Ha deluso le aspettative la sfida tra Emma Raducanu e la rivelazione Janice Tjen, ma la britannica – vincitrice per 6-2 6-1 – sta ormai tenendo un livello che si avvicina a quello di quattro anni fa, mentre l’indonesiana ha forse pagato anche lo scotto dell’improvvisa attenzione e un certo appagamento. Ecco le parole di Emma dopo la vittoria.
D. Sembrava potesse essere una partita insidiosa, ma l’hai chiusa senza troppi problemi. Di cosa sei particolarmente soddisfatta là fuori?
“Sono particolarmente soddisfatta perché in campo ho sentito che la mia avversaria stava giocando un ottimo tennis. Ho pensato che fosse molto pericolosa e che ogni palla a metà campo sarebbe stata punita. Quindi sono molto contenta di come ho continuato a dettare il ritmo degli scambi, di come ho condotto il gioco e non le ho permesso troppo spesso di prendere l’iniziativa. Lei sta giocando molto bene, ha vinto parecchio ultimamente e ha battuto Veronika [Kudermetova] al primo turno.”
D. Come descriveresti il tuo servizio? Dalla tribuna sembrava fantastico, senza sforzo.
“Allora mi fido delle tue parole, “fantastico” (sorride). No, penso di aver servito molto bene, ho messo a segno diversi ace oggi. Quando servo bene mi aiuta sempre, si riflette un po’ su tutto il resto del mio gioco.”
D. Ovviamente una grande prestazione, ma mi è sembrato che a tratti nel secondo set ti toccassi un po’ la schiena. C’è qualche problema?
“Ho avuto solo un po’ di rigidità nel secondo set. Credo di essermi allenata molto e sono felice che non mi abbia condizionata troppo. Sono riuscita comunque a competere, a giocare bene, a servire e rispondere con qualità. Credo che non abbia influito molto sulla partita, e questo mi fa piacere.”
D. Hai giocato due partite ma poco più di due ore di tennis. Ti senti in gran forma? Quanto tempo devi passare ancora in campo ad allenarti?
“Sì, mi sono allenata tanto. Dopo la mia ultima partita sono rimasta in campo un’altra ora, poi due ore il primo giorno di pausa e un’ora ieri. Ho fatto molto lavoro anche prima di questo torneo.
“Da ora credo che mi concentrerò sul restare lucida, allenarmi quando serve, ma oggi non credo mi allenerò ancora. Mi dedicherò soprattutto al recupero e alla preparazione per il prossimo turno, che sarà una partita molto difficile, chiunque sia l’avversaria.”
D. Hai accennato al prossimo turno, potrebbe essere Rybakina. All’inizio dell’estate dicevi che eri brava a lottare ma che contro certi livelli di competizione era un’altra prova. Vuoi affrontare un’avversaria così per vedere a che punto sei?
“Sì, voglio. Penso sia un’avversaria di altissimo livello. Ha vinto Wimbledon, è stata ai vertici del tennis a lungo, molto dominante, con grandi colpi e un servizio potente. Voglio vedere come si adatta il mio gioco contro le migliori. So di avere ancora molta strada da fare, ma penso di aver fatto progressi, sto riducendo il divario. Devo trarre fiducia anche dalle mie partite contro Aryna a Cincinnati e a Wimbledon. Ma Elena è un’avversaria diversa. Ha battuto Aryna a Cincinnati in due set. Sarà un match duro se vincerà oggi.”
D. Dopo la vittoria al primo turno sei tornata subito ad allenarti. Perché hai sentito la necessità di passare così tanto tempo in campo?
“Ho visto Fran Jones in campo e ho pensato di passare un po’ di tempo con lei, quello è stato il motivo principale (sorride).
Ma no, penso che dopo il primo turno ci fossero alcune cose che potevo fare meglio, e soprattutto mantenere certi standard, che è un’altra sfida. Credo di star giocando bene, ma per tenere quel livello serve molto lavoro. Avevo anche due giorni liberi, quindi c’era tempo per recuperare prima del match di oggi. Tutti questi allenamenti mi hanno aiutata a raggiungere un certo livello, e voglio continuare a farlo quando ha senso e al momento giusto.”
D. Sei di nuovo in rosso per lo US Open di quest’anno, come quando hai vinto qui. È stata una scelta o ti riporta a quei ricordi?
“Sì, ma non è stata una scelta. È semplicemente il colore scelto per il torneo. Anche altri marchi sono in rosso, ma ovviamente mi piace indossare il rosso in generale. Non so, penso che sia un colore che mi sta bene (sorride).”
D. Da atleta che ha avuto problemi fisici in passato, cosa hai imparato sulla prevenzione e sulla gestione della salute per mantenere intensità in campo?
“Credo che fare le cose giuste fuori dal campo – prepararsi bene, scaldarsi, seguire una routine professionale – mi abbia aiutata. Ho anche caricato molto di più il fisico, così quando gioco partite dure il mio corpo è pronto, perché sto facendo di più in allenamento. Settimane e mesi di lavoro e accumulo di carichi mi hanno aiutata a restare per la maggior parte del tempo senza infortuni.”
D. Qual è stata la tua reazione al nuovo taglio di capelli di Carlos [Alcaraz], e cosa ne pensi ora?
“Penso che lo porti bene. Gli sta, lo sa gestire. Se porti un taglio del genere con sicurezza, può funzionare. Ci sono opinioni discordi, ma qualunque cosa faccia non influenzerà quello che fa in campo. Sono solo felice di vederlo divertirsi.”