[WC] V. Mboko b. [9] E. Rybakina 1-6 7-5 7-6(4)

La serata di mercoledì 6 agosto dell’Omnium Banque Nationale prèsentè par Rogers di Montreal, dedicata alle due semifinali del singolare femminile, si è aperta con l’incredibile successo della giovanissima wild card di casa Victoria Mboko (18 anni, numero 85 WTA), che, trascinata dal pubblico, ha sconfitto in rimonta Elena Rybakina (26 anni, numero 12 del ranking mondale) con il punteggio di 1-6 7-5 7-6(4) in 2 ore e 46 minuti di gioco e che nella notte italiana tra giovedì e venerdì scenderà in campo per la prima finale a livello WTA della carriera.
E che finale. Mboko, dopo un primo set dominato dall’avversaria, è riuscita a reagire e a vincere il match più prestigioso della vita, mettendo in mostra la personalità della futura campionessa e, allo stesso tempo, uno strapotere fisico impressionante. I fantasmi di Rybakina, bisogna ammetterlo, hanno fatto tutto il resto: la kazaka, nel corso del terzo set, ha sprecato un match point e, in due occasioni, l’opportunità di servire per chiudere la pratica, completando l’ennesimo disastro agonistico del suo 2025.
Mboko è la quarta finalista di casa (e ovviamente la più giovane) del Canadian Open da quando è iniziata la cosiddetta ‘era Open’: prima di lei avevano raggiunto l’ultimo atto Faye Urban (1968 e 1969), Vicky Berner (1969) e, più recentemente, Bianca Andreescu (2019). Victoria, però, è la prima a farcela nella versione di Montreal del torneo ed è oltretutto la terza wild card dell’era Open a raggiungere la finale di questo evento dopo Seles (1995) e Halep (2015). Nel corso della sua magnifica favola di Montreal ha sconfitto tre campionesse slam come Kenin, Gauff e, appunto Rybakina: nessuna canadese aveva mai battuto, all’interno dello stesso torneo, tre regine Major. Per Victoria quella di stasera è la 52esima vittoria stagionale e, nella prossima classifica WTA, sarà sicuramente tra le top 35: in caso di titolo sarà testa di serie allo US Open e numero 1 del proprio Paese, superando Lelylah Fernandez.

LA PARTITA- Mboko, nelle prime fasi di gioco, veniva comprensibilmente bloccata dalla tensione e Rybakina riusciva a prendere il controllo delle operazioni, approfittando della confusione tattica dell’avversaria e vincendo di conseguenza due game decisivi in risposta, ai vantaggi: il gioco un po’ rigido della kazaka, basato sulla potenza della prima palla di servizio, si scioglieva con il passare dei minuti, consentendole di chiudere rapidamente il primo parziale con il punteggio di 6-1 in mezz’ora di gioco.
Le certezze di Rybakina, però, cominciavano a scricchiolare in avvio di secondo set, lasciando spazio alla girandola degli errori gratuiti: la fase difensiva e la freschezza mentale di Mboko consentivano alla giovane pupilla del pubblico di casa di allungare prima sul 3 a 0, e, poi, ancora, sul 5 a 3. La partita diventava equilibrata e molto nervosa: Victoria, sul 5 a 3, regalava il turno di servizio con il game peggiore di tutto il torneo (2 doppi falli e uno schiaffo al volo piuttosto disastroso) ma la sua rivale si dimenticava del mestiere dell’esperienza, continuava a correre rischi inutili, commettendo inevitabilmente una sfilza infinita di errori gratuiti (25 nel solo secondo set). Rybakina, dopo aver difeso il decimo gioco ai vantaggi (5 pari), subiva un parziale improvviso di 8 punti a 2, perdendo definitivamente le misure del campo: il pubblico, in delirio, trascinava la propria beniamina al terzo set.
Il momento decisivo della serata si apriva con una brutta caduta per Mboko, che la attutiva appoggiando a terra, in maniera innaturale, il polso destro: lo spavento veniva superato grazie ad un medical time out (sul 2 a 1 per lei) e ad una vistosa fasciatura.

La pausa aiutava Rybakina che, al rientro in campo, si portava in vantaggio per 4 a 2 grazie ad un parziale di tre game consecutivi e ad una splendida risposta vincente di rovescio: nel momento di chudeere la pratica, però, Elena prima affossava in rete il più comodo dei dritti (sul 5-4 15 pari) e poi, dopo aver sprecato un match point, cedeva la battuta (5 pari). Era finalmente arrivato il momento della bagarre: Mboko, con un doppio fallo, regalava un’altra chance all’avversaria ma Rybakina mancava ancora una volta l’appuntamento con la finale, subendo il secondo break consecutivo, stavolta addirittura a zero. La canadese, a questo punto (e per la prima volta), diventava la naturale favorita dell’incontro: il pubblico, in delirio, la spingeva verso una rimonta clamorosa e Mboko non deludeva i suoi nuovi tifosi, vincendo il tie break per 7 punti a 4 e il match pre 1-6 7-5 7-6(4) dopo 2 ore e 46 minuti di gioco.
