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Interviste

Volandri: “Senza Sinner è più difficile, ma questa squadra è forte”

Il Capitano di Davis intervista da La Gazzetta dello sport carica la squadra: "A Bologna per vincere, ci sarà un'energia speciale"

Last updated: 22/10/2025 12:32
By Carlo Galati Published 22/10/2025
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8 Min Read
Filippo_Volandri_credits: Foto FITP

È inevitabilmente la notizia che fa più rumore, il centro momentaneo di tutti i discorsi. Quello che è stato definito come il grande rifiuto di Jannik Sinner, ha suscitato clamore, dando a tutti l’obbligo morale, non richiesto, di esprimersi sul tema. Eppure bisogna andare oltre, perché anche senza il numero due al mondo, l’Italia di Filippo Volandri non perde la sua identità. Il giorno dopo le convocazioni per le Finals di Coppa Davis a Bologna, il capitano azzurro sceglie la calma come risposta al rumore, consapevole che il chiacchiericcio intorno a questa vicenda continuerà a farsi sentire, ma conscio allo stesso tempo, che il gruppo, costruito nel tempo e temprato dalle vittorie, resta solido.
“La squadra rimane molto forte – spiega Volandri a Federica Cocchi della Gazzetta dello Sport –. È ovvio che ogni capitano vorrebbe avere la rosa al completo, con il suo giocatore più forte. Ma proprio perché ho vissuto da giocatore certe situazioni, cerco di normalizzare la cosa”.

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“UNA SCELTA CHE FA MALE, MA CHE CAPITA A TUTTI”“LA PORTA È APERTA, MA NON MI ASPETTO CAMBIAMENTI”“SERVE RIPENSARE IL CALENDARIO: LA DAVIS NON PUÒ ESSERE UN PESO”“BERRETTINI È FONDAMENTALE. MUSETTI SI È PRESO IL RUOLO DI LEADER”“COBOLLI HA MERITATO QUESTA CHIAMATA, DARDEI CRESCERÀ”“UN’ITALIA COMPLETA, CHE SA SOFFRIRE INSIEME”“A BOLOGNA UN’ENERGIA SPECIALE”

“UNA SCELTA CHE FA MALE, MA CHE CAPITA A TUTTI”

L’assenza di Sinner resta un tema inevitabile, ma Volandri invita a guardare la questione con equilibrio: “È una decisione che, come ha detto anche il presidente Binaghi, fa male, ma non è né la prima né l’ultima volta che succede. Capita a tutti i campioni. Zverev non ha giocato la Davis per anni, Federer e Nadal pure. Ci sono stagioni che ti portano ad arrivare alla fine con energie diverse. Siamo pur sempre a fine stagione, e per Jannik questa è stata un’annata molto particolare”.
Un 2025 logorante, chiuso con la corsa al Masters e la pressione costante di chi vive da protagonista in ogni torneo. “Ha speso tanto, soprattutto mentalmente – continua Volandri –. Alla Davis dello scorso anno ha raschiato l’ultima goccia di energia. Sembra sempre in controllo, ma vi assicuro che arriva alla fine svuotato”.
Da qui, la richiesta di una settimana in più per staccare e ricaricarsi: “Esatto. Quella settimana serve per resettarsi davvero e preparare al meglio il 2026, quando avremo di nuovo le Finals in casa. L’impegno con la Nazionale è importante, ma va gestito con equilibrio”.

“LA PORTA È APERTA, MA NON MI ASPETTO CAMBIAMENTI”

Volandri non chiude del tutto le porte a un eventuale ripensamento del suo numero uno, ma senza illusioni: “Tecnicamente la possibilità di convocarlo resta fino al 17 novembre, ma quando un team come il suo prende una decisione di programmazione è difficile che cambi idea. Noi siamo qui, la porta è aperta, ma non mi aspetto sorprese”.
E intanto, a Vienna, dove segue da vicino gli azzurri e i possibili rivali austriaci, l’incontro con Sinner è già avvenuto: “Ci siamo visti, abbracciati, abbiamo parlato con il suo team e la famiglia. Mi ha raccontato della cotoletta che hanno preparato… c’è grande serenità nei rapporti”.

“SERVE RIPENSARE IL CALENDARIO: LA DAVIS NON PUÒ ESSERE UN PESO”

C’è anche un tema più generale che il capitano azzurro non nasconde: quello della collocazione della Coppa Davis nel calendario. “Io credo che non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una posizione migliore: non può stare nell’ultima settimana della stagione, quando tutti sono scarichi. Se è un evento importante, bisogna darle il posto che merita. Il problema è che è un evento Itf, e il calendario Atp non lascia altri spazi”.
Una riflessione che molti condividono, e che riporta il dibattito sulla sostenibilità del tour, tra viaggi, tornei e infortuni che ormai sono all’ordine del giorno.

“BERRETTINI È FONDAMENTALE. MUSETTI SI È PRESO IL RUOLO DI LEADER”

A Bologna ci sarà però Matteo Berrettini, e la sua presenza non passa inosservata. “Matteo sull’indoor ha picchi altissimi – conferma Volandri –. Gli è mancata un po’ di continuità, ma spero che in queste settimane ritrovi ritmo. È un giocatore che sposta gli equilibri, ma soprattutto è un uomo squadra, e questo è altrettanto importante”.
Il ruolo di numero uno ricadrà su Lorenzo Musetti, che si gioca anche un posto per le Finals di Torino e che, proprio in quei giorni, diventerà padre per la seconda volta. “Lorenzo ci ha dato la massima disponibilità – spiega Volandri –. Lo aiuteremo a gestire la situazione nel modo migliore. Fino al giorno prima dell’inizio si possono ancora fare sostituzioni, quindi valuteremo insieme. Io sono padre, so cosa si prova”.

“COBOLLI HA MERITATO QUESTA CHIAMATA, DARDEI CRESCERÀ”

Tra le novità, il ritorno da protagonista di Flavio Cobolli. “Quando l’ho chiamato per convocarlo mi ha risposto: “Preferisco parlarne a voce”. In quel momento ha prevalso l’emozione. È un ragazzo che ha già mostrato quanto tiene alla maglia: a Bratislava, quando l’ho portato come sparring, ha dato tutto, fino a perdere la voce per il tifo. A Bologna, lo scorso anno, ha giocato un torneo straordinario. È maturato tanto, merita questa occasione”.
Assente invece Luciano Darderi, ma il suo tempo arriverà: “Ha fatto una stagione splendida, ma è nato sulla terra e sull’indoor deve ancora fare un po’ di esperienza. È un grande lavoratore, la sua chance arriverà presto”.

“UN’ITALIA COMPLETA, CHE SA SOFFRIRE INSIEME”

A completare il gruppo, i veterani Simone Bolelli e Andrea Vavassori, coppia di doppio tra le più solide del circuito. “Sono un punto fermo, non solo per il valore tecnico ma per la stabilità che danno all’ambiente – sottolinea Volandri –. Abbiamo esperienza, entusiasmo e talento. È una squadra che si conosce, che sa soffrire insieme”.
Senza fase a gironi, il tempo per lavorare insieme sarà ridotto, ma il legame costruito negli anni diventa un vantaggio: “Con i tecnici ci stiamo dividendo tra i tornei per seguirli tutti, come facciamo da tempo. Il contatto è costante, il sistema funziona”.

“A BOLOGNA UN’ENERGIA SPECIALE”

Alla fine, l’impressione è che Volandri conosca bene i rischi, ma anche la forza del gruppo. “Sarà un’Italia completa – chiude il capitano –. Ci presenteremo con ragazzi carichi, consapevoli e determinati. L’assenza di Jannik pesa, ma le energie positive non mancano. Lo vedrete a Bologna: ci sarà un’energia speciale”.


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