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ATP

Atp Halle: Medvedev in scioltezza, avanza Marozsan. Bublik aspetta (di nuovo) Sinner

Vittoria che interessa da vicino Jannik Sinner quella di Bublik, suo prossimo avversario nel caso di vittoria all'esordio domani con Hanfmann

Last updated: 16/06/2025 20:21
By Carlo Galati Published 16/06/2025
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13 Min Read
Daniil Medvedev – ATP Montecarlo 2025 (foto via Twitter @atptour)

📣 Guarda l'ATP500 di Halle 2025 in streaming solo su NOW

Marozsan, cuore e coraggio: rimonta Kecmanovic e vola agli ottavi

F. Marozsan b. M. Kecmanovic 6-7(3) 6-4 6-4

Sezioni
Marozsan, cuore e coraggio: rimonta Kecmanovic e vola agli ottaviMedvedev, nessuna sorpresa: Altmaier dura poco, il russo vola al secondo turnoBublik parte bene ad Halle: battuto Muller, possibile ottavo con SinnerHalys rompe il tabù Bonzi: servizio monstre e via al secondo turno

All’apparenza sarebbe potuto sembrare un match senza grandi pretese, invece l’edizione numero 32 del Terra Wortmann Open di Halle ha aperto i battenti con un incontro che, se non è stato subito un fuoco d’artificio in termini di spettacolarità, ha comunque regalato tensione, equilibrio e una rimonta che testimonia una crescita di personalità importante da parte di Fabian Marozsan. Il magiaro, attuale numero 58 del ranking ATP, ha impiegato due ore e undici minuti per avere la meglio su Miomir Kecmanovic, serbo dal tennis elegante ma spesso fragile nei momenti decisivi. Il punteggio finale – 6-7(3) 6-4 6-4 – racconta di un match combattuto, ma è la dinamica dell’incontro a spiegare meglio come l’ungherese sia riuscito a cambiare faccia e destino alla sua partita dopo un primo set complicato.

L’avvio di Marozsan non era stato particolarmente convincente: pur tenendo bene i primi turni di servizio, ha faticato a trovare profondità con il dritto e ha spesso accettato il ritmo imposto da Kecmanovic, che quando ha tempo per impostare con il rovescio incrociato può far male a chiunque. Il serbo, attuale n.47 ATP e reduce da una stagione fin qui altalenante ma con il titolo di Delray Beach in tasca, ha giocato un primo set ordinato, senza brillare ma sbagliando poco nei momenti chiave. I due hanno difeso il servizio senza mai concedere palle break nei dodici game iniziali, il che ha portato inevitabilmente al tie-break. Qui Kecmanovic ha preso subito il largo, approfittando di un paio di errori non forzati di Marozsan nei primi punti. Un minibreak iniziale e uno successivo, con una risposta vincente di rovescio lungolinea, hanno fatto la differenza: 7-3 Kecmanovic e match che sembrava già orientato verso la direzione balcanica.

Il tennis, però, soprattutto su erba, ha spesso traiettorie imprevedibili e nel secondo set, Marozsan ha dimostrato di avere più risorse di quanto il primo parziale avesse lasciato intendere. Il break nel game inaugurale è stato un segnale chiaro: palla corta ben mascherata, risposta profonda e passante vincente per chiudere un game complicato e prendere subito un vantaggio che avrebbe gestito con grande attenzione. Da quel momento, il magiaro ha cominciato a servire con maggiore efficacia – 73% di prime nel secondo set – e a variare con maggiore frequenza, evitando gli scambi lineari da fondo che avevano favorito Kecmanovic nella fase iniziale del match.
Il serbo ha avuto poche occasioni per rientrare: una sola palla break sull’1-2, subito annullata con un ace esterno da Marozsan, e un paio di game combattuti senza però mai arrivare davvero vicini al controbreak. Con pazienza, Fabian ha continuato a spingere nei game di servizio del rivale, cercando di allungare gli scambi e di sporcare le traiettorie. Alla prima occasione utile, sul 5-4, ha chiuso senza tremare con una sequenza di servizi vincenti che lo hanno condotto al terzo set.

La frazione decisiva si è aperta con il pubblico tedesco ormai schierato a favore del magiaro, che aveva conquistato il favore degli spettatori per la sua attitudine propositiva e per la capacità di reagire dopo un primo set difficile. Il terzo parziale è stato quello più equilibrato, con entrambi i giocatori solidi alla battuta. Kecmanovic, però, ha iniziato a perdere qualche certezza nei propri turni di servizio. Già sul 2-2 ha dovuto fronteggiare una palla break, salvata con un’ottima prima centrale. Ma l’impressione era che Marozsan fosse sempre più vicino all’allungo.
La svolta è arrivata sul 4 pari, nel momento in cui spesso si decidono le partite di questo tipo. Kecmanovic ha commesso un doppio fallo sanguinoso sul 30 pari e poi ha affossato in rete un rovescio in avanzamento che sembrava gestibile. Marozsan ha ringraziato, si è portato a servire per il match e ha gestito il game finale con la freddezza di un veterano: prime robuste, scelte pulite e chiusura con un ace esterno che lo ha mandato per il secondo anno consecutivo agli ottavi sull’erba di Halle. Per Kecmanovic, invece, si chiude con l’ennesima delusione in Westfalia: quarto primo turno perso in quattro partecipazioni, un record amaro che si somma a una stagione che, tolta la parentesi positiva in Florida, non riesce a trovare continuità.

Medvedev, nessuna sorpresa: Altmaier dura poco, il russo vola al secondo turno

D. Medvedev b. D.Altmaier 6-3 6-3

Nel secondo match di giornata, Daniil Medvedev ha fatto il Daniil Medvedev versione prime: nessun colpo spettacolare, nessuna smorfia fuori luogo, ma una solidità granitica che ha lasciato poche chance a Daniel Altmaier, primo tedesco a salutare il torneo in questa edizione. Il punteggio – 6-3 6-3 in appena 63 minuti (difficile farlo di proposito) – fotografa in modo abbastanza fedele una partita in cui il russo ha avuto il controllo pressoché costante degli scambi e del ritmo. Per Medvedev, ex n.1 del mondo e ora n.11 ATP, Halle è un torneo particolare: ci ha giocato la finale nel 2022, perdendola contro Hurkacz, e spesso ha dichiarato che l’erba tedesca è una delle superfici che più si adattano al suo tennis “geometrico”.

Altmaier, dal canto suo, arrivava al match consapevole del difficile compito che lo attendeva. Classe 1998, nativo di Kempen, il tedesco non ha mai vinto un match nel main draw di Halle e anche stavolta la montagna si è rivelata troppo alta da scalare. Dopo pochi minuti era già sotto di un break, tradito da un paio di errori in uscita dal servizio e da un rovescio lungo che ha consegnato il 2-0 a Medvedev. Il russo, da par suo, ha iniziato il match con un’intensità controllata ma sufficiente per dominare i propri turni di battuta.
Il momento migliore per Altmaier è arrivato intorno al settimo gioco, quando è riuscito a rispondere con maggiore anticipo e a cercare il punto con discese a rete old style. In un paio di occasioni ha anche costretto Medvedev all’errore, ma ogni volta che il pubblico cominciava a scaldarsi, arrivava puntuale l’errore gratuito che spegneva l’entusiasmo. Il russo, da campione navigato, ha approfittato di ogni minima sbavatura. Il secondo break, che ha chiuso il set sul 6-3, è arrivato proprio a causa di tre errori consecutivi del tedesco, che ha sbagliato un dritto in avanzamento, un rovescio incrociato in rete e infine ha subito un passante in corsa che ha messo il punto esclamativo al primo parziale.

Il secondo set non ha visto epocali cambiamenti, anzi è Medvedev a prendere ancor più il controllo degli scambi, spesso costringendo Altmaier a forzare in uscita dal servizio e trovando il break nel quarto game con un rovescio lungolinea da manuale. Sul 3-1, il russo ha avuto un piccolo passaggio a vuoto che ha permesso ad Altmaier di procurarsi le prime palle break del suo match, ma ancora una volta è stato il servizio a toglierlo dai guai. Un paio di prime sopra i 200 km/h e una volée chiusa con freddezza hanno spento sul nascere ogni speranza di rimonta.
Con il pubblico che ormai seguiva con più rispetto che entusiasmo, Medvedev ha messo il pilota automatico. Ha continuato a servire con precisione – chiuderà con il 71% di punti vinti con la prima – e ha gestito il finale con la calma di chi sa che queste partite si vincono togliendo ossigeno all’avversario, non cercando il punto spettacolare. Sul 5-3, al terzo match point, ha chiuso la contesa con un’altra risposta errata di Altmaier, uscito fra gli applausi di circostanza ma consapevole che la sua prima vittoria a Halle dovrà attendere ancora.
Ora per Medvedev, al secondo turno, ci sarà Quentin Halys che ha battuto Benjamin Bonzi nel derby francese in terra tedesca.

Bublik parte bene ad Halle: battuto Muller, possibile ottavo con Sinner

A.Bublik b. A. Muller 6-4 6-4

Alexander Bublik comincia con il piede giusto la sua campagna sull’erba, ritrovando buone sensazioni proprio dove due anni fa aveva festeggiato il titolo più prestigioso della carriera. Il kazako, campione ad Halle nel 2023, ha superato all’esordio il francese Alexandre Muller con un doppio 6-4, impiegando appena un’ora per mettere al sicuro la qualificazione agli ottavi. Nessuna esitazione, nessun fronzolo: solo concretezza e servizio, l’abc del tennis erbivoro. 
Contro un Muller al debutto assoluto nel tabellone principale di Halle, il kazako ha amministrato con maturità, aspettando il momento giusto. È arrivato nel nono game del primo set, con il break decisivo che ha aperto la strada al 6-4. Nella seconda frazione, Alexander ha messo subito la testa avanti con un break in avvio, poi ha protetto il vantaggio senza lasciare spiragli: cinque turni di servizio impeccabili, vinti sempre in scioltezza (tre volte a 15, una a 30, una a zero), senza mai offrire chance al francese.
Ora per lui si prospetta un ottavo di finale dal sapore speciale: sfiderà il vincente tra Yannick Hanfmann e Jannik Sinner. Con l’azzurro sarebbe la rivincita del quarto di finale del Roland Garros, vinto dall’altoatesino, ma anche il terzo atto della rivalità sull’erba: uno pari i precedenti sul verde, con Bublik vincitore qui ad Halle nel 2022 (per ritiro di Jannik nel secondo set) e Sinner a segno a ‘s-Hertogenbosch nel 2023.

Halys rompe il tabù Bonzi: servizio monstre e via al secondo turno

Q. Halys b. B. Bonzi 6-4 6-4

Quentin Halys sfata il tabù Benjamin Bonzi e conquista l’accesso al secondo turno sull’erba di Halle con un convincente 6-4 6-4. Dopo due sconfitte nei precedenti sul circuito maggiore, il 27enne parigino ha scelto la via più diretta: quella del servizio. Ben 18 ace e il 90% di punti vinti con la prima hanno messo subito in chiaro i rapporti di forza tra il “puncheur” Halys e il più attendista Bonzi, meno a suo agio sul verde tedesco. Nel secondo set, il copione sembrava complicarsi quando Halys ha subito il controbreak sul 3-2, ma la reazione è stata immediata: break a zero e sipario calato con tre ace consecutivi. Al prossimo turno lo attende Daniil Medvedev: sfida dura, ma con questo servizio, Halys può provarci.


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