Sorpresona al Rolex Paris Masters, con Cameron Norrie che ha battuto in rimonta il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz, davvero troppo falloso, senza per questo sottovalutare i meriti del britannico. La vetta del ranking è ora a rischio per Carlos, ma Jannik Sinner deve vincere il torneo. Ecco le parole di Alcaraz dopo la sconfitta.
D. Quali pensi siano state le chiavi della partita?
“Semplicemente non mi sono sentito bene. Ho commesso molti errori. Non avevo buone sensazioni – anzi, non avevo alcuna sensazione. Credo che Norrie abbia giocato un tennis davvero ottimo, molto solido. E penso che sia stata quella la chiave.”
D. Come spieghi questa mancanza di sensazioni? Ti sei allenato qui per diversi giorni.
“Non lo so. Ho fatto molti allenamenti qui, mi sentivo bene, stavo benissimo, mi muovevo bene in campo, colpivo la palla bene. Avevo tutte le idee chiare, tutti gli obiettivi chiari. Ma, anche nel primo set – nonostante l’abbia vinto – ho avuto la sensazione di poter fare molto di più di quello che ho fatto. Nel secondo set ho cercato di migliorare, ma è stato esattamente l’opposto. Mi sono sentito ancora peggio. Devo dare credito anche a Cam, perché penso che non mi abbia permesso di rimanere o rientrare nel match. Ho avuto qualche palla break, che credo avrebbe potuto aiutarmi molto, ma non le ho sfruttate, commettendo errori piuttosto facili. Sono molto deluso dal mio livello di oggi, ma è andata così.”
D. Come pensi di poter recuperare per gli ultimi tornei dell’anno, se ora non sei al meglio fisicamente?
“Non lo so. Cercherò di prepararmi al meglio possibile in vista di Torino e della Coppa Davis, tornei davvero importanti che ho davanti adesso. Al momento voglio solo tornare a casa, poi vedremo cosa fare. Ma ovviamente mi allenerò e mi preparerò, e cercherò di non permettere che succeda di nuovo qualcosa del genere.”
D. Hai una storia complicata con questo torneo. Come la spieghi? Forse perché si gioca sempre a fine stagione e ti manca un po’ di energia?
“Non lo so. Sono arrivato qui molto bene, con tanta energia. Sono venuto pensando di poter ottenere buoni risultati, perché ho giocato un ottimo tennis ultimamente. Questo è l’anno migliore per me, in termini di rendimento a fine stagione. Ho parlato con altri giocatori e con il mio team, e mi sento bene. Negli altri anni arrivavo stanco, esausto, mentalmente e fisicamente. Ma quest’anno mi sento bene. Ho saltato Shanghai, sono stato a casa parecchi giorni, ho potuto rilassarmi, ricaricare le batterie. Quindi non so cosa sia successo qui. È un torneo in cui mi è davvero difficile giocare bene, ma prima o poi troverò la chiave e finirò per giocare un grande tennis anche qui, ne sono sicuro.”
D. Quando è stata l’ultima partita in cui non sentivi la palla, non riuscivi a vincere, senza una vera spiegazione?
“Ce ne sono state alcune (sorride). Ma non ricordo ora. Sicuramente non quest’anno, ma magari in uno degli anni scorsi. Non ricordo contro chi ho perso, ma penso che una sconfitta dell’anno scorso sia arrivata in una situazione simile, in cui non sentivo proprio nulla.”
D. Miami? [il riferimento è alla sconfitta con Goffin]
“Probabilmente Miami, ma lì era più una questione fisica, non di sensazioni con la palla. Quindi era un po’ diverso. Però sì, può darsi.”
