[7] N. Djokovic b. [Q] Z. Svajda (5)6-7 6-3 6-3 6-1
Non è stato lo spettacolo più bello del mondo l’incontro inaugurale sull’Arthur Ashe Stadium tra Novak Djokovic e Zachary Svajda, sconfitto in rimonta dal 24 volte Slam. Il padrone di casa, proveniente dal tabellone cadetto, si è messo in mostra nel primo set, alzando il ritmo nel tiebreak, dove ha colto Novak impreparato. Lo spirito agonistico del match si è affievolito a causa dell’infortunio subito da Svajda, limitato negli spostamenti a partire dalla fine del secondo parziale. I restanti due set sono stati quasi un pro forma per Djokovic, che al terzo turno sfiderà uno tra Norrie e Comesana. Con 75 terzi turni Slam, diventa il giocatore con più presenze a questo punto del tabellone, superando Roger Federer; peraltro è il 19° sedicesimo di finale allo US Open in 19 partecipazioni.
Primo Set: Djokovic statico. Svajda si porta avanti di un set
Parte all’attacco Nole Djokovic, che si procura subito due palle break. Il rovescio, colpo migliore della leggenda, tradisce il serbo, stampando la pallina sul nastro. Il primo game sembra promettere bene, ma nei minuti seguenti Novak non brilla, mentre Svajda inizia a scrollarsi da dosso la tensione iniziale. I primi squilli del padrone di casa arrivano nel sesto gioco, ma il navigatissimo Djokovic si aggrappa al servizio, sventando il pericolo. Il body language del 24 volte Slam non muta di una virgola: poco reattivo in risposta e attendista nello scambio. Non arriva nessuna azione di disturbo da parte di Nole, e Svajda, una volta approdati al tiebreak, apre il turbo e con un fulmineo rovescio lungolinea mette al sicuro il primo parziale.
Secondo Set: lo statunitense cala di rendimento e Novak pareggia i conti
I picchi di Novak non arrivano, ma il campionissimo di Belgrado attende il calo dell’ottimo Svajda, che arriva puntuale al sesto gioco del secondo parziale. Djokovic sporca lo scambio con una sorta di duello a pittino e lo statunitense mette a rete una complica volée dorsale. Il rovescio latente torna al servizio di Nole, che passa l’avversario con un vistoso lungolinea, procurandosi i break point che mancavano dall’alba del primo set. Questa volta Djokovic non si fa trovare impreparato e mette la freccia a sinistra nel secondo parziale, concretizzando il vantaggio. Il padrone di casa può ben poco in risposta contro il chirurgico avversario, che pareggia i conti con un 6-3 in suo favore al secondo set.
Terzo Set: Svajda s’infortuna e molla la presa. Nole passa agevolmente in vantaggio
Lo statunitense richiede l’intervento del fisioterapista per un fastidio fisico, e nel contempo cambia drasticamente tattica di gioco, accorciando gli scambi. Djokovic non interpreta al meglio il momento, e mentre Svajda alterna vincenti a disastri, quest’ultimo riesce a portarsi avanti di un break, in un match che ha assunto delle strane sembianze. Il quinto gioco del terzo set diventa quasi ambiguo, con i due che commettono parecchi errori – da una parte e dell’altra -, ma il qualificato americano mostra un evidente stato fisico precario, e riconsegna il servizio a Nole. Il 145 del mondo, fortemente condizionato dall’infortunio, procede in caduta libera, mettendo tra le mani del serbo anche il terzo parziale (6-3).
Quarto Set: statunitense inerme. il quarto parziale è pura formalità per Djokovic
Il trend negativo di Svajda continua. Lo statunitense, dopo aver provato a restare a galla, cede il quarto servizio consecutivo, e Novak impiega un’inezia per portarsi sul 3-0. Lo statunitense si trascina verso la fine del set, conquistato con enorme facilità da Nole, che con lo score di 6-1 chiude la pratica Svajda e raggiunge il terzo turno dello US Open.
