Lorenzo, ho parlato ieri con il tuo compagno di doppio [Lorenzo Musetti]. Era visibilmente sorridente: si vede che il doppio gli giova molto, soprattutto dopo un periodo non semplice. Anche tu, alternando risultati positivi e meno positivi, sembri trovare nel doppio una carica mentale?
LORENZO SONEGO: Sicuramente, specialmente quando lo si pratica con un amico con cui si va d’accordo anche fuori dal campo. È uno stimolo, fare finale in un torneo mille è sempre positivo; abbiamo passato del tempo insieme e ci siamo divertiti. Forse lui veniva da un periodo con poche vittorie, sebbene abbia giocato partite molto combattute che avrebbe potuto vincere. Giocare il doppio insieme, conquistare delle vittorie, dà stimolo e fiducia. Arriviamo comunque motivati e carichi.
L’ultima grande partita che hai giocato ti ha visto davvero vicino a un avversario che ha raggiunto la finale qui, mi riferisco a Fritz. Senti che qualcosa si sta muovendo internamente? Ti conosciamo da anni: prendi lo slancio, poi la “molla” sembra pronta a scattare. Quali sono le tue sensazioni?
LORENZO SONEGO: Speriamo.
In questo ultimo periodo hai dato segnali molto positivi, stai lavorando in allenamento su alcuni dettagli che ancora ti mancavano e cerchi di crescere il più possibile. La cosa fondamentale, però, sembra essere il tuo atteggiamento in campo: divertirti e goderti questi tornei, mantenere il sorriso, che ritieni sia la chiave principale del tuo gioco. È davvero questo il segreto della tua crescita?
LORENZO SONEGO: Sì, l’ultimo periodo è stato molto positivo. Sto cercando di mettere insieme in allenamento quei dettagli che mi mancavano e di crescere il più possibile. La cosa fondamentale è come mi sento in campo: riuscire a divertirmi e godermi questi tornei, il sorriso è la cosa più importante e mi permette di rendere ancora meglio, soprattutto in queste competizioni. Quella sarà la chiave di tutto il mio gioco.
State lavorando su qualcosa in particolare con Congiu [Fabio Colangelo] e con Vincenzo [Santopadre]? Su cosa ti stai concentrando maggiormente in questo momento: servizio, diritto, rovescio?
LORENZO SONEGO: Principalmente sul gioco, sul trovare più equilibrio in campo. Stiamo ancora lavorando sulla risposta e sul servizio per renderli più incisivi.
Anche il doppio sembra essere un valido aiuto in questo senso, confermi?
LORENZO SONEGO: Sì, il doppio lo usiamo anche per migliorare questi aspetti.
Un’ultima domanda: ogni anno chiedo a tutti i giocatori come si trovano con i campi e le palline, perché cambiano spesso e si differenziano molto rispetto, ad esempio, a Cincinnati o Winston-Salem. Come ti stai trovando quest’anno? Le sensazioni sulla racchetta sono buone?
LORENZO SONEGO: Queste palline sono sempre state quelle con cui mi sono trovato peggio, in realtà.
Davvero?
LORENZO SONEGO: Sono palline particolari, volano un po’ e prendono poca rotazione.
Tendono a gonfiarsi oppure sono più compatte rispetto ad altre?
LORENZO SONEGO: No, non si gonfiano molto, si rimpiccioliscono un po’. Sono particolari, forse le condizioni qui a New York sono le più difficili fra gli Slam; negli altri Slam, secondo me, si gioca un po’ meglio.