Jannik Sinner è saldamente in vetta al ranking mondiale, un dominio costruito con metodo, costanza e, soprattutto, un’etica del lavoro feroce. Alla base di questo successo c’è un team affiatato, guidato da Darren Cahill e Simone Vagnozzi, che hanno sposato il progetto del campione azzurro nei primi mesi del 2022. Da allora, il ventitreenne italiano ha conquistato quattro titoli dello Slam, le Nitto ATP Finals e quattro Masters 1000. Un palmarès di altissimo livello, reso ancor più impressionante dal rendimento mostrato nei grandi palcoscenici: più l’occasione è importante, più Sinner alza il livello.
“Ecco perché come allenatori siamo così orgogliosi: tutto il lavoro fatto negli ultimi tre anni alla fine si riflette in una partita chiave, in un torneo importante. È lì che si vede la crescita”, ha spiegato Cahill ai microfoni di ATP Media durante il Cincinnati Open. “Non bastano quattro o cinque giorni per ottenere cambiamenti significativi. È il frutto di un anno o due di lavoro quotidiano, in cui continui a spingere e curare i dettagli, giorno dopo giorno“.
Nel ricostruire i primi passi della collaborazione con Sinner, iniziata formalmente nel giugno del 2022, Cahill ha ricordato un aspetto tecnico su cui ha posto subito l’accento: il servizio. “Una delle prime cose che dissi fu: ‘Il servizio va migliorato. Sei alto un metro e novanta, sei forte fisicamente: devi riuscire a tirare più forte la prima, e con maggiore precisione’”, ricorda l’allenatore australiano. “Con una prima più efficace ottieni più punti diretti, ma soprattutto il tuo colpo successivo, diventa molto più incisivo. Se gli avversari riescono a neutralizzare la tua prima, devi faticare molto di più per ogni punto“.
Un consiglio che Sinner ha colto al volo, come da suo stile: sempre curioso, sempre affamato, sempre pronto a imparare. “Poi sono arrivate le sue domande, una dopo l’altra… È tipico di lui. Vuole competere. È un animale da competizione.” Cahill non ha dubbi: il livello espresso oggi da Sinner – al pari di quello del suo grande rivale Carlos Alcaraz – è tale da aver creato un solco con il resto del circuito: “Stiamo assistendo a un livello di tennis incredibile con Carlos e Jannik. Se guardiamo a ciò che hanno costruito negli ultimi due anni, si sono separati dal gruppo. Ora spetta al resto del circuito inseguire“.
Insomma, il successo di Jannik Sinner non è certo frutto del caso. È il risultato di un progetto tecnico solido, di un lavoro quotidiano certosino, e di una squadra che parla all’unisono. Darren Cahill e Simone Vagnozzi hanno saputo creare l’ambiente ideale per far emergere il potenziale di un campione che oggi guarda tutti dall’alto. E che, come dice il suo coach, è solo all’inizio della sua scalata. “Questi risultati non sono una sorpresa. Sono ciò che accade quando ogni giorno ti presenti con voglia di migliorare, con disciplina, con fiducia nel tuo team. E Jannik lo fa. Ogni singolo giorno“.