ATP e WTA sono ormai a un passo da un accordo che potrebbe cambiare la geografia economica del tennis. Secondo quanto dichiarato da Stacey Allaster, CEO del tennis professionistico della USTA ed ex direttrice dello US open, i due circuiti sono “sul punto di firmare” un’intesa che porterà alla nascita di una sola entità commerciale per la gestione dei diritti media, marketing e dati. Allaster è intervenuta durante una conferenza della Columbia University dedicata a business e sport, sottolineando come l’obiettivo non sia una fusione sportiva tra i tour, ma un’unione di risorse economiche e operative per rendere il prodotto tennis più competitivo sul mercato globale.
Il progetto, discusso da anni ma mai concretizzato, punta a creare un pacchetto commerciale comune per broadcaster, sponsor e partner digitali. L’idea è quella di unificare la vendita dei diritti televisivi e streaming, oltre alla gestione dei dati statistici e delle partnership tecnologiche, in modo da offrire un tennis più riconoscibile e appetibile per investitori e pubblico. Restano però da definire i dettagli sulla distribuzione dei ricavi: l’ATP ha storicamente sostenuto che gli eventi maschili generano un valore superiore e ha chiesto una quota maggiore, in passato ipotizzata al 70%. Non è chiaro se la nuova intesa preveda una ripartizione diversa o un modello di partecipazione più flessibile.
Dal punto di vista tecnico, la complessità maggiore riguarda l’ATP, i cui diritti media e commerciali sono oggi frammentati tra diverse strutture – ATP Media, Tennis Data Innovations e i tornei Masters 1000 – mentre la WTA ha già una gestione centralizzata attraverso WTA Ventures, fondata nel 2023 con CVC Capital Partners. “Come fai a mettere insieme tutte queste entità sotto un unico tetto?”, ha osservato Allaster, ammettendo che il processo di armonizzazione sarà tutt’altro che immediato.
L’accordo, se confermato, non modificherà l’autonomia dei due circuiti né i calendari dei tornei, ma rappresenterà un passo importante verso una strategia commerciale integrata. L’idea di fondo è semplice: un tennis più coordinato, capace di parlare con una sola voce ai grandi partner globali, può competere meglio nel panorama dello sport professionistico di oggi.