Chi non sa fare, insegna. L’espressione derivante da un antico detto popolare non trova riscontro nel mondo del tennis, dove molti campioni hanno fatto fortuna anche nelle vesti di mentori dopo aver appeso la racchetta al chiodo, Goran Ivanisevic e Carlos Moya sono dei fulgidi esempi. Proprio lo spagnolo è stato al fianco di un illustre connazionale che, al momento, non parrebbe stuzzicato dall’idea di diventare allenatore dopo il ritiro dall’attività agonistica: Rafael Nadal.
Il mancino di Manacor è sempre stato attivo nel sociale, con l’ultima iniziativa benefica ad offrire spunti interessanti sull’attuale situazione post-ritiro e sui propri progetti futuri. Il podcast NDL Pro-Health nasce con l’intento di raccogliere fondi da destinare alle Fondazioni Cantabria Labs e Fondazione Rafa Nadal. In uno degli otto episodi previsti lo spagnolo ha ribadito il suo amore per il tennis, ma allo stesso tempo sottolinea come in questo momento non ci sia premura per tornare attivamente nel circuito, specie nel ambito del coaching: “Non si sa. E’ difficile. Non mi ci vedo al giorno d’oggi. Ho troppe cose da fare per pensarci, certamente il tennis è una parte della mia vita e non dico no a quello che potrebbe succedere nei prossimi anni. La mia vita attuale è una, non so come potrebbe essere nel giro di tre o quattro anni.”
14 Roland Garros, ancora negli occhi dei fan l’omaggio in quel di Parigi, non si vincono senza la ferocia dell’agonista e senza vivere al massimo il brivido della sfida, con lo scenario del ritiro che spesso e volentieri getta nello sconforto alcuni atleti. Non è il caso di Nadal che, a suo dire, ha approcciato positivamente a questo cambio radicale di vita precisando, però, che la sua routine è ancora da puntellare:
“E’ un po’ difficile dire quale sia la quotidianità perchè non c’è una routine come prima. Dopo esserti dedicato tanto tempo alla stessa cosa, ora è un periodo per fare molte cose e di capire cosa mi piace di più e quello che mi piace di meno. L’adattamento è stato veloce e buono, al momento sono felice però ancora non sono stato in grado di stabilire una routine di quello che veramente devo fare. Oggi sono qui, dopo ho un altro evento, poi domani una riunione. Non c’è un giorno dove c’è da fare questo, questo e questo.”
Le abitudini decennali del Nadal tennista iniziano ad essere un ricordo, anche se il campione maiorchino riesce a trovare il tempo di conciliare gli allenamenti e gli impegni familiari con una precisa impostazione mentale: “Prima mi alzavo dal letto con la sveglia e ora ho un bambino che lo fa. Un po’ prima. Normalmente mi alleno dalle otto e mezza alle dieci del mattino. Mi rendo conto che se lo lascio come ultima cosa da fare ci sono sempre scuse per non farlo, per questo preferisco iniziare la giornata con la consapevolezza di quello che devo fare”
Passare del tempo con Rafael Jr. è una priorità per l’ex numero uno al mondo che affronta anche il tema della paternità: “Mi sono sempre piaciuti i bambini e direi che questo era il mio sogno. Ma cambia il modo di vivere. Hai una responsabilità diversa. Cerco di organizzarmi la giornata per passare del tempo in casa, mi piace andare a prendere mio figlio a scuola, e lo faccio tutte le volte che posso.”
Per quanto concerne gli hobby e le passioni sportive extra tennistiche, non è un mistero che Rafa sia un appassionato di golf e calcio, tifosissimo del Real Madrid, anche se il classe 1986 ha evidenziato come si sia tenuto lontano dal pallone per preservarsi fisicamente: “Mi piace lo sport in generale e la mia vita è sempre stata legata allo sport. Mi sono appassionato specialmente al golf quando ero in attività perchè è uno sport che mi permetteva di divertirmi al di fuori del tennis e con un rischio minimo di infortunarmi. Mi piaceva giocare a calcio, però c’era un rischio superiore di farmi male che ho preferito evitare.”
In ultima istanza, come se ce ne fosse bisogno, Rafa dimostra ancora una volta il suo essere campione sotto tutti i punti di vista regalando un insegnamento profondo sul duro lavoro e quello che ne consegue: “E’ importante avere degli obiettivi. Non fa per me svegliarmi senza avere responsabilità. Nonostante sembri bello dire se potessi non lavorerei…può essere, ma per poco perchè è importante nella vita avere degli obiettivi che ti permettono di goderti del tempo libero che avrai. Sforzarti per raggiungere degli obiettivi è quello che ti rende felice. Se ottieni tutto senza sforzo, finiscono per non avere valore i momenti di svago.”