Ubitennis Ubitennis Ubitennis
Notification Show More
Font ResizerAa
  • HOME
  • ULTIME
  • SCANAGATTA
  • RUBRICHE
    • Pronostici
    • Ranking
    • (S)punti Tecnici
    • Area test
    • Al femminile
    • Nei dintorni di Djokovic
    • Pagelle
    • Tennis e TV
    • Circoli in vista
    • INTERVISTE
  • ATP
  • WTA
  • SLAM
    • Australian Open
    • Roland Garros
    • Wimbledon
    • US Open
  • VIDEO
  • PODCAST
    • DIRETTE LUCA & VANNI
    • Il DIRETTORE
  • UBIGAMES
    • UBICONTEST
    • UBIVERBA
Reading: Stefano Reitano: “Sette mesi di squalifica per bollette da 15 euro: il problema scommesse nel tennis si risolve così?” [ESCLUSIVA]
Font ResizerAa
UbitennisUbitennis
Search
  • HOME
  • ULTIME
  • SCANAGATTA
  • RUBRICHE
    • Pronostici
    • Ranking
    • (S)punti Tecnici
    • Area test
    • Al femminile
    • Nei dintorni di Djokovic
    • Pagelle
    • Tennis e TV
    • Circoli in vista
    • INTERVISTE
  • ATP
  • WTA
  • SLAM
    • Australian Open
    • Roland Garros
    • Wimbledon
    • US Open
  • VIDEO
  • PODCAST
    • DIRETTE LUCA & VANNI
    • Il DIRETTORE
  • UBIGAMES
    • UBICONTEST
    • UBIVERBA
Follow US
  • Lavora con noi
  • Pubblicità
  • Newsletter
  • Cookie policy
  • Privacy Policy
  • Servizi Vincenti
  • Il Grande Slam
  • UBICONTEST
Interviste

Stefano Reitano: “Sette mesi di squalifica per bollette da 15 euro: il problema scommesse nel tennis si risolve così?” [ESCLUSIVA]

Last updated: 20/08/2025 10:05
By Gianluca Sartori Published 18/08/2025
Share
9 Min Read
Stefano Reitano (Instagram @stefano_reitano_)
Stefano Reitano (Instagram @stefano_reitano_)


📣 Guarda il torneo ATP di Shanghai in streaming su NOW! 

Un’ingenuità pagata a caro, carissimo prezzo. Stefano Reitano, tennista torinese classe 1997, è un ragazzo che è nato e cresciuto con una racchetta in mano. All’attivo ha circa 120 partite da professionista, quasi tutte nel circuito Futures (livello in cui ha raggiunto tre semifinali in singolare e vinto quattro tornei in doppio) ed è stato numero 854 ATP in singolare e 484 in doppio. Negli ultimi giorni il suo nome è però balzato agli onori delle cronache per una vicenda spiacevole: gli sono stati inflitti sette mesi di squalifica e 7500 dollari di multa per aver violato il divieto di scommettere sul tennis. A pesare sul suo conto sono state delle giocate di valore molto ridotto, ed effettuate a titolo esclusivamente ludico, per 32 partite di tennis dal maggio 2018 ad aprile 2022. Indagato e squalificato dall’Itia, ha fatto ricorso davanti a un giudice indipendente ottenendo uno sconto sulla squalifica iniziale. Ma si tratta comunque di una mazzata per un atleta come lui, che si è sempre mosso nel sottobosco dei Futures, un mondo certamente lontano da quello degli Slam e dei Masters 1000 che il grande pubblico conosce. A seguito della squalifica ricevuta, Stefano ha annunciato il ritiro dal tennis professionistico. Oggi, Reitano racconta a Ubitennis la sua vicenda, non senza amarezza

Stefano, come potremmo descrivere il tennista Reitano a chi non lo conosce?

“A livello Futures ho raggiunto tre semifinali e vinto alcuni tornei in doppio. Ho giocato anche tre qualificazioni Challenger, di cui una volta nel circolo dove sono cresciuto, lo Sporting di Torino. In campo sono un lottatore. Fisicamente molto preparato, cerco di essere molto solido da fondocampo. Mi definisco “un cagnaccio” (sorride, ndr). Ho sempre saputo di essere uno che deve sudare tutti i punti, anche se ultimamente stavo cercando di evolvere il mio gioco verso una maggiore aggressività”.

Come è nata la vicenda che ti ha coinvolto?

“Ad aprile 2024 stavo giocando un torneo a Pula. Al termine dell’incontro, esco dal campo e si avvicinano persone che si rivelano essere ispettori dell’Itia. Avevano ricevuto segnalazioni di flussi anomali di scommesse su due doppi, tra cui uno che mi vedeva protagonista contro Duda e Rosol, il ceco che una volta sconfisse Nadal. Mi fermano chiedendomi di consegnare il telefono e lo tengono per due ore. Me lo riconsegnano e mi convocano il giorno successivo per un’intervista. A dicembre vengo ricontattato per un supplemento di informazioni. Infine, a maggio mi arriva la notifica della squalifica. Non hanno trovato assolutamente nulla contro di me per quanto riguarda il match fixing. Il problema stava in alcune foto di schedine che hanno trovato sulla galleria del mio telefono. Giocate di valore molto ridotto, 15-20 euro, per partite di Slam o Masters 1000, insomma nulla che mi riguardasse, un livello diverso dal mio”.

Come si è svolto il procedimento?

“A maggio mi hanno notificato una squalifica di dieci mesi e una multa di 12500 dollari. Se io avessi accettato il verdetto senza presentare ricorso, avrei ricevuto una riduzione del 10% (dunque, 10mila dollari di multa e sette mesi di squalifica). Altrimenti avrei potuto presentare ricorso davanti a un giudice terzo, l’Anti-Corruption Hearing Officer, la cui decisione sarebbe stata definitiva. In quel caso, però, avrei rischiato anche una squalifica di 4 anni e 250mila dollari di multa. Inizialmente ho pensato di accettare la sentenza per non dover pagare un avvocato. Ma poi mi sono preso il rischio, perché trovavo iniqua e sproporzionata la squalifica, che alla fine è stata fissata a sette mesi e 7500 dollari di cui la metà sono sospesi a condizione che io stia alla larga da qualunque tipo di scommessa in questo periodo”.

Hai avuto la sensazione di essere stato perseguito per una sciocchezza?

“Credo che il sistema non funzioni bene e penso di aver subito un provvedimento sproporzionato. In tanti anni nel mondo del tennis, ho visto scene sospette, tante cose molto strane per non dire imbarazzanti. Invece sono stato punito io, per una superficialità, ma in cuor mio mi sono sempre sentito a posto con me stesso, perché non c’entro nulla col match fixing”.

Match fixing che, tuttavia, è un problema serio e reale, confermi?

“E’ un problema che esiste e che va affrontato, ma non certo usando il pugno di ferro contro chi fa scommesse da 15-20 euro. Va cercato un modo per far sì che i giocatori non cedano alla tentazione. Per quello che è il contesto, gli atleti sono quasi spinti a vendersi le partite. I circuiti Itf e Challenger sono un mondo in cui è difficile mantenersi. Non sto giustificando nessuno, attenzione, ma a livello economico è complicato andare avanti. Nei Futures, se non vinci il torneo la settimana la chiudi in perdita. Così il rischio che qualcuno cada in tentazione, anche solo per riuscire a disputare un torneo in più, c’è eccome. L’Itia adotta un metro di giudizio sproporzionato e rivedibile. Penso anche al caso doping di Battaglino, un ragazzo che conosco. Hanno stroncato la carriera di uno che non era sicuramente un fenomeno, proprio come me, in circostanze in cui la malafede di certo non c’entrava. Non ci vedo molto di educativo. Mi spiace dirlo, ma l’Itia non lavora bene. L’impressione è che c’è chi si vende davvero le partite ma magari la passa liscia. Per cui la lotta contro le scommesse illegali è sacrosanta, ma va impostata in modo diverso. Lasciatemi raccontare un episodio che mi ha fatto davvero infuriare”.

Prego.

“Negli scambi di mail intercorsi, l’Itia ha spesso sottolineato il fatto che io in carriera avessi guadagnato 32mila dollari e dunque, secondo loro, sarei stato in grado di pagare una sanzione di 10mila dollari. È evidente che non si rendono conto di quali sono i costi reali dell’attività tennistica. 32mila dollari io li spendo in un anno di tennis. Il modo con cui si sono posti e la sanzione mi sembrano fuori luogo”.

C’è qualcosa che ti rimproveri?

“Ho commesso una sciocchezza a scommettere sul tennis, sapendo che era sbagliato e vietato. Me ne assumo la responsabilità. Non pensavo che sarei mai stato perseguito per ciò che facevo. Per cui, era giusto che ricevessi una punizione. Ma io scommettevo 15-20 euro alla volta, e ho vinto circa 800 euro in quattro anni. Insomma, è palese che non ci fosse l’intento di arricchirsi, no? Invece, questa sanzione mi costringe di fatto ad abbandonare il mondo del professionismo. Ho sbagliato ed è giusto pagare, ma tutto il contorno è stato rivedibile, secondo me”.

Cosa fai ora e come ripartirai?

“Il mondo del professionismo ormai l’ho abbandonato, anche perché a settembre dello scorso anno ero rimasto fermo a causa di un infortunio muscolare. Uno stop di sei mesi a cui ora si aggiunge questo di sette mesi. In questo momento non posso nemmeno allenarmi con professionisti. Non mi ci vedo a ripartire senza punti in classifica e dopo così tanto tempo fuori dai campi. Continuerò comunque ad allenarmi per fare qualche attività a livello nazionale, nel frattempo cercherò un posto dove fare il maestro, ma anche questa idea è resa più complicata da quello che mi è accaduto. Per ora lavoro nel ristorante di un amico, poi metterò insieme i pezzi e ragionerò sul da farsi”.


Tabelloni ATP / WTA | RASSEGNA STAMPA FREE | ⚠️ Iscriviti alla newsletter


✍️ PUOI COMMENTARE GLI ARTICOLI SCORRENDO LA PAGINA DOPO I BANNER

Grazie per la comprensione, la pubblicità ci aiuta a sopravvivere ⤵️
TAGGED:ITIAStefano Reitano
Leave a comment

Ultimi articoli

ATP Stoccolma/WTA Ningbo, qualificazioni: avanza Zeppieri, out Bronzetti. Ritiro per Gigante
ATP WTA
Kazakistan, la rivoluzione silenziosa del tennis: la visione di Dave Miley
Interviste
Peyre (coach Atmane): “Terence può essere un mix tra Nadal e Leconte. Sinner? Cerca di lavorare per batterlo” [ESCLUSIVA]
Interviste
ATP Almaty: Medvedev e Khachanov guidano il main draw, ci sono Cobolli e Darderi
ATP
  • Lavora con noi
  • Pubblicità
  • Newsletter
  • Cookie policy
  • Privacy Policy
  • Servizi Vincenti
  • Il Grande Slam
  • UBICONTEST

“la migliore lettura sul tennis”

Così dicono i fan di Warning, ma ci sono anche i detrattori. La nostra newsletter arriva una volta la settimana, ci sono oltre 9000 iscritti.

Stay Connected

FacebookLike
TwitterFollow
InstagramFollow
YoutubeSubscribe
TiktokFollow
LinkedInFollow
TwitchFollow
UbitennisUbitennis
© Ubitennis, dal 2012 il posto del tennis.
  • ENGLISH
  • ESPANOL
Welcome Back!

Sign in to your account

Lost your password?