Gli Slam sono l’occasione ideale per vedere del gran tennis. Singolari e doppi maschili e femminili e persino il misto. Chi se li può permettere se li gusta dal vivo, altrimenti la tecnologia viene in supporto a tutti gli appassionati che non sono ‘on site’,ma che vogliono in ugual modo godersi le partite. Wimbledon è senza alcun dubbio il Major più prestigioso e antico, la cui prima edizione risale al 1877. Il celebre ‘All England Lawn Tennis and Croquet Club’ ospita l’evento curando tutto nei minimi dettagli. I campi in erba messi in piedi in maniera rigorosa e minuziosa, i fiori, le fragole con la panna, la fila per chi sogna di entrare nel circolo più famoso del mondo e, ultimo della lista ma primo in quella gerarchica, il tennis nella sua forma più pura. Bianco, come i vestiti di chi gioca.
Due settimane di sport ai massimi livelli che allietano i fan, che aggiungono tasselli alla storia di questa disciplina e che allo stesso tempo generano un gran spostamento di denaro. Nel 2024 i ricavi sono stati pari a 475 milioni di euro, riporta il Sole 24 Ore, contro i 450 milioni del 2023. Gli utili, invece, negli ultimi due anni sono stati circa la stessa somma, ovvero 63 milioni di euro. Di questi, come concordato nel dicembre 2008 tra ‘All England Lawn Tennis and Croquet Club’ e ‘LTA’ (‘Lawn Tennis Association’), ben il 90% è finito nelle tasche della federazione britannica. Al contempo, il club londinese ha però la piena autonomia sul sito e sul branding della manifestazione tennistica più importante del mondo, che fino a una decina di anni fa generava molto meno della metà dei ricavi rispetto ad esempio al 2024.
Si parlava della famosa ‘queue’, ovvero la fila che fanno i tifosi più sfegatati per entrare e vivere l’esperienza del circolo e delle partite. Migliaia e migliaia di persone riescono a varcare i cancelli del ‘AELTC’. Nell’ultima edizione sono stati registrati 530mila fan complessivi nelle due settimane dell’evento (Wimbledon è lo Slam con il numero più basso da questo punto di vista).
Nel 2024 i biglietti per il campo centrale sono stati piazzati dalle 90 sterline del primo giorno dell’evento alle 275 per la finale del singolare maschile. Nel 2025, invece, si registra un aumento, dato che un ticket per il Centre Court per la prima giornata del torneo (30 giugno) costerà 105 sterline e uno per la finale del singolare maschile (13 luglio) potrà essere comprato a non meno di 315 sterline.
Nella passata edizione l’impatto economico sull’area londinese è stato di circa 300 milioni di euro. L’evento stesso, invece, ha radunato a sé ben 17 official partners, tra cui Rolex, Slazenger, Ralph Lauren, Evian, Range Rover, American Express ed Emirates.
Il montepremi complessivo è poi sempre in aumento. Non quanto vorrebbero i giocatori; sta di fatto che l’edizione di Wimbledon 2025 metterà sul piatto 53,5 milioni di sterline (nel 2024 erano 50), ovvero il prize money più alto nella storia degli Slam e circa il doppio di quanto Wimbledon stesso poteva permettersi solamente una decina di anni fa. I campioni dei singolari maschile e femminile si intascheranno 3 milioni di sterline (nella scorsa edizione erano 2,7), mentre il finalista si consolerà con circa la metà, ovvero 1,52 milioni. Scendendo, i semifinalisti prenderanno 775mila sterline, chi perderà ai quarti 400mila, chi agli ottavi 240mila, chi al terzo turno 152mila, chi al secondo 99mila, per finire con gli sconfitti all’esordio che guadagneranno 66mila sterline (a meno che non si chiamino Oliver Tarvet). Per finire, i campioni dei doppi maschile e femminile vinceranno 680mila sterline, mentre quelli del misto 135mila.