Amanda Anisimova si prende la scena in quel di Flushing Meadows con una vittoria netta e convincente, staccando il pass per i quarti di finale dello Slam di casa. Dopo una prestazione solida contro la brasiliana Beatriz Haddad Maia (un perentorio 6-0 6-3 a proprio favore), la 24enne statunitense ha raccontato le sue sensazioni in conferenza stampa, tra emozioni, aneddoti curiosi e la consapevolezza di potersi misurare di nuovo (dopo la finale persa nell’ultima edizione di Wimbledon) con una delle più forti del circuito: Iga Swiatek. Dopo un periodo difficile, Amanda sembra aver ritrovato fiducia e forma proprio nel momento giusto. Di seguito, le sue parole post-match.
D. Congratulazioni. Vittoria convincente. Quali sono le tue sensazioni sul match?
ANISIMOVA: “Sì, penso che appena sono scesa in campo ho iniziato subito a giocare molto bene. Mi sentivo concentrata, completamente dentro la partita. È stato un ottimo inizio, e contro un’avversaria come lei sapevo che le cose potevano complicarsi. Ho cercato di fare tutto nel modo giusto, e oggi ha funzionato tutto a mio favore“
D. È sempre difficile regolarsi sul riscaldamento quando si gioca dopo un match maschile, perché non sai mai quanto durerà. Ti ha sorpreso entrare in campo così presto?
ANISIMOVA: “Sì, assolutamente. Di solito a quell’ora faccio un pisolino, e stavolta non ho nemmeno avuto il tempo di sdraiarmi. Ho mangiato qualcosa e sono andata direttamente in campo.
In realtà lo preferisco così, perché dover scaldarsi più volte e non sapere quando entri è piuttosto stressante. Ormai mi ci sono abituata, ma stasera è andata meglio del solito. Credo che anche questo mi abbia aiutato a non farmi prendere dai nervi e ad affrontare la partita nel modo giusto”
D. I tifosi brasiliani sono sempre molto presenti nel circuito. Com’è stato giocare sull’Arthur Ashe con quel tipo di atmosfera?
ANISIMOVA: “Credo di non aver giocato contro una brasiliana da quando ho affrontato lei qualche anno fa. È stato buffo, perché a Wimbledon mi sembrava che ci fosse un bel gruppo di brasiliani che tifava per me. Sono ovunque nei tornei! Ma sì, l’atmosfera era piuttosto intensa, forse perché non me l’aspettavo. In campo mi è sembrato ci fosse un tifo abbastanza equilibrato, 50/50. Ho cercato di non pensarci troppo e godermi comunque il momento.
Mi ha un po’ sorpresa, lo ammetto, ma alla fine penso che sia stato giusto per entrambe avere un pubblico così coinvolto. Mi sono divertita comunque“
D. Hai già raggiunto fasi avanzate in tutti gli altri Slam, e da junior hai vinto proprio qui. Cosa significa arrivare ai quarti da professionista nello Slam di casa?
ANISIMOVA: “È davvero speciale. Sono entrata in campo cercando di pensare a una partita per volta. Non ero mai arrivata così avanti allo US Open, quindi questo traguardo ha un grande valore per me. So quanto sia difficile giocare questo Slam, tra la frenesia della città e tutto quello che succede intorno. E poi, essendo il torneo di casa, c’è una pressione in più per noi americani. Però ho cercato di abbracciare tutto questo fin dal primo giorno in cui sono arrivata. Anche il fatto di aver giocato il doppio misto, e quindi essere arrivata prima e avere una settimana per ambientarmi, credo mi abbia aiutato parecchio.
Essere ai quarti è davvero un sogno che si avvera. Sono molto grata“
D. Sei felice di avere un’altra chance contro Iga? O avresti preferito un sorteggio diverso?
ANISIMOVA: “No, sono super felice. A questo punto del torneo sai che ti aspetta un’avversaria tosta, qualunque essa sia.
Poterla affrontare di nuovo, avere un’altra opportunità, è qualcosa che mi rende molto contenta. Sarà sicuramente una sfida complicata, ma sento di stare giocando bene. Sono impaziente di scendere in campo. Sono sicura che sarà una grande partita, e spero davvero di offrire una buona prestazione“
D. Hai già in mente qualcosa da cambiare rispetto all’ultima volta che l’hai affrontata, a livello tattico?
ANISIMOVA: “Eh, direi di no, visto che ho finito la partita da dieci minuti (sorride). Per ora non ci ho ancora pensato. Per quanto riguarda la finale di Wimbledon, non credo di averci pensato più di tanto. Non penso che quella partita mi abbia fatto migliorare come giocatrice. Non è stata una buona prestazione, diciamolo.
Forse ho imparato qualcosa da quell’esperienza e ci sono delle cose che potrei fare diversamente. Ma più di tutto, penso che sia stata una lezione. Riprendersi da quella sconfitta è stato difficile, perché non mi era mai successo prima. Però ho lavorato su me stessa, e la stagione sul cemento è iniziata bene. Quindi sì, ormai sento di aver voltato pagina“