Lo US Open non è ancora tecnicamente iniziato, e il tricolore sventola già sul pennone più alto a Flushing Meadows. Con un torneo pressoché impeccabile che arriva a validare le loro esternazioni molto critiche nei confronti di una rivoluzionaria manifestazione di doppio cui si accede attraverso il ranking di singolare, Sara Errani e Andrea Vavassori hanno confermato la vittoria del 2024 battendo in finale Iga Swiatek e Casper Ruud per 6-3 5-7 10-6 in 1h32′ intascando il montepremi record di un milione di dollari.
La nuova era
I protettori dell’ortodossia tennistica storceranno il naso, gli storici si crucceranno per la discontinuità degli albi d’oro, ma non c’è alcun dubbio che il primo esperimento di questo nuovo formato del doppio misto ha passato l’esame a pieni voti. L’Arthur Ashe Stadium pieno zeppo il mercoledì sera della settimana di qualificazioni, grande intrattenimento, match competitivi, gli ingredienti ci sono stati tutti per una partenza in grande stile di un nuovo corso di una disciplina che per tanti anni è stata trascurata e ridicolizzata, forse a ragione (per la peculiarità tecnica) e forse no.
Inutile nascondersi dietro un dito: il revival del misto nell’ultimo decennio, tra Hopman Cup, United Cup e ora questa nuova evoluzione, è causato dalla spinta del CIO ad avere sempre più competizioni miste, e il tennis che la competizione mista ce l’ha sempre avuta l’ha semplicemente tirata fuori dalla naftalina.
New York lights
È stata veramente una splendida serata sotto il tetto chiuso dell’ Arthur Ashe mentre fuori New York offriva una giornata pre-autunnale. Nel match inaugurale la “strana” coppia composta da Iga Swiatek e Casper Ruud ha rimontato un set di vantaggio a Jessica Pegula e Jack Draper imponendosi 3-5 5-3 10-8, rimontando anche un super tie-break nel quale questi ultimi erano avanti 7-4 (e qualche usciere poco attento ha dato via libera agli spettatori all’ingresso pensando che la partita fosse finita).
Poi la seconda semifinale è stata quasi a senso unico, con Sara Errani e Andrea Vavassori che hanno impiegato appena 44 minuti per liquidare 4-2 4-2 la coppia americana composta da Danielle Collins e Christian Harrision, entrati all’ultimo momento in tabellone dopo il forfait di Jannik Sinner.
Nemmeno il tempo di una rapida doccia e gli azzurri sono tornati subito in campo a giocare la finale, tanto che Sara Errani ha addirittura lasciato la sacca delle racchette sulla panchina, facendo l’ingresso ufficiale a mani vuote.
La finale
Partenza a razzo degli italiani, che vanno subito 3-0 nonostante l’evidente tensione di Vavassori, sicuramente il meno abituato dei quattro a giocare davanti a tanta gente un match così importante con un assegno da un milione di dollari in palio. Andrea però è un gatto a rete, e i due “singolaristi” non ci sono abituati, ma appena prese le misure iniziano a martellare su Errani provando a fare valere la loro superiore velocità di palla. Riescono a strappare ad Errani il servizio per la prima volta nel torneo, ma non riescono ad impattare sul 4-4 perchè Swiatek va subito 0-40 e non riesce a rimontare il suo game di battuta lasciando via libera agli italiani che chiudono il parziale in 30 minuti.
Ma i due singolaristi non ci stanno, aumentano ancora il ritmo nelle risposte, forzando (e sbagliando) di più. Errani risale da 0-30 una prima volta per andare sul 2-2, poi arriva il break su Swiatek come nel primo set. Nell’ottavo gioco la romagnola torna al servizio (dopo che Vavassori si è fatto massaggiare un paio di volte al cambio di campo al quadricipite sinistro) e rimonta un’altra volta da 0-30, complici anche quattro risposte sbagliate di Swiatek e soprattutto Ruud.
Vavassori ha la possibilità di chiudere servendo sul 5-4, ma la tensione gli costa due volée, Swiatek indovina un pallonetto e si va 5-5. Il piemontese continua a commettere qualche errore che all’inizio del match non commetteva, ma il super tie-break è tutto di marca italiana: subito 4-0 per Errani/Vavassori. poi 5-2, quindi 7-4 e l’apoteosi sul 10-6 quando la coppia italiana e tutto il loro angolo (compresa Jasmine Paolini) può esultare per il loro terzo titolo Slam.