Carlos Alcaraz ha dominato dall’inizio alla fine. Il punteggio dice 6-2 6-3 6-3 e racconta solo in parte una partita mai in discussione, gestita con autorevolezza dal primo all’ultimo scambio. Con un Norrie troppo remissivo per impensierirlo davvero, lo spagnolo ha messo in campo il suo miglior tennis del torneo e ha mandato un segnale chiaro a chi guarda avanti nel tabellone.
“È stata la mia miglior partita finora – ha confermato Carlitos in conferenza stampa – mi sono sentito molto bene. Ogni match è diverso, ogni avversario propone qualcosa di nuovo, ma oggi ho avuto sensazioni davvero positive”.
La chiave? Ancora una volta il servizio. “Ho servito bene, con fiducia. Quando sei tranquillo alla battuta, anche i game in risposta diventano più facili. Riesci a essere più calmo, più lucido. Oggi ho potuto giocare in modo aggressivo, controllando il ritmo quasi sempre”.
Ai quarti di finale, per il campione in carica, ci sarà Taylor Fritz. L’americano ha vinto, non senza patemi d’animo il suo match con Karen Khachanov, ma sembra in grande forma, specie su erba. Alcaraz lo sa bene: “Taylor sta vivendo un’ottima stagione. Ha vinto il torneo di Eastbourne, ha un gioco molto adatto alla superficie, è aggressivo, serve forte. Per batterlo dovrò fare ancora meglio di oggi. Dovrò dominare lo scambio, essere intenso e restare concentrato in ogni punto. Il livello si alza, e io dovrò salire con lui”.
Nel frattempo la striscia di vittorie consecutive sale a 23, ma Carlos non vuole distrazioni: “Non è il momento di pensarci. Ogni torneo è una storia a sé, con difficoltà diverse. Io voglio solo continuare a crescere e a godermi quello che sto facendo. In questo momento sono felice, e questo mi aiuta a salire di livello”.
Tutto passa da lì, anche i dettagli tecnici: “Nel primo turno (con Fabio Fognini n.d.c.) non servivo bene. Il lancio di palla non era preciso, e la prima non funzionava come volevo. Ci ho lavorato tanto, e adesso sto raccogliendo i frutti: le percentuali sono migliorate, riesco a fare tanti punti gratis. Quando trovi il ritmo con il lancio di palla, il resto viene da sé”.
E poi, tra una partita e l’altra, anche il tempo per un po’ di svago in stile Wimbledon. “Una volta ho giocato a golf con Tom Holland – ha raccontato con un sorriso – e l’ho visto giocare anche altre volte, secondo me può anche battermi! È stato un onore giocare con lui. Magari in questi giorni liberi ci ritagliamo un’altra partita”.
