Solito Sinner, e solito derby… (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Mister Derby non perdona. Bando alla scaramanzia: adesso sono 17 le partite Atp vinte da Sinner contro avversari italiani. E nessuna sconfitta: quando vede azzurro dall`altra parte della rete, Jannik si trasforma in Terminator. Ma nella serata viennese che lo porta ai quarti per l`ottava volta in stagione (su dieci tornei, tra cui il ritiro di Shanghai per i crampi…), un`intrigante parte del palcoscenico se la prende pure Cobolli, che dopo la comprensibile emozione iniziale, con il set d`apertura perso con la concessione di due break, offre e si offre una partita di eccellente spessore tecnico nella prima sfida in assoluto contro il monumentale avversario. Flavio diventa così il decimo connazionale a doversi inchinare alla Volpe Rossa, ma anche quello che gli rimane più vicino dal Berrettini di Wimbledon 2024. Con lucidità, ma anche con la sfrontatezza del coraggio e nonostante l`avvio con il fiatone, Cobbo accetta il ritmo di Sinner, cerca di stanarlo sul suo terreno, la percussione da fondo, provando pure blitz eversivi verso la rete anche a costo di andare fuori giri, ma alla fine rimbalza contro il muro, pur tra gli applausi. Perché Jannik, che mette un ottimo 65% di prime, al servizio si rivelerà intoccabile (nessuna palla break contraria) e nonostante qualche errore di troppo con il dritto (19 gratuiti), è il solito, feroce dominatore nei momenti più caldi della sfida, quando il margine d`errore si assottiglia ed emergono le doti del fuoriclasse, compreso il tie-break che la decide nel secondo set. Un successo del talento, della freddezza, dell`esperienza, ma con i complimenti incorporati per il rivale: «Flavio ha giocato una stagione incredibile, è migliorato settimana dopo settimana. Abbiamo giocato un bel tennis, è un grande giocatore, io nel secondo set ho avuto delle chance che non sono riuscito a sfruttare, ma sono rimasto concentrato e sono molto contento per questa vittoria, perché ho avuto una buonissima mentalità». Il veloce indoor d`altronde è il suo giardino di casa, come testimonia la serie aperta di 18 partite vinte consecutivamente sulla superficie. E oggi, non prima delle 17.30, lo attende quell`istrione di Bublik in un incrocio ormai tradizionale e capace di infiammarsi all`improvviso ad ogni punto: «Sono contento del mio livello — ammette Jannik — e di giocare il mio migliore tennis, anche se a volte è difficile. Ho avuto molti bei momenti nella mia carriera, è vero, anche se sono ancora molto giovane, ma non prendo mai le cose per scontate. Il mio rendimento indoor? Ci sono dei fattori che non devi considerare, come il vento o il sole. Ci sono tante variabili che sono diverse dai campi all`aperto, e io magari mi adatto un po` meglio». Di certo, i crampi di Shanghai ormai sono finiti in fondo a un cassetto e adesso la condizione atletica è scintillante, tanto che prima delle Finals si concederà pure il Masters 1000 di Parigi. Perché in fondo in fondo, con lo smisurato orgoglio del campionissimo, l`idea di agguantare il n.1 di fine stagione non è ancora evaporata, e la vittoria sul primo della classe Alcaraz a Riad ha rinfocolato il desiderio: «Sapevamo che affrontarlo di nuovo sarebbe stato difficile, quindi sono soddisfatto non solo di quel risultato, ma pure del livello espresso. Non era una finale dello Slam, però rimaneva una partita complicata, come ogni sfida contro Carlos. Abbiamo lavorato molto sul servizio: a Riad ha funzionato abbastanza bene e stiamo cercando di riproporre le stesse sensazioni anche a Vienna, con le combinazioni che stiamo provando in allenamento. Più riusciamo a ripetere certe situazioni, meglio è». […]
Sinner vittoria e show (Antonio Sepe, Corriere dello Sport)
Nel dizionario di Jannik Sinner, derby è sinonimo di vittoria. Grazie al successo contro Flavio Cobolli nell`ATP 500 di Vienna ha ottenuto la vittoria numero 17 in altrettante sfide contro i connazionali e si è confermato imbattuto. 6-2 7-6 il punteggio con cui Sinner ha avuto la meglio, dopo un`ora e 47 minuti, in quello che si candida a essere uno dei derby più spettacolari giocati nel circuito maggiore. Jannik è riuscito a staccare il pass per i quarti di finale, per la quarta volta in carriera a Vienna, nonostante un secondo set di altissimo livello da parte del suo avversario. Non si può dire che abbia corso grossi rischi – d`altronde non ha offerto neppure una palla break – ma ha dovuto sudare come poche volte gli era capitato sul cemento indoor. Su questa superficie Jannik si conferma comunque di un`altra categoria, tanto da allungare a 18 vittorie consecutive la sua striscia. Ha infine raggiunto l`ottavo quarto di finale del suo 2025: un bottino niente male considerando che ha disputato dieci tornei. Nei primi game Cobolli ha pagato il prezzo del primo confronto in carriera con Sinner e non è riuscito a tenere testa al connazionale. In particolare è andato in difficoltà con la battuta, concedendo palle break nei primi tre turni e subendo spesso il ritmo imposto dall`avversario. Di contro, Jannik ha messo in campo tante prime e ha variato molto, ricorrendo a più riprese a una soluzione come la palla corta, spesso vincente. Magari il 6-2 finale può risultare un po` severo, ma nel complesso Sinner è stato superiore mentre Cobolli non all`altezza in risposta. Nel secondo parziale la musica è cambiata e il merito è in gran parte di Flavio, il quale ha servito molto meglio tanto da tenere tre volte la battuta a 0. Inoltre ha sfoggiato le sue notevoli doti atletiche per prolungare gli scambi e Sinner ha commesso qualche gratuito di troppo. «Ho avuto qualche occasione nel secondo set, ma non sono riuscito a sfruttarla» ha ammesso Jannik, riferendosi soprattutto alle tre palle break consecutive sul 5-5. Nonostante abbia disputato un set al livello di un top 10, dando vita a un derby bellissimo, alla fine Cobolli si è dovuto arrendere. Da vero campione, Sinner è infatti salito in cattedra nel tie-break e ha chiuso per 7 punti a 4. «Sono molto contento del match. Entrambi abbiamo giocato un tennis fantastico a tratti. Flavio è uno dei pochi italiani contro cui non avevo mai giocato. Sta vivendo una stagione incredibile e migliora di settimana in settimana. Gli auguro il meglio per il resto della stagione». […]
Sinner si prende un altro derby: Cobolli cede 6-2 7-6 (Carlo Galati, Libero)
Dopo giorni di polemiche e parole sprecate, un match del genere era quello che ci voleva per ricordarci quanto bello è il nostro tennis, fatto di scambi, talento, coraggio e sudore. Due ragazzi italiani, Jannik Sinner e Flavio Cobolli, hanno mostrato al mondo il livello raggiunto da tutto il movimento che è giovane e competitivo. Si sono affrontati sul veloce indoor di Vienna agli ottavi e ne è uscita una partita di altissimo valore, intensa, pulita, coinvolgente per ritmo e intensità. Ha vinto Sinner, 6-2 7-6, ma il punteggio non racconta tutto. Il primo set è stato quasi a senso unico, con Jannik dominante in risposta e preciso nei tempi di gioco. Nel secondo invece Cobolli ha giocato forse il tennis della sua stagione indoor: ha servito con coraggio, ha spinto con continuità e ha accettato lo scambio con il numero due del mondo senza alcun timore. Alla fine la differenza è stata minima: 42 punti Sinner, 41 Cobolli. Un secondo set da applausi, giocato alla pari, con scambi di altissimo livello. Flavio ha provato ad aggredire ogni palla, ma di fronte aveva un campione che nei momenti chiave trova sempre la soluzione giusta. Il rovescio strettissimo con cui Jannik ha messo in cassaforte il tie-break è la fotografia perfetta del connubio di forza sia mentale che tecnica. Per Sinner è la 17ª vittoria su 17 derby italiani in carriera, la 18ª consecutiva sul cemento indoor. Oggi ai quarti, affronterà Alexander Bublik, per la quarta sfida stagionale: una delle due sconfitte di Jannik contro un giocatore non chiamato Alcaraz, in stagione, è arrivata proprio contro il kazako, ad Halle. […]
Sinner e Cobolli, che show! (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Nascita di un Sinner 1000. Due esibizioni in Arabia, 12 milioni incassati, e il gioco è fatto. Le parti hanno firmato, il parto è atteso per il 2028. Giorno, mese, montepremi e sede li sapremo presto. Nel nome di Sinner tutto è possibile, anche stravolgere la Storia che per 35 anni ha tenuto fede alle regole varate nel 1990, con la nascita del circuito Atp Championships Series, i Masters 1000 di oggi. Nove tornei, secondi solo agli Slam per montepremi e punti in classifica, che fra tre anni diventeranno dieci […]. Doveva andare così, Tuttosport l`aveva scritto… “A Riad vogliono uno Slam, ma è più probabile che l`Atp gli ceda un 1000, vedremo se sarà a ridosso degli Open d`Australia o in chiusura di stagione”. Troppo alti gli investimenti nel tennis del principe Bin Salman per lasciarlo a mani vuote. Sinner ci rimette un`esibizione che amava vincere, i suoi detrattori un argomento per i loro accanimenti social. Ma seguire un tipo così, ammettetelo, voi che lo guardate storto, è divertente. Ogni giorno ce n`è una… Difficile farne a meno. Le ultime dicono che in famiglia siano i giorni dell`annunciazione (con la lettera minuscola, per carità) […]. Sinner ha presentato “ufficialmente” la signorina Laila Hasanovic, attrice e modella danese, ai genitori Hanspeter e Siglinde, che forse l`avevano già intravista sul cellulare del figlio, dove la bellissima si adopera da salvaschermo. Fidanzata? Filarino? Diciamo la prima, ma senza posto riservato nel Sinner Box, dove ci sono quelli del team e il papà, e non so dire se il particolare abbia o meno un significato. Forse no, ma lo Straordinario Mondo di Jannik è speciale anche perché non permette a nessuno di comprenderlo fino in fondo. Poi il derby, il diciassettesimo nel Tour. Tutti vinti, anche quest`ultimo contro Flavio Cobolli, decimo avversario italiano. Solo 4 set persi (contro Mager, Fognini, Sonego e Berrettini) sui 43 giocati. Una storia già scritta, con un protagonista unico e senza troppi episodi da ricordare, con un`eccezione, il secondo turno a Wimbledon 2024 contro Matteo Berrettini, quattro set di colpi a braccio libero conditi da applausi a scena aperta. Uno dei migliori ritratti della scorsa stagione. Complimenti a Cobbo, che ha reso ardua e difficile la strada a Sinner, crescendo nei colpi, negli impeti, nelle geometrie via via che il confronto si è snodato tra i numerosi momenti di buonissimo tennis che i due hanno messo in scena. Un Sinner forse sorpreso, ma chissà… Non aveva mai giocato contro Cobolli; ma si sono allenati insieme in più di un`occasione. Flavio aveva tutta l`intenzione di fare bella figura, Sinner in qualche occasione è sembrato comprensivo, in altre un po` sulle sue, e comunque sotto il livello di esecuzioni mortifere messo in mostra a Riad contro Alcaraz e a Vienna nel primo turno con Altmaier. Ma il merito è tutto di Flavio, che ha dato gas alle sue gambe motorizzate e ha ripreso tutto il possibile. A partire dal secondo set, quando il romano ha trovato il giusto assetto, non c`è stato colpo “facile” per Sinner. Il primo set è andato via veloce, ma nella seconda frazione c`è voluto un tie-break combattuto e zeppo di pezzi di bravura per strapparlo dalle unghie affilate del numero 22 della classifica. Moltissime le iniziative a rete, condotte da entrambi con la mentalità di chi se le può permettere. Sinner ha chiuso in un`ora e 47 minuti, Cobolli l`ha abbracciato sorridendo. […]
Berrettini: “Finalmente felice di me” (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)
«Sono davvero orgoglioso del tennis che sono riuscito ad esprimere». Matteo Berrettini appare felice, di nuovo, su un campo da tennis. Era da tempo che non lo si vedeva così. La vittoria nell`ATP 500 di Vienna contro Cameron Norrie,
giunta dopo una batta glia di tre ore e sedici minuti con un eloquente 7-6(6) 6-7(9) 6-4, permette al romano di vincere due match nello stesso torneo dopo sei mesi (accadde nel 1000 di Montecarlo ad aprile). Berrettini è stato bravo a non abbattersi dopo aver mancato un match point nel secondo parziale. «Ho avuto delle occasioni, le ho perse ma non ci ho pensato. Per questo motivo sapevo che avrei avuto altre opportunità nel terzo. Penso che questo atteggiamento mentale mi abbia aiutato tantissimo. Adesso è dura pensare al prossimo match: intanto merito di godermi un po` questa vittoria, sono parecchio stanco». Il significato di questa vittoria sta tutta nel momento in cui Matteo, subito dopo il match point, si è accovacciato di fronte alla propria panchina. L’emozione è tornata nel tennis di Berrettini ed è l`unica cosa che conta (anche e soprattutto in vista della Coppa Davis). Oggi Matteo, che non disputava un match così lungo dal secondo turno degli Australian Open perso contro Holger Rune (3 ore e 27 minuti), se la vedrà nei quarti di finale contro Alex De Minaur, con cui è avanti 3-2 nei precedenti. «Credo di aver giocato ad un livello altissimo, meglio di ieri – ha concluso Berrettini -, ma del resto l`esordio non è mai facile. Contro Alex sarà un`altra battaglia perché lui è un gran combattente, è uno dei giocatori maggiormente migliorati
quest`anno. Ci conosciamo davvero bene, ci siamo già affrontati tante volte e sono sicuro che sarà una gran partita».
Nulla da fare per Matteo Arnaldi, sconfitto 6-4 6-4 da Alexander Zverev. Il tedesco ha saputo alzare il livello nei momenti più importanti. Arnaldi ha avuto la chance di recuperare il break nel secondo set, ma un passante di rovescio si è fermato in rete. […]
Berrettini, un leone davanti al ct Volandri (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Alla fine della maratona Matteo Berrettini si è quasi “accucciato” sostenendosi con l`amata e a volte odiata racchetta. Ha ripreso fiato dopo le 3 ore e 16 minuti di battaglia vincente contro l`ex top ten Carneron Norrie, tornato in stagione a buoni livelli. Matteo ha vinto soffrendo (7-6 6-7 6-4) ma ha retto il confronto e non si è abbattuto dopo aver perso al tie-break la seconda frazione. Anzi, si è ricomposto, pur stanco perché nel fisico non ha ancora le tre ore di gioco, e ha colto il break decisivo sul 4-4. È andato a servire per chiudere e non ha sbagliato, salendo nei quarti dove oggi troverà l`australiano Alex De Minaur, avversario solido ma già battuto tre volte su quattro in carriera. Contro il britannico Norrie, fastidioso e mancino, Matteo ha fatto la differenza con la battuta e lo dimostra Il bilancio finale, 16 ace messi a segno a fronte di un solo doppio fallo. Ha messo a referto il 69% di prime in campo con il 70% di punti incamerati, oltre a un 62% di 15 vinti anche con la seconda. Ha salvato 4 delle 5 palle-break che ha concesso e ne ha trasformate 2 delle 5 offerte dal suo avversario. Complessivamente ha vinto 125 punti contro i 116 di Norrie. Bravo il 29enne romano a recuperare anche un break di svantaggio nella prima frazione e portarsi in vantaggio nell`ultima recuperando una stop volley del rivale sfiorando, senza commetterla, l`invasione di campo: «Sono orgoglioso del tennis espresso – le sue parole a caldo -. Il sostegno del mio team e quello del pubblico mi hanno aiutato a non mollare. Ho avuto delle occasioni, le ho perse ma non ci ho pensato. Per questo quando non ho chiuso nel secondo set sapevo che avrei avuto altre opportunità nel terzo. E credo che questo atteggiamento mentale mi abbia aiutato tantissimo. Ora merito di godermi un po` questa vittoria, e poi sono parecchio stanco. Oggi credo di aver giocato a un livello altissimo, meglio di ieri, ma del resto l`esordio non è mai facile. Contro Alex sarà un`altra battaglia perché lui è un gran combattente, ed è uno dei giocatori che sono migliorati di più. Ci conosciamo molto bene». […] Soddisfatto, in tribuna, anche il ct azzurro Filippo Volandri…
