Le semifinaliste: Iga Swiatek
Se per Lois Boisson il traguardo della semifinale ha rappresentato una impresa eccezionale, lo stesso identico risultato per Iga Swiatek ha significato una grande delusione. Swiatek era la campionessa in carica, la vincitrice di quattro delle ultime cinque edizioni del torneo. Dopo un anno senza aver disputato finali (l’ultima era stata proprio quella del Roland Garros 2024 contro Paolini) confidava nei campi amici parigini per tornare ad alzare un trofeo. Ma sin dal momento del sorteggio si è capito che non sarebbe stato semplice, con la parte alta del tabellone infarcita di quasi tutte le giocatrici più accreditate e con la prospettiva di dover incrociare la numero 1 Sabalenka già in semifinale.
Come spesso le accade, Swiatek ha macinato le avversarie dei primi turni, lasciando pochi game a Sramkova, Raducanu e Cristian. Poi negli ottavi ha saputo risalire contro Elena Rybakina dopo un avvio difficilissimo (1-6 6-3 7-5), dimostrando che, anche in un periodo difficile, almeno sul piano agonistico è ancora superiore a Elena. Poi le sono bastati due set per eliminare Svitolina (6-1 7-5) e presentarsi così a quella che molti consideravano una finale anticipata: il confronto con Sabalenka.
Lo scorso anno il loro match sulla terra di Madrid (vinto da Iga al tiebreak del terzo set), aveva offerto grandissimo tennis. Quest’anno l’incontro è stato meno spettacolare, ma comunque di buon livello: a mio giudizio la partita più qualitativa fra quelle dei turni finali del torneo. Sabalenka ha cominciato meglio (4-1 nel primo set) prima di subire il ritorno di Swiatek. Un primo set nel quale la risposta ha dominato sui servizi, con break e controbreak a ripetizione, e concluso al tiebreak (7-1 per Aryna).
Nel secondo set Iga ha riequilibrato il punteggio prendendo il comando delle operazioni: è riuscita ad allungare gli scambi, dimostrando che quando il punto si prolungava, diluendo l’importanza dei colpi di inizio gioco, era più spesso lei a prevalere. 6-4 a suo favore e decisione rimandata al terzo set.
Dopo l’equilibrio dei primi due parziali, a sorpresa il terzo set si è risolto a senso unico: Sabalenka è stata letteralmente perfetta (ha concluso il set con zero errori non forzati), e Swiatek è sembrata incapace di reggere un confronto così probante. Anche gli scambi sono tornati spesso ad accorciarsi e così si è giocato un tennis più vicino alle preferenze di Aryna. Iga ha commesso ben 12 errori non forzati, ha faticato sia al servizio che in risposta e il risultato è stato il brutale 6-0 conclusivo. Un 6-0 che torna a sollevare gli interrogativi sul suo attuale rendimento. E così il punteggio finale è stato 7-6(1) 4-6 6-0. Saldo vincenti errori non forzati: Sabalenka +4 (29/25), Swiatek -13 (29/42).
A conti fatti nemmeno nel suo torneo preferito Swiatek è riuscita tornare in una finale, e ormai i mesi nei quali è rimasta senza vittorie sono diventati dodici: un anno completo. Scaduti i punti del Roland Garros 2024, il ranking l’ha vista retrocedere sino al settimo posto: lo scorso anno di questi tempi era prima con 11.695 punti; oggi ne ha 4618.
La sensazione che lascia la sconfitta con Sabalenka è che i problemi mentali (insicurezza e blackout nei momenti chiave delle grandi sfide) e tecnici (consistenza della battuta: nel match contro Sabalenka ha subito 8 break su 14 turni di servizio) non siano ancora risolti. E l’erba non sembra certo la superficie ideale per riuscirci. Per non chiudere solo con note negative: vedremo se, con meno aspettative, Swiatek riuscirà a risalire la china; a Parigi qualche progresso rispetto ai tornei precedenti si è comunque intravisto.