Sicuramente inaspettata la sconfitta della numero 1 del mondo, Aryna Sabalenka, nella semifinale a Wimbledon con la tredicesima testa di serie, Amanda Ansimova: 6-4 4-6 6-4 il punteggio finale. La bielorussa, nei match precedenti, era apparsa quasi ingiocabile: un solo set perso, ai quarti con Laura Siegemund, e tante convincenti vittorie, di lotta e di fame. Come spesso le capita, però, quando la pressione aumenta, il suo braccio d’acciaio è il primo a risentirne.
Sulle otto semifinali Slam giocate al terzo set in carriera, le vittorie sono state appena due: allo Us Open 2023 con Madison Keys e al Roland Garros 2025 con Iga Swiatek: in entrambi i casi, ha poi perso la finale con Coco Gauff.
Due storie molto diverse: a New York vinse al tiebreak decisivo, di testa, sovrastando l’avversaria aizzata dal pubblico di casa. A Parigi, invece, poche settimane fa, Swiatek era semplicemente fin troppo preda delle proprie paure: essere competitiva sulla lunga distanza sembrava semplicemente impossibile. E il brutto 6-0 rimediato ne è stata la più lampante delle prove.
Il bilancio al parziale decisivo in finale Major è ancora peggiore: una sola vittoria, con Rybakina all’Australian Open 2023. Da allora, le due sconfitte con Gauff a New York e Parigi, e quella con Madison Keys all’Australian Open di quest’anno. Nel 2025, a livello Slam, Aryna ha sempre perso al terzo set.
Che la fuoriclasse bielorussa sia da sempre vittima dei suoi stessi dubbi, è risaputo: come dimenticare le infinite difficoltà sulla seconda di servizio, la dirompente paura che una così formidabile giocatrice sarebbe rimasta eternamente preda di se stessa. Ogni match lo vinceva e perdeva lei.
Raccontare questo sarebbe sufficiente a descrivere Aryna come una giocatrice inconcludente, destinata a restare l’eterna seconda. Eppure, la numero 1 del mondo è lei: è soltanto la seconda giocatrice nell’Era Open a superare i 12.000 punti in classifica, insieme a una certa Serena Williams. Un traguardo del genere non è certo raggiungibile da una giocatrice “incapace di vincere”. Insieme a Martina Navratilova, è l’unica giocatrice della storia a vincere almeno un set nei match Slam per 100 partite consecutive. Questi, sono numeri da campionessa, al di là di tutto. Magari una campionessa un po’ emotiva, ma pur sempre una fuoriclasse.
Probabile, certo, che per l’intera carriera sarà tormentata dalla pressione, ma questo non toglie nulla al suo formidabile tennis. Vincerà i tornei che vincerà, e magari ne perderà altrettanti. Perdere in semifinale o finale Slam, significa comunque aver vinto almeno altre 5 o 6 partite prima: vogliamo veramente ridurre Aryna Sabalenka all’eterna sconfitta?
Le quote antepost
La finale che tutti sognavano è realtà. Il meglio che può offrire ad oggi il tennis. Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz, il n.1 e il n.2 al mondo. Che è anche bicampione in carica ed è premiato da una super quota che su Sisal vale 8 volte la posta.

Situazione analoga per Sinner. Sin dall’inizio all’azzurro era considerato il secondo favorito…e lo ha confermato. Si giocherà il titolo contro Alcaraz forte anche lui della super quota su Sisal. Che diventa uguale a quello dello spagnolo, 8 volte la puntata.
