Logica o sorpresa? Vincerà la numero 1 o avremo un tris ceco che oggi appare quasi inimmaginabile? Aryna Sabalenka o magari Linda Noskova, che gioca il torneo della vita e sorprende tutti? O Karolina Muchova? Per non chiudere l’articolo in questo modo, e per cercare di inserire un po’ di logica nel caos, ho provato a fare un ragionamento diverso. Fra le tante strade possibili, giusto come spunto di discussione, ho scelto di utilizzare questo metodo: ho elencato quali sono state le otto giocatrici capaci di arrivare in fondo allo Slam dal 2021 in poi (nel 2020 non si era disputato causa pandemia) e ho verificato se ci fosse qualche nome ricorrente. Fra i 32 nomi individuati, cinque compaiono più di una volta. Ecco chi sono:

Cinque nomi suggeriti dal recente passato
– Ajla Tomljanovic (ranking attuale n. 80)
Tomljanovic vanta due quarti di finale raggiunti nel 2021 e nel 2022, le edizioni più datate tra quelle prese in considerazione. Che si trovi abbastanza bene sull’erba non lo certifica solo la statistica londinese, ma anche la percentuale di vittorie in carriera: a livello WTA sul cemento ha vinto il 48,68% dei match (148/156), su terra il 48,74% (58/61), su erba il 58,44% (45/32); quindi lo scarto non è trascurabile. Dubito però che tutto questo sia sufficiente a farne una grande protagonista del prossimo Wimbledon.
– Ons Jabeur (ranking attuale n. 59)
Di Jabeur ho già scritto sopra. Quarto-finalista nel 2021, finalista nel 2022 e nel 2023, capace di offrire tennis scintillante e spettacolare in tutti i turni precedenti la finale, ma poi sempre bloccata dalla tensione nel match decisivo. Anche per Jabeur le statistiche di carriera evidenziano una predilezione per l’erba: su cemento ha vinto il 58,17% dei match (178/128), su terra il 65,85% (81/42), su erba il 70,59% (48/20). Il problema di Ons è che non sta certo attraversando un periodo di forma paragonabile a quello di un paio di anni fa. Quindi per ritrovarla ad alti livelli occorre sperare in una repentina resurrezione. Per quanto mi riguarda ne sarei felicissimo, ma non mi sembra granché probabile.
– Elina Svitolina (ranking attuale n. 14)
Nelle ultime edizioni di Wimbledon Svitolina vanta una semfinale nel 2023 (sconfitta dalla futura vincitrice Vondrousova) e un quarto di finale nel 2024 (eliminata da Rybakina). Ma a questi traguardi andrebbe aggiunta anche la semifinale del 2019, anche quella volta fermata dalla futura vincitrice Simona Halep. Le sue statistiche di carriera ci dicono che sull’erba rende meno che sulle altre superfici: su cemento ha vinto il 66,13% dei match (287/147), su terra il 66,46% (109/55), su erba appena il 52,94% (27/24). Se però, invece che considerare tutti i tornei su erba del circuito WTA, ci limitiamo al solo Wimbledon, le statistiche migliorano sensibilmente: 64,52% di vittorie (20/11). Memore delle prestazioni degli ultimi anni, non considero così impossibile un successo di Svitolina, soprattutto in caso di un sorteggio favorevole che le permetta di evitare le tante mine vaganti dei primi turni. E se Elina arriva in finale diventa un osso durissimo, visto che in carriera ne ha vinte 18 su 22 disputate. Mai però ha raggiunto una finale Slam.
– Elena Rybakina (ranking attuale n. 11)
Elena Rybakina, vincitrice della edizione 2022 (in finale su Jabeur), quartofinalista nel 2023 e semifinalista lo scorso anno, sconfitta 3-6 6-3 6-4 dalla futura vincitrice Krejcikova. Anche nel caso di Rybakina le statistiche di carriera individuano una preferenza per l’erba, anche se leggera rispetto alla terra. Su cemento infatti ha vinto il 67,66% dei match (159/76), su terra il 72,92% (70/26), su erba il 73,47% (36/13). Considerando che Rybakina appare in una fase di recupero della migliore condizione, mi sento di ritenere piuttosto attendibile la scelta di questo nome. Che sia davvero lei la migliore “erbivora” della sua generazione? Potrà fare il bis a distanza di tre anni, come accaduto lo scorso decennio a Kvitova (2011 e 2014)?
– Aryna Sabalenka (ranking attuale n. 1)
Ho sostenuto in apertura di articolo come manchi nella attuale Top 10 una giocatrice che abbia mostrato una spiccata predilezione per lo Slam su erba. Però nel caso di Sabalenka dobbiamo sottolineare che Aryna ha potuto prendere parte soltanto a due delle ultime quattro edizioni di Wimbledon, e in entrambe le occasione ha raggiunto la semifinale: nel 2021 sconfitta da Pliskova e nel 2023 fermata da Jabeur.
Nel 2022 non è scesa in campo, bloccata dagli organizzatori che non hanno ammesso i tennisti russi e bielorussi, mentre lo scorso anno ha dato forfait per un problema alla spalla. Le sue statistiche sono affini a quelle di Svitolina: in assoluto la sua percentuale su erba è inferiore a quella della altre superfici, ma se ci limitiamo ai Championships le cose cambiano. Su cemento ha vinto il 71,59% dei match (252/100), su terra il 71,31% (87/35), su erba il 64,71% (33/18). A Wimbledon vanta però un 73,68% (14/5). E se alla fine di tutti questi ragionamenti arrivasse proprio Sabalenka a mettere ordine al caos della vigilia, vincendo il torneo da testa di serie numero 1?
L’elenco dei 32 nomi ci fornisce in modo indiretto una ulteriore statistica. Vale a dire che, dal 2021 in poi, delle attuali Top 10 solo una, Aryna Sabalenka, è riuscita a entrare fra le ultime otto di Wimbledon più di una volta. Pegula, Paolini, Keys, Swiatek e Navarro ci sono riuscite una sola volta. Mentre Gauff, Zheng e Badosa sono ancora ferme a zero ingressi nei quarti di finale (per la verità non solo nelle ultime quattro edizioni, ma in tutta la loro carriera).
Il trionfo del caos?
Prima di chiudere una osservazione sulle teste di serie e oltre. Come noto, la regola degli Slam prevede si utilizzi la classifica definita la settimana precedente, facendo riferimento al ranking, dal numero 1 al numero 32. Se però diamo una occhiata a questa classifica e in particolare alle giocatrici presenti subito dopo la quota delle “elette”, troviamo tante giocatrici potenzialmente molto pericolose. A cominciare dalla numero 33 Wang Xinyu, recente finalista a Berlino che sull’erba ha un rendimento molto superiore rispetto alle altre superfici. Seguono Putintseva, Stearns, Sramkova, Bencic, Raducanu, Danilovic e Kalinskaya. Queste sono le posizioni sino alla numero 40. Tutti nomi che non credo faranno felici le teste di serie che potrebbero incrociarle sin dal primo turno. Non basta? Questi i nomi dalla 41 in poi: Boulter, Yastremska, Kudermetova, Potapova, Maria, Sun, Bouzkova. E poco dopo Collins, Pavlyuchenkova, Baptiste, Osaka, Jabeur… Insomma, potremmo assistere a molti upset sin dai primi giorni di torneo. E allora sarebbe di nuovo il trionfo del caos e delle sorprese, rispetto alla logica della classifica e delle teste di serie. Tra un paio di settimane ne sapremo di più.