A due passi dall’ennesimo sogno. Jasmine Paolini sta cercando di accumulare gli ultimi punti della stagione, con l’obiettivo di qualificarsi per le WTA Finals. L’attuale numero 8 al mondo sta vivendo un ottimo periodo di forma. In Cina ha bissato il titolo in Billie Jean King Cup insieme alla nazionale azzurra, ha raggiunto i quarti a Pechino e a Wuhan ha fatto pure meglio, issandosi fino alla semifinale. Nella restante parte di stagione la 29enne toscana, oltre ai numerosi successi in coppia con Sara Errani (con lei sì che ha già staccato il pass per Riyad per il torneo di doppio), ha conquistato il titolo a Roma, la finale a Cincinnati e altri ottimi piazzamenti.
Secondo Tathiana Garbin, capitana del team azzurro, questi risultati sono stati possibili anche grazie ad alcuni miglioramenti che Jasmine ha apportato al suo gioco. “Jas ha introdotto numerose novità nel suo reparto tecnico-tattico e, secondo me, hanno funzionato molto bene”, ha affermato Garbin durante una puntata di ‘Tennis Talk’ andata in onda su SuperTennis. “L’aiuto di Sara è evidente. Utilizza più variazioni e allaccia le giocate in maniera molto più importante. Oltre alle sue tipiche spinte gioca questa palla carica dando tante variazioni di ritmo, e questo la porta a stare sempre più vicino al campo e concludere spesso anche a rete. Sono piccoli dettagli che però fanno la differenza”.
Poi, ci sono quelle giornate in cui tutto funziona e il tennis fluisce in maniera automatica. In quelle occasioni, per l’avversaria di turno c’è poco da fare. Per conferma, chiedere a Iga Swiatek del suo match ai quarti di Wuhan contro Paolini. “Non mi piace parlare di perfezione perché nel tennis non è mai un traguardo. Ma tre errori non forzati in un intero match è qualcosa di incredibile. I numeri sono impressionanti. A parte le sei palle break sfruttate, che dimostrano una determinazione evidente in quei momenti salienti del match, ha fatto l’87% di punti con la seconda di servizio. Metteva sempre pressione e soprattutto mi dava l’idea che sapesse sempre dove andava a servire l’avversaria. Sfruttava sempre questa anticipazione del gioco e credo che questo sia stato determinante”.
Riguardo il tennis della numero uno italiana ha voluto dire la sua anche il direttore degli Internazionali BNL d’Italia, Paolo Lorenzi, presente pure lui a Shenzen nella settimana delle Billie Jean King Cup Finals. “Jasmine fa andare la palla molto più veloce delle altre. Quando colpisce, le esce dalla racchetta con una facilità incredibile. Però per riuscire a giocare con le prime ha dovuto iniziare a pensare di più. Adesso sta lavorando tantissimo anche con Sara per cercare proprio delle giocate diverse, per aggiungere qualcosa al proprio gioco. Per le caratteristiche che ha, per come si muove, per come colpisce la palla, per come può far girare la palla, cosa che ha imparato nell’ultimo periodo, Paolini si è accorta che può mettere in difficoltà le prime che invece hanno uno schema solo”.