Cosa ci fa Flavio Cobolli nel ruolo di admin del profilo social ATP? Alzi la mano chi non se lo è chiesto almeno una volta. La realtà è che probabilmente nessuno lo farà perché è una domanda che tutti ci siamo fatti e tutti ci faremo, ma è normale. Normalissimo. Eppure c’è qualcosa di geniale in questa scelta. È di sicuro uno dei volti nuovi e migliori del tennis maschile italiano, è un tennista vincente, simpatico e con lo spirito guasconaccio tipico di un romano che però è nato a Firenze, patria del guascone tipico. La risposta è che il social media manager dell’Atp ha visto in Flavio l’altra parte dello schermo, quella che guarda e che per una volta diventa protagonista e nell’ottica di avvicinare i giovani a questo sport, a questo mondo la scelta è più che azzeccata. Perché Flavio non è il classico content creator che dedica la sua vita professionale a questo: Cobolli lo fa con quella spensieratezza e la leggerezza d’animo (vera e non costruita ad hoc per sembrare così…) che fa la differenza tra chi le deve avere e chi ce l’ha. Sembra cambi poco, in realtà cambia tutto.
Sono tanti i contenuti carini “creati” da Cobolli, l’ultimo in ordine di tempo quello con Jannik Sinner che lo ha visto protagonista, insieme al numero uno al mondo di una brevissima intervista ma per certi versi significante nella sua essenzialità. Per carità, nulla di nuovo o sconvolgente però abbiamo la conferma nell’ordine che: a) superficie preferita è il cemento (ma non per Flavio!) b) meglio sciare che giocare a tennis c) che lo slang preferito è il napoletano, ironicamente rivolto all’admin che è come detto a metà tra il fiorentino e il romano, con la tendenza più verso quest’ultima versione: non proprio napoletano.
Avventura che proseguirà? Per ora sta dando i propri frutti: l’Atp è contenta, Cobolli pure che nel frattempo, piano piano, sta imparando un mestiere. Un domani, finita l’attività agonistica, chissà…