Nick Kyrgios la scorsa settimana ha annunciato il suo forfait per il torneo di Wimbledon, in programma dal prossimo 30 giugno fino al 13 di luglio: il tennista australiano, attualmente sprofondato al numero 636 del ranking mondiale, nel corso dei primi mesi del 2025 – e dopo una lunghissima pausa – ha provato a rientrare sul circuito mondiale ma con risultati molto scarsi, perdendo però quattro dei cinque match disputati tra Brisbane, Melbourne, Indian Wells e Miami. Si pensava che potesse rientrare in campo per la stagione sull’erba e per Wimbledon, dove nel 2022 aveva raggiunto la finale, vivendo le due settimane migliori della carriera, e invece. E invece Nick – ed è questa la notizia delle ultime ore, riportata sia dal Telegraph che dal Mirror – non lavorerà ai Championships nemmeno come commentatore tecnico per BBC, dopo l’esperienza degli ultimi due anni. Il primo episodio della telenovela delle polemiche, a dire il vero, è datato 2023, quando, nel corso della finale tra Alcaraz e Djokovic, Nick mise in imbarazzo l’emittente inglese, attaccando frontalmente, con un post su X, l’ex giocatore britannico Andrew Castle, accusandolo di interrompere troppo spesso il flusso del gioco e di non restare in silenzio nei momenti cruciali: “Chiunque sia il pagliaccio accanto a [Todd] Woodbridge in quella cabina di commento dovrebbe semplicemente non parlare, sta rovinando la partita alla grande”.
Nel 2024 Kyrgios – nel frattempo diventato un collega di Castle- durante la partita tra Fritz e Zverev, rincarò la dose, attaccandolo ancora e definendolo “irrispettoso” per la sua opinione sul match, caratterizzato da tanti servizi vincenti e da pochissimi scambi. Castle aveva infatti espresso qualche dubbio sullo spettacolo: “Non si può dire che sia stato il tennis più avvincente di sempre” e Kyrgios aveva immediatamente colto la palla al balzo. “Poco avvincente, forse, è stato il commento di un telecronista durante il match tra Zverev e Fritz”. Insomma, altro giro, altra polemica: e lo sappiamo che poi, Nick, quando si fissa, non riesce più a cambiare il ritornello delle sue frecciatine.
Castle, in seguito, replicò, tutto sommato, con classe, definendo Kyrgios come il “golden boy del clickbait”, ammettendo di sentirsi un po’ “imbarazzato” per i commenti del nuovo collega ma, allo stesso tempo, complimentandosi pubblicamente per il lavoro di Nick in telecronaca, lodandone le capacità comunicative naturali e la conoscenza del tennis: “Mi piace lavorare con Nick, ha fatto un ottimo lavoro nella finale dell’anno scorso” ha dichiarato recentemente Castle.
Che poi ha aggiunto: “Era la mia ventunesima finale e si è inserito perfettamente con me e Tim [Henman] – il suo modo di commentare è davvero adatto al tennis, coglie i dettagli, sa quando intervenire e ovviamente sa di cosa parla, quindi è stato fantastico. Abbiamo parlato un po’ del fatto che dovrebbe stare attento [a ciò che pubblica online] e lui ha detto: ‘Certo, per me il caso è chiuso.’ Quindi è finita lì.”
Il “dissing” con Castle, in ogni caso, rappresenterebbe solamente uno dei tasselli del mosaico che ha portato BBC a rinunciare alla voce, alla presenza e al talento dell’ex numero 13 del ranking ATP: Nick, da un lato, ha indubbiamente pagato la sua ossessiva esposizione mediatica sul “Caso Sinner”, che nel corso dei mesi ha raggiunto dei livelli noiosi ed intollerabili. I dubbi sul caso Sinner – ci mancherebbe altro – vanno affrontati e vanno raccontati, ma il punto di vista di Nick si è palesemente basato sulla malafede e sulla disinformazione, e per questo motivo, ad un certo punto, è diventato quasi ridicolo. Perché si tratta di un punto di vista superficiale, privo della sostanza dei fatti, che non aggiunge informazioni preziose al dibattito. Perché si tratta del punto di vista di un paladino della legge un po’ troppo egocentrico per essere credibile. Perché si tratta del punto di vista di un ‘tennis influencer’, come l’hanno definito i suoi connazionali.
Infine, da quello che risulta ai giornali britannici, Kyrgios è stato allontanato anche a causa di vecchie condotte extra-campo, e ci riferiamo in particolare all’aggressione – del 2021 – nei confronti della ex compagna Chiara Passari: Nick, infatti, ammise di aver aggredito l’ex compagna durante un litigio nel 2021. Il magistrato di Canberra che seguì il caso parlò di “un singolo atto di stupidità o frustrazione”, evitando così pesanti sanzioni penali al tennista. La scelta di affidargli un ruolo televisivo nel 2023 fu però, in ogni caso, duramente contestata, soprattutto dal comitato parlamentare per le donne e le pari opportunità del Regno Unito, che definì la decisione di BBC completamente “irresponsabile”.
L’emittente inglese, ai tempi, si difese in questo modo: “Non tolleriamo in alcun modo le sue precedenti azioni o comportamenti, dentro e fuori dal campo. È stato assunto solo per condividere le sue opinioni sul tennis. Negli ultimi mesi ha fornito servizi simili ad altri importanti emittenti sportive. Il procedimento legale in cui è stato coinvolto è concluso, è ben documentato e lui ne ha parlato pubblicamente”. Ma, a quanto pare, dopo un paio d’anni, hanno deciso di arrendersi definitivamente all’evidenza e ad un personaggio troppo scomodo.
Kyrgios, che dall’annuncio del forfait per Wimbledon si è rinchiuso in uno strano silenzio, ha in ogni caso lasciato intendere che in realtà i contatti con BBC si erano interrotti – a prescindere – perchè lui era sinceramente convinto di tornare a Londra come protagonista, sul campo, in qualità di giocatore. Titoli di coda: in attesa del prossimo episodio.