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Reading: Six Kings Slam, Alcaraz: “La rivalità con Sinner unica e speciale, anche se arriverà un altro a vincere Slam”
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Interviste

Six Kings Slam, Alcaraz: “La rivalità con Sinner unica e speciale, anche se arriverà un altro a vincere Slam”

“Quando gioca così, Jannik non ti lascia spazio per entrare nel match” dice Carlos Alcaraz dopo la netta sconfitta in finale nell'esibizione saudita. E poi: “Qui non solo per il premio, ma anche per dare alle persone la possibilità di vedere il mio tennis dal vivo”

Last updated: 19/10/2025 20:58
By Michelangelo Sottili Published 19/10/2025
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12 Min Read
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz – Six Kings Slam 2025 (foto credit: Riyadh Season)

Jannik Sinner non ha lasciato scampo neanche a Carlos Alcaraz nell’esibizione Six Kings Slam, battendolo in due set senza lasciargli possibilità. Ecco i pensieri di Carlos sul match, sul livello di Sinner, sul Masters 1000 che dovrebbe entrare nel calendario ATP e altro ancora.

D. Ti sei goduto il tempo passato a Riad?
“Sì, assolutamente. Ho giocato due grandi partite e spero di aver intrattenuto il pubblico. Non ho ancora conquistato la corona in due tentativi. Speriamo in futuro, ma è stata comunque una grande esperienza tornare qui a Riad.”

D. Raccontaci cosa ha fatto così bene Jannik da decidere la partita.
“Credo che lui stesso abbia detto di aver lavorato molto sul servizio e oggi si è visto: ha servito davvero bene. Il suo ritmo, il modo in cui si muoveva, il modo in cui colpiva la palla… era come se avesse due marce in più rispetto a chiunque altro, anche rispetto a me oggi. È stato migliore in tutto. La vittoria è assolutamente meritata.”

D. Carlitos, non il risultato che volevi oggi. Come riesci ad adattare la tua mentalità dopo una sconfitta e cosa ti porti via da una partita così?
“Cerco solo di competere. Il primo set è stato davvero deludente. Dopo quel set mi sono detto, ‘ok, rimani lì, prova a competere al massimo, cerca di migliorare il tuo gioco’. Ho commesso diversi errori, i miei colpi non gli facevano male per niente. Quindi era molto difficile trovare un modo per entrare nel match. Ho servito un po’ meglio, ho giocato leggermente meglio, ma non è bastato. Però credo che questa partita mi darà ottimi spunti per quando tornerò a casa ad allenarmi: mi farà capire su cosa devo lavorare prima del prossimo torneo. Cercherò di trarre il miglior insegnamento possibile da questo incontro.”

D. È bello rivederti. Volevo dirti che è un privilegio assistere a tennis di questo livello in Arabia Saudita. Questa è la tua terza volta a Riad e per la terza volta vediamo tennis di altissimo livello qui. Tu e Jannik avete portato il tennis a un nuovo livello. Quanto pensi sia importante, per un Paese che sta costruendo ora una base e un’infrastruttura sportiva, che il pubblico possa assistere a eventi di questo livello?
“Per me è un privilegio poter giocare davanti al pubblico saudita. Noi non siamo abituati a cambiare spesso città, il nostro calendario è piuttosto rigido e sappiamo già dove giocheremo durante l’anno. Quindi cambiare Paese, cambiare scenario, è bellissimo: ci fa sentire l’amore e l’energia di persone che probabilmente non sono abituate a vedere del grande tennis, perché ancora non ci sono tornei qui. È la mia terza volta qui, e ogni volta mi colpisce la passione che la gente ha per lo sport, e in questo caso per il tennis. Sono davvero grato. Sono felice di vedere che qui tutto sta crescendo molto velocemente, non solo il tennis ma lo sport in generale. È bello vedere sempre più eventi arrivare e vedere la gente che li ama. Sono entusiasta di tornare più spesso, giocare qui e sentire ancora l’affetto del pubblico. Spero davvero che si divertano ogni volta che ci guardano giocare. È stato magnifico.”

D. Ciao Carlos, mi dispiace per la sconfitta di oggi e grazie per lo spettacolo di questi due giorni. Voglio chiederti: qual è il tuo obiettivo finale come tennista professionista? E come vorresti essere ricordato alla fine della tua carriera?
“Penso che tutti lottino per vincere gli Slam. Non ci sono dubbi. Quindi credo che l’obiettivo finale di ogni giocatore sia vincere almeno uno Slam. Per me, il mio obiettivo nel tennis è vincerne il più possibile e restare numero uno per più settimane possibili. Questo è l’obiettivo più alto nel tennis, in generale e per me. E alla fine della mia carriera vorrei essere ricordato come qualcuno che ha intrattenuto il pubblico, come un giocatore che ha portato grande energia e avvicinato più persone al tennis – e, ovviamente, come una brava persona. Per me questo è ciò che conta di più.”

D. Carlos, bello rivederti. Dopo due edizioni della Six Kings Slam, come confronteresti questo torneo con gli altri?
“È diverso, ovviamente. Prima di tutto, non significa che non stiamo giocando al massimo, ma questo torneo non assegna punti ATP. È questa la principale differenza. Però ogni giocatore vuole vincere, ed è per questo che giochiamo al 100% – io volevo davvero conquistare la corona qui. Ma il confronto con altri tornei è difficile: qui siamo solo in sei, mentre in uno Slam, ad esempio, ci sono 128 giocatori, quindi è molto diverso. Ma, come ho detto, ogni torneo ha la sua bellezza, le sue caratteristiche. Questo è un torneo che sta iniziando a trovare il suo posto nel calendario, quindi vedremo come crescerà in futuro. Posso solo dire che mi sono divertito molto sia l’anno scorso sia quest’anno, in modo particolare.”

Ubaldo Scanagatta, Ubitennis. L’anno scorso ci fu più battaglia. Non so quale sia la tua spiegazione al riguardo. E poi: in passato c’erano tre grandi — Nadal, tuo amico, Federer e Djokovic. Ora ci siete tu e Sinner, e un grande vuoto dopo di voi. Come vedi l’arrivo di un “terzo” e chi potrebbe essere? E nel 2026 vincerete tutti e quattro gli Slam tu e Jannik?
“Beh, non lo so. Penso che Novak ne abbia già parlato: quando Roger e Rafa dominavano e vincevano tutto, poi è arrivato lui, ha iniziato a batterli ed è nata quella rivalità a tre. Nessuno si aspettava un terzo, poi è arrivato. Ora Jannik e io abbiamo una grande rivalità, ci stiamo dividendo i tornei più importanti del mondo, gli Slam, i Masters 1000. È fantastico per coinvolgere il pubblico, per lo sport, per il tennis – e per me stesso. Ma direi che non è necessario pensare a un terzo. Potremmo essere solo noi due, potrebbe esserci un terzo o altri due giocatori. Non lo so. Ci sono molti tennisti che stanno giocando benissimo e che sicuramente ci metteranno a dura prova. Però non importa se vinceremo tutti gli Slam o no, probabilmente arriverà un terzo che inizierà a vicnere Slam e Masters, Ma penso che la nostra rivalità sarà unica, speciale. Vedremo in futuro, ma per ora ho la sensazione che sarà davvero qualcosa di speciale.”

D. Ciao Carlos, la mia domanda è: l’infortunio alla caviglia ha influito oggi sulla tua prestazione? E rispetto alla finale dello US Open, in cosa pensi che Sinner sia migliorato?
“Oggi Jannik ha giocato un tennis fantastico. Il suo ritmo era altissimo ed è stato davvero difficile per me stargli dietro. Come ho detto, ha lavorato sul servizio e oggi ha servito davvero bene. Non sono abituato a giocare un match senza ottenere nemmeno una palla break – e oggi non ne ho avute per tutta la partita. Questo dice molto su come ha servito. Riguardo alla caviglia, è ancora lì, diciamo che non è al 100%, perché ovviamente ho ancora qualche dubbio, mi chiedo se la sentirò, se mi darà fastidio o meno. Ci vorrà tempo per dimenticarla del tutto. Nei movimenti mi ha limitato un po’. Ma quando Jannik gioca a un livello così alto, con quel ritmo, diventa difficilissimo, non importa se io sto bene o no. Quando mostra un tennis così, non lascia spazio all’avversario per entrare nel match. Credo che sia proprio ciò che ha fatto oggi.”

D. Ciao Carlos, parlando di un potenziale torneo ATP qui in Arabia Saudita: cosa serve perché diventi realtà e dove lo vedresti inserito nel calendario?
“Sarà un Masters 1000, quindi un torneo davvero importante. Vedremo quale sarà la posizione migliore nel calendario per inserirlo. Come ho detto, quando abbiamo nuovi tornei, la motivazione è diversa: è una ventata d’aria fresca, buona energia per noi. Sono sicuro che faranno un ottimo lavoro per creare un grande evento. Vedremo in futuro, ma come ho detto spesso, il nostro calendario è molto fitto – e non credo sia l’ideale, almeno secondo me. Ma penso che troveranno le date giuste per farlo funzionare, e sono entusiasta di vedere come sarà. Sono felice di poter vedere i tifosi sauditi più spesso.”

D. Ciao Carlos, questo evento offre un premio più alto di rispetto a quello di un campione Slam. Premi così influenzano la mentalità dei giocatori o per te è comunque solo una questione di competizione?
[ride] “Beh, ovviamente è una motivazione. Lavoriamo per qualcosa, quindi sì, il premio in denaro è una motivazione – non posso negarlo. Ma allo stesso tempo, quando abbiamo la possibilità di andare in un Paese dove non giochiamo di solito e mostrare al pubblico il nostro livello di tennis, a persone che forse non vedono spesso questo tipo di spettacolo, per me è un’enorme opportunità per far conoscere il mio nome, il mio gioco, e per far divertire la gente. È un privilegio, un onore. È uno dei motivi per cui sono venuto qui: non solo per il premio, ma anche per dare alle persone la possibilità di vedere le partite dal vivo, il mio tennis dal vivo — magari per persone che non possono viaggiare spesso ai tornei. Quindi, come ho detto, far parte di questo evento, sentire l’amore e l’energia del pubblico qui, per me è un privilegio.”


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