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Roland Garros

Roland Garros: Sinner si ferma a un passo dal sogno. Alcaraz rimane il re di Parigi

Tra i due imbattuti nelle finali Slam, è Carlos Alcaraz a mantenere immacolato il curriculum: annulla tre match point consecutivi a Jannik Sinner e vince una sfida spettacolare ed emozionante oltre ogni aspettativa

Last updated: 09/06/2025 2:04
By Michelangelo Sottili Published 08/06/2025
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13 Min Read
Carlos Alcaraz - Roland Garros 2025 (foto @ATPTour_ES)

📣 Guarda il Roland Garros sui canali Eurosport in streaming su NOW

[2] C. Alcaraz b. [1] J. Sinner 4-6 6-7(4) 6-4 7-6(3) 7-6(2)

Sezioni
Primo set – Gran ritmo, grande equilibrio, ma la chance più importante è preda di SinnerSecondo set – Il ritmo di Sinner tiene sotto Alcaraz che rientra in extremis ma non bastaTerzo set – Calo di Sinner, Alcaraz prende il sopravventoQuarto set – A metà parziale, Sinner accelera e ha tre match point consecutivi: niente da fareQuinto set – Alcaraz ne ha di più, Sinner lo riprende in extremis, ma Carlos si supera al super-tiebreak

Errore forzato su dritto incrociato di Alcaraz, risposta in entrata sbagliata sulla seconda (ci stava, ha fatto molti punti così), gratuito dopo aver iniziato lo scambio con una gran risposta: così sono sfumati i tre match point consecutivi che Jannik Sinner si era guadagnato sul 5-3 del quarto. E allora, la miglior finale possibile, la prima Slam di questa meravigliosa rivalità nonché tra due nati in questo millennio, è vinta dal numero 2 del mondo Carlos Alcaraz che allunga a cinque la striscia di successi consecutivi sul numero 1: 4-6 6-7(4) 6-4 7-6(3) 7-6(2) in cinque ore e 29 minuti, la finale più lunga mai disputata al Roland Garros,

La miglior finale possibile è stata davvero tale perché i due non solo non hanno deluso le aspettative ma hanno offerto un match di livello superiore per qualità, intensità, emozioni, in cui la continuità di Sinner è arrivata per tre volte a un solo punto dall’avere la meglio sul tennis a folate di Alcaraz. Un incontro in cui i due sono partiti subito a ritmo forsennato. Alcaraz bravo a conquistare punti dall’angolo sinistro con il rovescio lungolinea e soprattutto con il dritto inside-in facendo correre Sinner che, come contro Djokovic in semifinale, ha messo in campo poco più del 50% di prime, mantenendosi aggressivo e pericoloso in risposta per gran parte della sfida, così da concedere all’avversario poco tempo per organizzare la propria varietà.

Nel primo set, Carlos ha avuto più occasioni ed è stato il primo a ad andare in vantaggio, ma un microscopico calo di intensità è stato sufficiente a Jannik per rientrare immediatamente per poi prendersi la frazione un po’ grazie anche alla scelta di Alcaraz di servire per secondo, come aveva fatto nella finale di Roma (gli era andata bene ma due set point) e contro Musetti (che gli aveva strappato il set). Nel secondo parziale, Jannik ha imposto il suo ritmo e di nuovo è stato quello che ha sfruttato l’occasione più importante. Dopo il calo fisiologico del terzo set, Sinner è volato 5-3 nel quarto, vedendo però sfumare i tre match point consecutivi davanti a un Alcaraz tornato a fare il fenomeno. Quinto set in cui Jannik non ne aveva più e invece ha trovato il modo di rimanere a galla e rientrare quando l’altro ha servito per il match. Ma nel tie-break a dieci punti, Alcaraz è andato oltre l’immaginabile. E, come ai quarti dello US Open 2002, ha vinto annullando match point. Sinner ha messo a referto un punto in più (non quello giusto) ed è stato superiore negli scambi brevi, ma Alcaraz ha chiuso in vantaggio quelli medi e lunghi.

Primo set – Gran ritmo, grande equilibrio, ma la chance più importante è preda di Sinner

Dopo la coreografia sulle note live di Blinding lights e Boys don’t cry, Carlos sceglie di rispondere e lo fa con grande aggressività, subito un gran ritmo e Jannik che vince il punto da 11 colpi sul 15-30 (nel torneo, oltre gli otto colpi, l’azzurro ha vinto il 65% contro il 51% del rivale). In un game con poche prime che si allunga, Sinner tiene dopo aver annullato tre palle break da sinistra (due volte Alcaraz non risponde, un’altra va a rete come negli anni ’60), poi il servizio di Alcaraz gli toglie l’opportunità del 2-0. Molto bene il numero 2 del mondo nei cambi lungolinea di rovescio, Jannik rimonta il 15-40 con la battuta ed è 2-1 dopo 25 minuti.

Carlos continua a litigare con una volée di dritto che mai gli viene come vorrebbe, però pesta forte con ribattuta e dritto piazzando il primo allungo, non confermato tra distrazioni sue e risposte azzurre, 3 pari. Fisio al cambio campo a sistemare i cerotti sulle vesciche del piede da Sesto Pusteria, servizio spagnolo che vanifica la palla del 3-5, poi cure anche per l’occhio murciano che ha un intruso, e arriva il momento in cui Alcaraz si ritrova ad affrontare una palla break che però è un set point, sul quale commette il quarto gratuito del game, terzo “in uscita”, e Sinner mette le mani sul primo parziale, 6-4.
54% di prime in campo per Jannik, ma pesa il 55% di resa con la prima battuta per Carlos che si riflette anche nell’enorme vantaggio del nostro negli scambi brevi, 29-14, pur sotto oltre i cinque colpi (11-20).

Secondo set – Il ritmo di Sinner tiene sotto Alcaraz che rientra in extremis ma non basta

Jannik aumenta ancora l’intensità, colpi che partono presto e atterrano profondi, ancora poche prime ma dal servizio ricava sempre di più; un secondo game in cui risponde da numero 1 del mondo e il 3-0 arriva in fretta. Quando Sinner va a servire sul 5-3, Alcaraz riprende l’iniziale posizione avanzata e, entrando in quella fase in cui fa tutto benissimo, si riprende il break e poi agguanta il 5 pari.
Il classe 2001 altoatesino replica con un game da fenomeno e poco dopo, nel momento in cui entrambi stanno offrendo il meglio, arriva tie-break. Jannik allunga 4-2 in virtù di un gran dritto in contropiede, Alcaraz manca un drop shot complicatissimo e sono quattro set point: Sinner trasforma il terzo con un drittone in corsa, è il 31° set Slam consecutivo per lui.

Terzo set – Calo di Sinner, Alcaraz prende il sopravvento

Jannik parte strappando la battuta spagnola, ma ha un piccolo calo in cui Carlos è lesto a infilarsi mettendo a segno quattro giochi consecutivi, con il rimpianto dello smash azzurro affossato che avrebbe chiuso il quarto gioco e sempre con una prima su due fuori bersaglio. Parti invertite rispetto alla partita precedente, stesso risultato: in battuta sul 5-3, Alcaraz subisce la reazione di Sinner, sul 30-40 si affida al collaudato schema servizio esterno e dritto inside-in, però corto e inesorabilmente punito da quello azzurro. Manca tuttavia la parte in cui Jannik tiene per il 5 pari: concede i primi due punti e Alcaraz torna fenomeno portando la sfida al quarto. Solo sei scambi lunghi in questo set, uno vinto da Sinner, che vanta 7 vincenti, la metà di quelli spagnoli.

Quarto set – A metà parziale, Sinner accelera e ha tre match point consecutivi: niente da fare

Sarà l’ombra che si è impossessata dello Chatrier, sarà che il nostro ha tirato il fiato nel terzo, ma Jannik pare tornato quello iniziale sia come espressione del viso sia come mobilità. L’equilibrio si rompe come vuole la leggenda al settimo game, giocato sontuosamente da Sinner che consolida con la battuta, 5-3 sull’onda di un parzialotto di 12 punti a 1. Ne vince altri tre di fila e sono tre Championships points, che però Alcaraz salva uno dopo l’altro in un crescendo di tensione e rimanda la faccenda a dopo il cambio campo, 5-4 e servizio Jannik: la prima farà il suo dovere?
Figuriamoci, ne mette meno della metà e niente punti gratis, anche perché Carlos è tornato a giocare da campione, tiene su la palla in scambi mozzafiato, corre e spinge fino al 5 pari e al successivo 6-5 cavalcando un parziale di 13-1. Jan fa il suo ed è ancora tie-break. Alcaraz rimedia all’errore di dritto tirandone uno stellare e cambia campo sul 4-2 mentre la prima azzurra è sempre missing in action. Due errori di rovescio e Carlos va 6-3, chiudendo con risposta anticipata e dritto in entrata.

Quinto set – Alcaraz ne ha di più, Sinner lo riprende in extremis, ma Carlos si supera al super-tiebreak

Qualsiasi giocatore che ha visto il baratro e si ritrova ancora in gioco invece che sotto la doccia è pericoloso, a maggior ragione Carlos Alcaraz che dà il meglio quando si esalta – e il suo meglio ora non ha eguali sulla terra battuta: 19 tornei vinti come Jannik, ma dieci sul rosso contro uno (Umago). Così parte fortissimo il classe 2003 e brekka in apertura approfittando di un errore sul recupero di una smorzata un po’ telefonata, con le gambe che sembrano aver ceduto proprio all’ultimo e infatti Jannik accenna a toccarsele come se avesse sentito arrivare i crampi.

2-0 senza fatica davanti a un avversario che non è fermo ma neanche può fare totale affidamento sugli arti inferiori; intanto muove il punteggio in attesa che le cose migliorino. Impreciso ed esagerato, Carlos concede subito due palle del controbreak da sinistra, risolte con il classico kick esterno e dritto inside-in. Sinner rimane in scia nonostante il suo ritmo sia chiaramente sceso, in risposta si prende più spazio ma l’altro ne approfitta, le smorzate spagnole fanno malissimo, soprattutto quella al sesto game dopo un servizio lungo non chiamato, con Sinner piuttosto arrabbiato con Eva Asderaki che, sulla sedia, è rimasta zitta come il suo giudice di linea (d’altra parte, se c’è un solo torneo all’anno in cui ti permettono di fare overrule, perdi occhio e abitudine).

Carlos va a servire per il match, 5-4, adesso o mai più. Sinner c’è, si prende i primi due punti e poi una rincorsa sulla smorzata a cui nessuno aveva creduto (Carlos per primo) vale la doppia opportunità del rientro, trasformata con una risposta pesantissima. Il Rosso sembrava sotto un treno, è cinque pari dopo cinque ore e cinque minuti. Jannik probabilmente è stremato ma la situazione gli impedisce di rendersene conto, ogni scambio ormai è accolto da un’ovazione e il super-tiebreak per lui è assicurato. Sinner è tornato ad aggredire la risposta e Carlos ha i suoi patemi per raggiungerlo (una mezza volata azzurra strepitosa che vale il 15-30), evita il match point con una difesa senza più aggettivi e arriva il 6 pari con i due che ormai pubblicano solo highlights.

SUPER-TIEBREAK… – Sinner è presente, ma Carlos parte fortissimo, è nella sua zona di intoccabilità, ogni soluzione non solo è perfetta ma spettacolare. Sinner muove il punteggio quando l’altro è 7-0, poi 9-2. Alcaraz trasforma il primo match point, ovviamente con un passante in corsa da urlo. È ancora lui il campione di Parigi. Rimpianti per Jannik, certo, ma un match come questo ha regalato qualità ed emozioni che superano (supereranno…) qualsiasi delusione.

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