[5] B. Shelton b. F. Cobolli 7-6(4) 6-3
Ben Shelton (numero 7 del mondo e quinta testa di serie del torneo parigino) avanza agli ottavi del Rolex Paris Masters dopo aver superato Flavio Cobolli con il punteggio di 7-6(4) 6-3, in un’ora e mezza di tennis ad alta intensità . L’americano conquista così la 39ª vittoria stagionale e conferma la striscia di tre successi su tre contro il romano nel 2025.
Ma al di là del punteggio, Cobolli ha giocato una prova coraggiosa, per lunghi tratti alla pari, confermando il buon momento di forma che lo aveva portato a superare brillantemente Machac al debutto. Se da un lato Shelton ha mostrato nuovamente la potenza e la solidità che lo rendono uno dei giocatori più temuti del circuito, dall’altro l’italiano ha dato segnali incoraggianti di crescita, soprattutto in determinazione e fiducia nei momenti più delicati della gara (Flavio ha disputato un ottimo primo parziale).
Shelton, invece, sembra aver definitivamente superato l’incubo legato ai problemi fisici. Il servizio è tornato devastante, i movimenti più fluidi, l’aggressività intatta. Adesso, agli ottavi, lo attende il vincitore dell’incontro tra Andrey Rublev e Learner Tien, mentre il suo ritorno ai livelli pre-stop pare ormai solo una questione di tempo.
Primo Set: equilibrio serrato e un tie-break deciso dai dettagli
Per ciò che concerne la cronaca della gara, partenza di grande intensità per Cobolli, rapido di piedi e molto concentrato nei turni al servizio: l’azzurro vince 14 dei primi 15 punti con la prima, segno di una tenuta mentale eccellente. Dall’altra parte della rete, Shelton spinge come sempre, cercando il dominio territoriale con la sua combinazione di potenza e anticipi.
Il set si gioca tutto sui binari dell’equilibrio: nessuna palla break, scambi brevi ma ad altissimo ritmo e tanto coraggio su entrambi i fronti. Quando si arriva inevitabilmente al tie-break, è Shelton a gestire meglio la tensione: conquista un mini-break al cambio di campo (3-2) e lo difende con due prime vincenti consecutive. Il 7-6(4) finale fotografa un parziale equilibrato, deciso più dall’efficacia nei punti pesanti che da una qualche differenza di livello.
Secondo set: Cobolli ci prova, ma Shelton accelera e chiude la porta
E lo stesso discorso, se vogliamo, potremmo allargarlo pure al secondo parziale, che riparte sulla falsariga del primo: percentuali altissime al servizio, scambi rapidi e grande concentrazione. Cobolli resta agganciato, mostra un rovescio sempre piĂą incisivo e sul 2-3 regala al pubblico un lungolinea di pregevole fattura. Ma proprio nel sesto game arriva la svolta: Shelton alza il livello in risposta e piazza il primo break del match, complice un leggero calo del romano.
Da quel momento, la partita cambia volto. L’americano, forte del vantaggio, diventa ingiocabile al servizio — tra variazioni, angoli e prime oltre i 215 km/h. Cobolli continua a provarci, resta in partita con un turno tenuto a zero (3-5), ma Shelton è implacabile: chiude 6-3 senza concedere chance, con l’autorevolezza del top 10 che non lascia scampo. Detto questo, pur nella sconfitta, Cobolli esce con più conferme che rimpianti. Ha retto per oltre un set contro uno dei migliori battitori del circuito, ha mostrato compattezza mentale e una tenuta atletica importante, segno che il percorso di maturazione procede nella giusta direzione. Manca ancora quel passo in più per convertire le opportunità e forzare l’equilibrio, ma la sensazione è che il tennista romano stia attraversando una fase decisamente evolutiva.
