La scelta di Jannik Sinner di rinunciare alla Final Eight di Coppa Davis è stato uno degli argomenti più caldi del panorama giornalistico dell’ultima settimana, non solo di quello prettamente sportivo. A spendere parole rispetto alla sua scelta e a tutto ciò che questa ha generato ci hanno pensato persino comici e politici, non sempre riuscendo perfettamente nel proprio intento. Ebbene, anche Angelo Binaghi si è esposto sulla questione. Il n° 1 della FITP ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni del quotidiano ‘La Stampa‘, partendo prima di tutto dal livello raggiunto dal movimento azzurro.
Binaghi: “Abbiamo capito la scelta di Sinner e l’abbiamo condivisa”
“Il livello raggiunto fa paura, siamo quasi al massimo e da qui possiamo solo scendere. Più di così francamente è impossibile: a Torino e a Riad daranno il massimo in campo e noi faremo la nostra parte per rendere indimenticabile questa edizione delle Finals”.
E a precisa domanda su quando il n° 2 del mondo avesse comunicato la scelta di non giocare la Coppa Davis 2025: “L’anno scorso. Jannik lo disse davanti a me e al ministro Giorgetti a Torino. Ho sperato che il lungo e forzato riposo per la squalifica gli facesse rivedere i programmi. E persino dopo il ritiro di Shanghai, mi sono detto: magari ci ripensa. Niente. L’abbiamo capita e anche condivisa. La storia ci insegna che ogni sua rinuncia ha prodotto conseguenze positive. Sarà così anche questa volta: per la FITP e per l’Italia è più importante che lui torni numero 1 di un’altra Davis“.
Binaghi: “Sinner? Se per 10 anni non giocherà la Davis ne riparleremo”
Poi Angelo Binaghi viene incalzato sulla presunta mancata riconoscenza che viene imputata a Jannik Sinner: “Non ce n’era bisogno. Conosco Jannik fin da bambino, conosco la sua famiglia e il suo team. Erano stati chiari fin da subito, lo difenderò sempre e a prescindere. La riconoscenza nei confronti del tennis italiano si concretizzerà quando tornerà numero 1 al mondo. La differenza rispetto agli altri tornei? Che non dà punti per la classifica. Con un altro regolamento cambierebbe anche lo spirito dei giocatori. Così, a fine stagione, per chi l’ha già vinta vale come il Six Kings Slam. Con meno soldi e molta più fatica. E poi, prima di tacciarlo di disaffezione per la maglia azzurra aspettiamo 10 anni: se non la giocherà più ne riparleremo”.
Binaghi: “Musetti ha un talento inarrivabile”
E sul resto della squadra di Coppa Davis: “Abbiamo uno squadrone. Certo, con lui partiamo da un punto e mezzo a zero per noi, così invece sarà più equilibrata. Spagna con Alcaraz, Repubblica Ceca, Francia: ce la giochiamo con loro. Io ho sempre detto che Musetti ha un talento inarrivabile, ma che rischiava di perderlo per le troppe proteste e per l’incostanza nella battuta. Ora parla molto meno e ha migliorato il servizio. Non ha più le cadute di prima e arrivare a Torino sarebbe il coronamento della crescita”.
Infine una chiosa sulle ATP Finals 2026 a Torino: “Potremmo avere due italiani in campo e da oro, la stagione diventerebbe di platino. E poi organizzeremo uno spettacolo senza precedenti in Italia. Uno show dentro lo show, l’ultimo sì è quello di Gianni Morandi: saranno il nostro Super Bowl. E portarcele via sarà più difficile. Abbiamo firmato il rinnovo del contratto, il governo ne conosce il testo da tanto tempo. Tornare indietro non si può, sarebbe una grave perdita di credibilità per il Paese“.
