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Reading: US Open, Cobolli: “Aver già affrontato un altro italiano mi aiuterà contro Musetti”
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Interviste

US Open, Cobolli: “Aver già affrontato un altro italiano mi aiuterà contro Musetti”

Flavio Cobolli spiega la sua vittoria contro Jenson Brooksby dopo oltre quattro ore e ricorda alcuni episodi del passato con il suo prossimo avversario, Lorenzo Musetti

Last updated: 30/08/2025 0:58
By Vanni Gibertini Published 29/08/2025
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8 Min Read
Flavio Cobolli - US Open 2025

Prima di tutto, è stata una partita pazzesca. Come sei riuscito a superarla e cosa hai provato vincendola?

FLAVIO COBOLLI: È stata sicuramente una partita difficile. Ho giocato quattro ore e mezzo contro un avversario straordinario. Non mi aspettavo una partita di questo tipo oggi. Ero pronto a lottare e restare in campo per molte ore, ma non immaginavo così tanto tempo. Credo che entrambi abbiamo giocato molto bene oggi. All’inizio lui ha giocato un tennis incredibile, sia fisicamente che tatticamente. Abbiamo lottato insieme e alla fine sono rimasto molto concentrato su di me e sul mio gioco. Penso di aver portato la partita dalla mia parte grazie all’atteggiamento in campo.

Volevo chiederti del lavoro che stai facendo sui social media dell’ATP. Come è nata questa collaborazione e come la stai vivendo?

FLAVIO COBOLLI: Non c’è una collaborazione vera e propria. Mi piace stare sui social, penso di essere un tipo divertente e credo che l’ATP mi apprezzi per questo, anche se non so il motivo delle loro scelte. Mi diverto anche fuori dal campo, quindi è una cosa molto piacevole.

Sono stati loro a proportelo o hai chiesto tu a loro?

FLAVIO COBOLLI: No, non sono andato io da loro; sono venuti loro da me e mi hanno chiesto di fare qualche video.

Le idee le proponi tu o le pensate insieme?

FLAVIO COBOLLI: Le idee sono di Nicola [Arzani, SVP Public Relations dell’ATP n.d.r.], non mie. Mi dicono cosa devo fare e io lo faccio.

Hai un contenuto preferito tra quelli che hai fatto, un’attività preferita oppure no?

FLAVIO COBOLLI: Mi piace farli, ma non ne ho uno preferito. Non è la mia attività preferita, ma lo faccio perché mi diverto. Non voglio pensare e giocare solo a tennis; sono qui anche per divertirmi e godermi la giornata, quindi lo faccio anche per distrarmi.

Perché secondo te ti apprezzano così tanto?

FLAVIO COBOLLI: Perché sono sempre gentile.

Il prossimo avversario non l’hai mai affrontato a livello senior. Qual è il tuo primo ricordo di lui?

FLAVIO COBOLLI: Siamo cresciuti insieme, siamo migliori amici, quindi sarà una partita bellissima. Ora devo pensare al recupero e sarò pronto per la partita.

Quando vi siete conosciuti?

FLAVIO COBOLLI: Penso al Lemon Ball, un torneo a Roma, dove vivo. Abbiamo giocato la semifinale uno contro l’altro e ovviamente ho perso.

Che impressione ti aveva fatto la prima volta che lo hai incontrato?

FLAVIO COBOLLI: Era già quel ragazzo con delle ottime mani, con il rovescio a una mano, ma sempre con il sorriso. Dopo il match credo abbiamo anche giocato un’altra partita in un altro campo, però senza le telecamere.

Ho visto che siete andati sulle montagne russe a Cincinnati. Chi è il più bravo? Chi ha più paura?

FLAVIO COBOLLI: Credo che ci piacciano le montagne russe a entrambi, quindi nessuno è meglio dell’altro. Ci siamo divertiti insieme, tutto qui.

Cosa hai imparato giocando due match al meglio dei cinque set, due partite così lunghe e difficili? Hai imparato qualcosa su te stesso in questi quattro giorni?

FLAVIO COBOLLI: Ho imparato molte cose da queste partite. Nella prima ho giocato contro un altro italiano e c’era un po’ di nervosismo. In questa invece ho imparato molto; non è mai facile giocare quando sei un po’ stanco dopo questo viaggio molto lungo, siamo qui in America da due mesi. Queste partite mi danno tante cose per arrivare pronto alla prossima.

Domande in italiano

Ciao Flavio. Scrivendo della partita l’ho definita una partita Matrioska: tante partite dentro la partita principale, sembrava ti fosse sfuggita, poi l’hai ripresa, poi vicino alla fine e lui è tornato sotto. Ti ritrovi in questa definizione?

FLAVIO COBOLLI: Sì, un po’ tutte le mie partite sono così. Credo che entrambi abbiamo avuto un livello molto alto dall’inizio, è stata una vera battaglia dal primo punto. Già nei primi game sentivo la fatica per gli scambi lunghi, è difficile fare il vincente contro di lui perché gioca molto piatto, trovare la soluzione vincente non è semplice, bisogna stare lì e lottare. Credo di averlo fatto bene, ci sono tanti alti e bassi in un match tre su cinque, non è facile tenere la concentrazione e lo stesso livello per quattro ore e mezzo. Penso di aver superato le difficoltà nel modo migliore possibile. Ovviamente non è sempre facile uscirne lucidi da certi momenti; ho servito per il match un’altra volta, colpa tua…

Ti ha dato fastidio quella chiamata “out” sul 30-0 quando servivi per il match?

FLAVIO COBOLLI: No, avevo già sbagliato. Non mi ha dato fastidio.

Tuo padre mi ha detto che lo hai stupito in positivo per energia e soluzioni trovate. Tu stesso ti sei sorpreso per la testa che hai avuto, con tutto il pubblico per l’americano, dopo i match point?

FLAVIO COBOLLI: Sì, sono molto contento. A me piace giocare in uno stadio dove il tifo non è sempre per me, bisogna anche accettarlo. L’ho fatto bene, fisicamente mi sentivo molto bene, più passavano le ore e i minuti più stavo meglio. Se ho avuto un calo, è stato tra fine secondo set e inizio terzo, poi col passare delle ore mi sentivo sempre meglio. Ora non posso dire lo stesso, però…

Ti è servito aver già giocato contro un italiano, anche se non hai giocato bene, visto che vi conoscete? In vista del prossimo incontro con un altro italiano, cambia qualcosa?

FLAVIO COBOLLI: Cambia qualcosa, sì. Mi ha aiutato, sono più pronto e magari riesco a gestire meglio la parte emotiva, ma a livello di partita è completamente diversa, bisogna prepararla al meglio e alzare il livello per riuscire a metterlo in difficoltà.

Mi dai un aneddoto insieme a lui [Lorenzo Musetti n.d.r.]? Lui ha ricordato il Lemon Bowl e che avete dormito in stanza insieme più volte. Un episodio curioso che riguarda te e lui?

FLAVIO COBOLLI: Ce ne sarebbero tanti, potremmo stare qui a lungo. Nel periodo del lockdown Covid eravamo sempre in contatto, eravamo io, Zeppieri e lui a sentirci in videochiamata tutti i giorni per sfruttare quel tempo morto. Zeppo partecipava meno, ma io e Muso eravamo carichi perché ci piaceva cucinare. Per cinque, sei-sette giorni abbiamo cucinato piatti diversi, pubblicando le storie su Instagram con il voto. Non mi sembra di aver mai vinto, ma lui aveva più follower…

Chi votava? Vi votavate tra di voi?

FLAVIO COBOLLI: No, i follower. Solo che lui ne aveva di più…

Ultima domanda. Come sta il piede?

FLAVIO COBOLLI: Bene, ho avuto qualche vescica ma non comprometterà la partita di sabato.


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