi nella direzione giusta per tutti. E quando vengono comunicati i numeri reali, sono sicura che si andrà nella direzione corretta.

D: Sicuramente se ne parlerà nei prossimi giorni. Lois Boisson si appresta a giocare per la prima volta sull’erba. Si può giocare bene su erba anche se non ci si è mai messo piede?
AMÉLIE MAURESMO: Non ha mai giocato sull’erba?
Sì, certo che è possibile. Storicamente è una superficie che richiede un po’ di esperienza, quello sì. Vedremo… Ma l’erba è cambiata molto negli ultimi anni. È rallentata. Il rimbalzo è particolare, ma si possono anche vedere scambi lunghi. Questo può aiutarla. E poi c’è anche la gioia di scoprire qualcosa di nuovo. Bisogna avere la mente aperta e dire: “Non sto ripartendo da zero.” Non è così. Si tratta solo di adattarsi.
L’obiettivo è adattarsi il più rapidamente possibile per far sì che il gioco sia adatto alla superficie. Credo che oggi questo adattamento sia meno complicato rispetto a vent’anni fa.

D: Guardando il pubblico a inizio partita nei match Gauff–Sabalenka e Gauff–Swiatek, e confrontandolo con le presenze per Zheng–Sabalenka o Gauff–Keys, si nota che quando le donne giocano il primo match del giorno sul Chatrier, gli spalti sono mezzi vuoti. Come migliorare questa atmosfera? Sembra uno svantaggio evidente per le giocatrici.
AMÉLIE MAURESMO: Come ho già detto, non è stato tutto perfetto in questo torneo. Siamo consapevoli del problema e lavoreremo sicuramente per trovare soluzioni in vista del futuro.
Non c’è molto altro da dire, se non che tra due settimane avremo il nostro debrief collettivo, e parleremo sicuramente anche di questo per capire come migliorare.

D: Con Sinner e Alcaraz siamo di fronte a una nuova era tennistica, potrebbe essere nata una nuova rivalità alla Nadal–Djokovic o Nadal–Federer?
AMÉLIE MAURESMO: Sì, certo. Il fatto che siano entrambi in finale oggi non è un caso. Sono lì grazie al loro ranking.
Vista la loro età, possiamo immaginare che continueranno a crescere e a far evolvere il gioco. Il tennis maschile continuerà a evolversi. Dopo l’era dei Big Three (o Big Four), ci si chiedeva se fosse possibile, ma sì, possiamo immaginare che questi giocatori resteranno a lungo. Hanno già un livello altissimo, e successi incredibili per la loro età. Quindi sì, è lecito aspettarsi una rivalità duratura e importante per il circuito.


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