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ATP

ATP ‘s-Hertogenbosch: Hurkacz stende Bautista e trova Lajal, Mannarino sfiderà Medvedev

Grandi rimonte per Daniel Evans e Gabriel Diallo che eliminano Hijikata e Thompson, finalista nel 2019. Djere va ko con Lajal

Last updated: 12/06/2025 19:14
By Manuel Ventriglia Published 11/06/2025
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12 Min Read
Karen Khachanov – ATP Parigi-Bercy 2024 (foto via Twitter @atptour)

La terza giornata dell’ATP di ‘s-Hertogenbosch volge al termine con i verdetti delle sei sfide in programma che regalano sorprese e conferme per quanto concerne il primo turno. Brilla il giovane estone Mark Lajal che si libera agevolmente di Laslo Djere per regalarsi un bel banco di prova con Hubert Hurkacz, con il polacco che nonostante qualche fastidio fisico supera Roberto Bautista Agut in due set. Le rimonte odierne sono firmate da Daniel Evans e Gabriel Diallo che ribaltano rispettivamente Rinky Hijikata e Jordan Thompson, finalista in Olanda nel 2019.

Campione di quell’edizione fu Adrian Mannarino che, sei anni dopo, è protagonista di un ottimo esordio concedendo solo quattro game a Cristopher O’Connell. Al prossimo turno c’è la sfida alla testa di serie numero uno Daniil Medvedev. Accede ai quarti, invece, Kareen Khachanov che ruggisce al tie break contro Mackenzie McDonald, carnefice di Mattia Bellucci, avendo la meglio in tre set con il punteggio di 6-3 5-7 7-6(4). Il russo affronterà proprio Gabriel Diallo.

G.Diallo b. [6]J.Thompson 4-6 6-1 7-5
Quello tra Gabriel Diallo e Jordan Thompson è un risultato per certi versi sorprendente, se non altro per come si era incanalato il match con l’australiano che sembrava essere in controllo della contesa, oltre a recriminare per due match point sciupati. E’ invece il canadese a uscire vincitore dalle due ore di gioco, battendo per la seconda volta consecutiva il rivale e portandosi 2-1 nei confronti diretti. Il numero 55 del ranking confeziona una bella rimonta dopo che nel primo set aveva pagato dazio subendo il break nel quinto game e andando sotto 6-4.

Secondo set in cui l’inerzia si ribalta totalmente, con la testa di serie numero 6 che perde due volte il servizio, non ha a disposizione nessuna palla break e incassa un netto 6-1 che non ammette appello. Nel parziale decisivo vincono i servizi, con entrambi i giocatori a racimolare le briciole sulla battuta dell’altro. Andamento che regge fino all’ottavo e decimo gioco, i momenti cruciali per i rimpianti del tennista aussie che spreca in primis due palle break e poi addirittura due match point in vantaggio 5-4. Il nativo di Montreal si salva dal baratro e mette la freccia. Strappa a 0 il servizio, e va a concludere 7-5 riuscendo a spegnere anche l’ennesimo tentativo di contro rimonta.

[LL]A.Mannarino b.C.O’Connell 6-1 6-3
Erba di casa mia. E’ quello che prova Adrian Mannarino ogni volta che riabbraccia la sua superficie preferita, anche se con qualche alto e basso rispetto al passato, come l’acuto che gli ha permesso di laurearsi campione in Olanda nel 2019 contro Jordan Thompson. Il francese, entrato come lucky loser, sfrutta come meglio non potrebbe la seconda opportunità rifilando un 6-1 6-3 in un’ora e ventinove di gioco a Cristopher O’Connell, con l’australiano che sembra non venire via da una crisi di risultati che si esprime con la nona sconfitta su dodici partite giocata dall’ATP di Bucarest, inizio per lui della stagione sul rosso. Buon esordio per il transalpino che si regala la sfida a Medvedev agli ottavi.

[Q]D.Evans b.R.Hijikata 3-6 6-4 6-3
La seconda rimonta di giornata porta la firma di Daniel Evans che ribalta Rinky Hijikata e bagna positivamente l’esordio al Libema Open. Il britannico, passato per le qualificazioni, parte con il piede sull’acceleratore e strappa il servizio al pronti via del match ma l’australiano si scioglie e infila cinque game consecutivi, prendendosi due volte la battuta di Evans, prima di chiudere 6-3 in quarantuno minuti di gioco. Il nativo di Birmingham non si lascia prendere dalla frenesia e con un gioco più accorto, i soli 6 vincenti in tutto il parziale lo testimoniano, mette la testa davanti nel secondo set portandosi 3-0.

Non ci sono altri strappi fino al 4-2 dove, invece, saltano tutti gli schemi. Il classe 2001 inaugura una girandola di break, 4 di fila, che lo portano a cedere la battuta a 30, regalando un 6-4 che rimanda il verdetto al parziale decisivo. L’ex numero 21 del ranking sembra averne di più e nel quarto game piazza la zampata che, con la conferma del break, lo porta 4-1. Il nativo di Sydney suda per rimanere attaccato al match e si gioca il tutto per tutto sotto 5-3 e servizio per l’avversario. Errore procurato, volée deliziosa a rete e dritto vincente sono le istantanee con cui Evans cancella le tre palle break di Hijikata a cui non rimane che disperarsi per non aver sfruttato le ultime chance. Il numero 217 del ranking mette il lucchetto al match con 6-3. Lo attenderà al prossimo turno la testa di serie numero 2 Ugo Humbert.

[5]H.Hurkacz b. R.Bautista Agut 7-6(2) 6-4
Bautista ha vinto i primi tre, Hurkacz gli ultimi tre. Il settimo confronto tra Roberto e Hubi è il primo giocato su erba e premia la straordinaria qualità del servizio del polacco. Impietoso le statistiche che accostano i suoi 19 ace al numero 0 di proprietà dello spagnolo. Tuttavia nel primo set regna l’equilibrio. La testa di serie numero 5 è il primo ad avere una piccola possibilità di sorpasso nel quarto game ma si risolve in un nulla di fatto. Nonostante le difficoltà anche il valenciano ha una chance per strappare il servizio ma non riesce a concretizzare, a sua volta, l’occasione. Prima del doveroso tie break l’iberico deve difendersi ancora una volta salvando un set point, sotto 5-4. Nel tie break non c’è storia con un parziale di 5-0 targato Hurkacz. Bautista tiene i successivi due turni di battuta, ma un rovescio in contropiede e un servizio vincente valgono il primo set per il vincitore del Master 1000 di Miami 2021.

A inizio secondo set Hurkacz regge botta, cancella due palle break aiutandosi con il servizio e con il primo colpo confeziona un ace per chiudere il quarto game che si rivela molto complicato. Bautista si mangia le mani, perchè poco dopo è lui a cedere la battuta, con il polacco che vola 4-3 e servizio. Nel momento migliore fa capolino qualche acciacco fisico, con Hubi pronto a chiamare un medical time out per farsi trattare la schiena. Al rientro in campo il numero 32 del ranking conferma il break e ha addirittura un match point che il campione dell’edizione 2014 riesce a neutralizzare. Prima del game decisivo, non propriamente un momento congeniale, c’è un altro intervento del fisioterapista richiesto per testare stavolta la mobilità del bacino, e nonostante qualche balbettio dell’integrità fisica, Hurkacz non trema e porta a termine il match che lo vede sopravanzare agli ottavi.

[3]K.Khachanov b.M.McDonald 6-3 5-7
Kareen Khachanov comanda, sciupa, soffre e lotta per staccare il pass per i quarti a Hertogenbosch. Il russo rischia di incartarsi con Mackenzie McDonald in un match che si è trasformato in una battaglia. Il moscovita la spunta al terzo set, dopo una prima parte totalmente in controllo. La svolta del set arriva subito quando lo statunitense non tiene la battuta e concede il la per il 3-0 del moscovita. Il classe 1996 muove come un tergicristallo l’avversario che si difende come può. Il quinto ace che inaugura il nono game è il primo passo verso la chiusura 6-3. Ad eccezion fatta per il terzo game del secondo set, non ci saranno più occasioni di sorpasso fino al cruciale 5-5. Mackenzie al servizio. Dopo un duro scambio, il russo non riesce a passare con il dritto che finisce in rete, cestinando un capitale break point.

Dopo essere stato a buon punto per fare sua la partita, Khachanov gestisce male il proprio turno di battuta. Se con una botta a 201Km salva il primo set point, dopo una miracolosa volée di McDonald che ammortizza un violento passante di dritto, non sventa il secondo pericolo con il nastro che porta via il suo dritto: 7-5, si va al terzo. Tutto completamente da rifare per il numero 3 del seeding, che subisce il colpo e cede il servizio all’alba del terzo set subendo un parziale di 8-0. L’americano non ne approfitta e rende subito le redini del match. Sul 5-5 sembra ripetersi il canovaccio del set precedente, con il numero 24 del ranking che sciupa, stavolta ben due, di nuovo chance per andare 6-5. Ci pensa il tie break a sorridere a Kareen e non fargli passare la notte insonne: McDonald non sfrutta il primo mini break e si arrende 7-4 dopo una prestazione molto generosa.
[Q]M.Lajal b.L.Djere 6-2 6-4
Non è propriamente la sua superficie preferita, ma non ci si aspettava sicuramente che Laslo Djere cedesse il passo in modo così facile e arrendevole. Merito della sconfitta del serbo va, chiaramente, a Mark Lajal che dopo l’ottima impressione contro Carlos Alcaraz nello scorso Wimbledon conferma di poter far bene sull’erba. Il giovane estone liquida l’ex numero 27 del mondo con un 6-2 6-4 in appena 79′. Primo set agevole per il classe 2003 che prende subito il largo in apertura di parziale salendo 3-0, conduce senza concedere palla break e strappando nuovamente il servizio sigla uno schiacciante 6-2. Il balcanico prova a ritagliarsi qualche chance di rimonta nel quinto game del secondo set, ma Lajal non crolla, rimonta da 0-40, salva quattro break point e si rimane on serve. Quando sembra che il parziale possa andare ad oltranza, Djere si distrae ancora e sul match point soffre di indecisione tenendo più volte nello scambio l’estone che lo obbliga a un errore sotto rete.


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