[2] C. Alcaraz b. A. Rinderknech 7-6(3) 6-3 6-4
Carlos Alcaraz inserisce il proprio nome tra gli ultimi otto in lizza per il titolo come due anni fa (quando raggiunse le semifinali) superando in tre set Arthur Rindeknech in un match piacevole, molto combattuto ma allo stesso tempo dal pronostico bloccato a favore del numero due del seeding. Il valoroso francese si è servito mirabilmente delle sue risorse per applicare lo schema più funzionale alla difesa dei propri turni di battuta, puntando a sorprendere lo spagnolo durante il set o al tie-break.
Eseguendo tutto quanto con scrupolo ha raccolto uno jeu decisif, che ha perso però piuttosto nettamente, e un 6-3 a sfavore, frutto di un solo, e quindi decisivo, break. Il francese ha proseguito ammirevolmente nel terzo parziale e di nuovo ha messo duramente alla prova l’augusto rivale, ma ha continuato a essere impotente in risposta, se si eccettua il game successivo al break nel secondo set; l’unico break, a favore del murciano, ha così deciso anche la terza frazione.
Rinderknech esce a testa alta e si riporta con merito vicino alla top 50, esattamente come a inizio stagione, mentre Alcaraz dimostra, esattamente come Sinner sabato, di non essere esente da passaggi a vuoto o comunque da difficoltà nel trovare subito la soluzione a un problema, come in questo caso l’efficienza alla battuta del rivale; allo stesso tempo spiega a tutti che il suo livello di base gli consente di solcare da favorito ogni tipo di mare, in vista del porto di approdo domenica, ovvero la finale. Riprendendo comunque la strada passo per passo, il suo quarto di finale lo vedrà affrontare il ceco Jiri Lehecka, numero 20 del seeding, che ha superato 7-6 6-4 2-6 6-2 Mannarino.
Primo set: Rinderknech domina i turni alla battuta ma il tie-break è di Alcaraz
Rinderknech riesce a limitare le sfuriate di Carlitos, prestante al servizio e da fondo campo, impavido nel duello con lo spagnolo, trovando anche un vistoso vincente lungolinea. Al quarto game, il fenomeno di El Palmar manda in visibilio il pubblico dell’Ashe con una giocata delle sue, rispondendo all’attacco del francese con un colpo dietro la schiena di puro istinto. Assistito dalla prima palla, Rinderknech non segue il servizio a rete, preferendo aggredire con il dritto da una posizione più avanzata; Alcaraz non decritta ancora il colpo di inizio scambio del francese e deve rassegnarsi alla corsa per chiudere i varchi piuttosto ampi che Arthur si sta procurando. All’inizio del settimo gioco il murciano rinviene con rimarchevole scatto in avanti su un dropshot di rovescio dell’avversario e ottiene il punto, ma il battitore di Francia è molto sicuro dei suoi mezzi e rimedia salendo poco dopo sul 4-3.
Alcaraz non ha fretta e non trova difficoltà nel tenere i propri turni di battuta, il suo tennis è per il momento troppo consistente dalla riga di fondo perché il rivale possa avvicinarsi anche solo ai vantaggi, ma sotto pressione il suo tennis non è ancora pulito e preciso per la fuga, nemmeno nel nono game, quando Rinderknech rimane impigliato in due scambi appena prolungati e manca due dritti che agevolano l’approdo al 30-30 del campione iberico. Carlos deve così servire per rimanere nel set sul 4-5 dopo 37 minuti.
Il game in questione si decide in quattro punti, Alcaraz ha un eloquente 12 su 12 con la prima palla e la pressione è tutta sull’ammirevole francese, che ha una sola strategia da seguire e che mette in atto come da briefing; Alcaraz tocca una palla corta che si appoggia sul net e lo varca beffarda, ma anche questa volta Arthur si volta imperturbato e torna a fondo campo per terminare il lavoro e il 6-5 è cosa fatta. Difficile immaginare una soluzione diversa dal tie-break e infatti questo arriva, nonostante Alcaraz ceda il primo e il secondo punto successivi a una prima palla.
Il francese tiene fino al 2-2, poi si porta a rete ma la volée di rovescio lungolinea non è decisiva e il campione del Roland Garros arpiona con il suo polso d’acciaio un passantino di dritto in cross che lascia il francese di pietra; Carlos va in progressione e sistema l’appendice decisiva in dieci punti. Cinquantanove minuti, 95% di punti con la prima palla per Rinderknech, che scrive però 45% con la seconda, mentre per il murciano siamo al 70.
Secondo set: Alcaraz rompe l’equilibrio nel cuore del set e vince 6-3
Un’ora da applausi per Rinderknech, concreto e ossequiosamente diligente nei confronti del piano, ma il primo set è scivolato via; entrambi utilizzano i primi turni di battuta nel nuovo parziale come processo defatigante in vista della nuova sfida e Alcaraz vince con tale nitidezza i primi due turni al servizio (otto punti a zero) che davvero si fatica ad immaginare il francese che raggiunge anche solo la parità. Il numero 82 del ranking in questa prima fase di quiete si toglie la soddisfazione di manovrare con il dritto trovando un lungolinea che manda Alcaraz fuori giri, per il resto alla seconda pausa con seduta del parziale dopo sedici minuti il campione spagnolo guida per 3-2 senza aver ceduto un solo punto in battuta.
Al ritorno in campo la sensazione è che per Carlos la quiete possa cedere il passo all’azione: sulla seconda di servizio i suoi piedi si avvicinano alla linea di fondo e la risposta ritorna da Rinderknech più velocemente del solito. Il francese ne è sorpreso, dallo 0-40 deve eseguire una volée di rovescio extra per tenere a freno il rivale, ma nel punto successivo la seconda testa di serie deborda e mette a terra uno smash che gli vale il primo break del match. Forse lo stesso murciano è sorpreso per quanto siano fulminei i frutti del suo blitz e inconsciamente si rilassa, al punto da concedere due palle-break: sulla prima c’è un dritto inside in, sulla seconda una battuta di cemento sulla quale si esauriscono le velleità del valoroso Rinderknech e prende corpo il 5-2.
Arthur si prende il 3-5 nonostante un servizio dal basso che si insacca tramutandosi in una magra clamorosa e Carlos si prende il 6-3 dimostrando a suon di sassate dalla linea del servizio che i problemi nel turno precedente alla battuta sono superati: per lui c’è un 88% di punti vinti con la seconda palla che rimarca quanto sia spessa la corazza che Rinderknech deve perforare per movimentare il corso della partita. Tempo di gioco complessivo: un’ora e 38 minuti.
Terzo set: a Carlos basta di nuovo un solo break per vincere il set e il match
Il francese arrangia una demivolée a due mani di rovescio per il 30-30 ma il campione spagnolo lo passa di dritto con una prodezza tecnica e atletica: il primo game è all’insegna della sofferenza per Arthur ma lo stoico francese ritrova la battuta per evitare il break in apertura di set. Il francese si siede alla prima pausa lunga sul 2-1in vantaggio, il pallottoliere dice otto ace e due doppi errori con il 50% di punti con la seconda palla; nel complesso una buonissima prestazione, tenendo presente il valore dell’avversario al di là della rete. In apertura di quinto gioco si permette di sferrare un dritto in corsa che sorprende Alcaraz in mezzo al guado e lo costringe a tentare una volée impossibile; per l’asso murciano la vittoria non pare lontana ma Arthur non è disposto a regalargliela.
L’equilibrio sul tabellone è di nuovo frutto della voce grossa dei rispettivi servizi e al 4-4 ci si arriva dopo meno di mezz’ora, dato che indica una durata media del game inferiore ai quattro minuti; come nel parziale precedente però, Alcaraz pare accendersi a incandescenza e si porta sullo 0-40 con due passanti di dritto, il primo potente e in allungo e il secondo dolce e infido, basso e incrociato. La freccia del sorpasso è innestata e Rinderknech allunga troppo il dritto che significa 5-4 per il suo avversario, che non si incarta e con la battuta a disposizione perfeziona il 6-4 finale: la stretta di mano è molto cordiale e suggella una sfida forse scontata nel risultato ma che il francese ha saputo riempire di significato con impegno e dedizione.