Al Serve First Open di Sumter, nella Carolina del Sud, Mattia Bellucci alza al cielo il quarto trofeo Challenger della carriera – tutti sul duro – battendo in finale Alexander Shevchenko, n. 102 ATP con un best ranking di 45, per 7-6(5) 3-1 ritiro dopo un’ora e quarantatré minuti.
Reduce dall’eliminazione al primo turno del Cincinnati Open subita dal redivivo quasi letteralmente) Damir Dzumhur, Bellucci è tornato a disputare un torneo Challenger dopo quello di Birmingham a inizio giugno in attesa di rientrare nel Tour a Winston-Salem, dove esordirà contro l’argentino Francisco Comesaña. Testa di serie numero 3 e avanzato di un turno, a Sumter Mattia è arrivato all’ultimo atto senza cedere un set, battendo l’alternate Rocha, Klein (n. 8) e Faria (n. 9).
Bergs, primo del seeding, ha perso all’esordio dall’alternate Lajal, mentre la seconda forza del draw Kei Nishikori ha dato forfait per un problema alla spalla e il suo posto sull’ultima riga è stato preso proprio da Shevchenko, quinta testa di serie.
Un tabellone con ben sei alternate (giocatori con la classifica più alta non ammessi direttamente che entrano in tabellone per coprire i forfait giunti prima dell’inizio delle qualificazioni) e due lucky loser su 28 partecipanti. Non solo. In quattro si sono ritirati per affaticamento nel corso dei rispettivi match, tra i quali Basilashvili ai quarti contro il poi finalista Alexander.
Per quanto riguarda la finale, Bellucci si è portato avanti 4-1 dopo aver strappato il servizio kazako nel quarto gioco, ripreso però sul 4 pari cedendo la propria battuta in un game da 18 punti chiuso con due errori di dritto e con una palla del 5-3 annullata da Shevchenko con un dritto pesante dopo il servizio. Nel tie-break, sul 5 pari, il classe 2000 nato a Rostov sul Don opta per la smorzata (mal eseguita) invece di spaccare la palla comoda nei pressi della rete e viene punito da Mattia che può giocarsi il set point al servizio; gran scambio, rovinato (nell’estetica) da un altro tentativo di drop shot di Shevchenko che finisce abbondantemente largo.
I giocatori lasciano il campo e, alla ripresa, Mattia scappa 3-1 con un parziale di 12 punti a 2 davanti a un avversario che cerca di liberarsi degli scambi. Fisio in campo per lui e MTO per Alexander che ci prova per qualche altro punto quasi senza muoversi e poi decide che può bastare così. Come detto, quarto titolo Challenger in carriera per Bellucci (l’ultimo due anni fa a Cassis), undici posizioni guadagnate in classifica (salirà al n. 63) e 300 km di viaggio verso nord per il ritorno al circuito maggiore al Wake Forest University Tennis Complex nell’altra Carolina, dove è atteso in campo già lunedì ma non prima di… mezzogiorno.